….Notti tragiche….


La Nazionale a casa, Lippi in croce, giocatori scarsi e vecchi o giovani e
inesperti, la Federazione non si sa che colpe abbia però le ha, e se ci fossero stati Cassano e Balottelli sicuramente non avremmo fatto questa figuraccia, e poi chi più ne ha più ne metta.
Fra 2-3 gg, finita la sbornia e l’interesse delle televisioni e dei giornali, si ricomincia con Prandelli e tutto ritorna come prima.
Sacchi ha scritto un articolo sulla Gazzetta dello Sport che rispecchia quello che è il mio pensiero da qualche anno.
Il titolo è azzeccato:  ”LA CRISI DEL NOSTRO SISTEMA“ e sviscera tutti i mali della nostra SOCIETA’ calcistica, partendo dagli stadi obsoleti, alla violenza che esplode ogni domenica, passando per i debiti delle società e i settori giovanili che pochi curano come si dovrebbe. Alla fine dice che la cosa da fare sarebbe di comprendere i motivi per cui accadono certi fatti e non giudicarli aspramente per poi abbandonarli senza fare niente per risolverli.
 Ci sarà pure un motivo di importanza vitale per il futuro se l’unica squadra Italiana che ha fatto bene a livello internazionale è stata l’Inter, composta tutta da stranieri,mentre le altre squadre sono state tutte eliminate? Ci sarà pure un motivo serio e valido se nei nostri campionati professionistici vengono cambiati, di media, 40 allenatori all’anno?
Oggi l’allenatore più “scarso” in Italia è Lippi, e Marcello lo sa.
Si è preso tutte le responsabilità, come è giusto che sia, e sa anche di essere solo, fa parte del nostro mestiere e vi posso assicurare che è la parte più difficile da metabolizzare.
Comunque il sistema è questo e devi accettarlo sia nel bene che nel male. Ma il punto per me focale, ed è quello su cui si dovrà lavorare, è la mancanza di personalità e di cultura tecnico- tattica da parte dei giocatori.
La società moderna sta sfornando dei giovani di qualità, in tutti i campi, ma senza la preparazione necessaria per affrontare situazioni di grande stress psicologico.
Arrivano in fretta, guadagnano molto,gli si fa credere che basta sapersi “VENDERE” mediaticamente per rimanere in auge, che tutto gli è dovuto perché sono un capitale (apro questa parentesi per dire che non ho mai capito perché quando uno fa un bel campionato chiede un ritocco sul contratto che già ha e non gli si può invece calare lo stipendio quando fa un campionato mediocre) e che devono pensare alla loro prestazione senza guardare molto al risultato della squadra.
Hanno un sacco di persone che li accudiscono e che fanno i loro interessi togliendogli ogni responsabilità ma,così facendo ,gli impediscono di crescere facendo errori che poi gli servirebbero per affrontare problemi più grossi. Non voglio difendere Lippi perché non ne ha bisogno, ma io ho fatto il calciatore per 20 anni, mi sono trovato in situazioni difficili dove mi sono preso delle responsabilità sul campo mettendo in atto quelle che erano le mie qualità sia tecniche che tattiche.
I gol che abbiamo preso sono il frutto di una non preparazione tecnico tattica di base. La concentrazione e la posizione giusta sul campo non DEVE dartela l’allenatore della Nazionale ma deve essere il frutto delle tue conoscenze apprese nei settori giovanili e migliorate nelle squadre di club dagli allenatori che si sono avuti. I principi tecnico-tattici dei singoli ruoli non li alleni in 3 settimane di premondiale.
Forse è meglio che i dirigenti dei clubs italiani comincino a capire l’ importanza degli allenatori dei settori giovanili, comincino a capire che il mestiere dell’allenatore è basilare in una società calcistica moderna.
Il nostro ruolo è diventato marginale perché non siamo un capitale e nemmeno merce di scambio.
Penso sia l’unica impresa al mondo in cui il Manager, che ha in mano le sorti del capitale, abbia così poco potere e neanche una grande considerazione se non quando la situazione è di grande difficoltà e si hanno paure di fallimento (in quei momenti i consiglieri e gli pseudo amici spariscono per poi tornare quando le cose migliorano).
Penso che dal risultato negativo in questo mondiale dovremmo trarre il più importante dei segnali per RISTRUTTURARE IL NOSTRO SISTEMA CALCIO e la cultura dei nostri calciatori per tornare ai vertici del calcio mondiale visto che ne abbiamo le potenzialità.

Gigi Cagni

83 Responses to ….Notti tragiche….

  1. Marcello ha detto:

    Lunedì dera mi sono goduto lo spettacolo offerto dal Barcellona ai danni di un Real Madrid arrivato al Camp Nou, secondo me, un po’ troppo spavalso e carico di tensioni negative. Dopo i primi minuti il Barca ha preso in mano il centrocampo e ha stordito il Real. Sembrava di veder suonare un’orchestra. Veramnet uno spettacolo. Guardiola sicuramente è una persona e un allenatore di tutto rispetto. Da quanto si legge e si sente in merito alla struttura del Barca tutte le squadre giocano come la prima squadra, in questa maniera gli inserimenti dei giovani risultano essere più semplici, inoltre ho sentito che fino ai 14 anni i ragazzi che giocano nelle giovanili non hanno un ruolo fisso, ma vengono innanzitutto spinti a giocare al pallone. Tutto questo è stato il friutto di un lavoro che dura da anni e la ciliegina sulla torta è questo Barcellona che gioca e incanta. Arrivati a questo punto le voci dei giornali e i sussurri dicono che Chelsea e altre squadre stiano cercando di insidiare Guardiola. Tempo fa lo fece anche l’Inter. Secondo lei Guardiola riuscirebbe a far esprimere questo gioco ad un’altra squadra? Un presidente che decida di tesserare Guardiola credo debba pensare che prendendo lui si porta appresso un porgetto che non è detto sia vincente fina da subito, ma ha bisogno di alcuni anni di preparazione. Si parla sempre di estero e di cultura della vittoria: proprio in Spagna, Barcellona e Real hanno scelto due filosofie opposte per arrivare ai risultati: per il Barca vale quanto detto prima. Per il Real vale il discorso di alcune italiane: un sacco di campioni, un sacco di soldi, un allenatore medio in grado di mantenere concentrati i giocatori, di fare gruppo, di usare i media al meglio per i propri interessi, ma non in grado di esprimere un calcio spettacolare.
    Anche in Italia mi sembra si stia muovendo qualcosa: quali sono le squadre che si stanno muovendo meglio nei settori giovanili?

    • Cristian ha detto:

      Mi permetto di intervenire prima del Mister, ma l’argomento è troppo “appetitoso”…..la struttura e la filosofia del Barcellona sono secondo me straordinarie….come dovrebbe essere il calcio…hanno imparato bene la lezione dagli olandesi dell’Ajax, a Barcellona prima Cruijff e poi Van Gaal ci hanno lavorato…..all’Ajax avevano perso un po la bussola, ora si stanno ritrovando…sono percorsi che non si improvvisano, servono anni…..in Italia non vedo realtà importanti con un organizzazione simile o con uno stile ben preciso….secondo me prendere Guardiola senza un progetto “grande” non è garanzia di seccesso……ci vuole un cambio di mentalità……netto da noi.

      • giorgio pivotti ha detto:

        Ho dei dubbi sul fatto che Mourinho sia veramente un grande allenatore, specialmente dopo aver visto la partita Real Madrid vs Barcellona 0 5.
        Sempre seduto in panchina a guardarsi la partita, sugli spalti sarebbe stato più comodo e con una visuale senz’altro migliore, mai ad incoraggiare e sopratutto a dare delle indicazioni ai suoi per contrastare il gioco asfissiante fatto di piccoli passaggi a ragnatela, con possesso di palla facilitato dal movimento e dal controllo stretto, con improvvise accelerazioni ed inserimenti, per esempio cambiando tattica e non stare ad aspettare in linea con alle volte ben cinque difensori disoccupati in attesa dello tsunami proveniente dalla trequarti dove i blaugrana si sono divertiti a dare spettacolo.
        Difesa a Zona disastrosa con i difensori che si lasciano superare dagli attaccanti che arrivano da dietro in anticipo o che in linea fanno le belle statuine mentre gli attaccanti del Barcellona fanno il bello e cattivo tempo inserendosi a piacimento senza che nessuno li segua, li marchi. Meglio la
        Difesa Elastica con il CVA che tutti e cinque i gol li avrebbe certamente evitati.
        Primo, secondo come si fa a contrastare, fermare l’avanzata di giocatori talentuosi, dotati di grande dimestichezza con la palla difficile da portare via, con l’intesa dei passaggi non tanto a memoria quanto agevolati da opzione di sviluppo a due, tre scelte con gli avversari che stanno a guardare in attesa di non si sa bene cosa.
        So benissimo che non è facile rubare palla in questi casi ma se consideriamo che il Barcellona aveva di fronte i campioni del Real Madrid avrei messo, sfruttato le loro capacità non per sfuriate isolate, vedi Ronaldo scomparso col passare dei muniti, ma per effettuare un pressing collettivo e continuo contro asfissiante tanto da creare disturbo, da non far ragionare gli avversari del Barca. Questo è l’unico modo se non si vuole rimanere passivi e subirne le conseguenza per affrontare squadre come il Barcellona o altre minori in questo contesto di gioco caratterizzato da possesso palla e dribbling stretti e continui, sempre che ci sia il sostegno fisico e mentale nei giocatori che a quei livelli do per scontato ma soprattutto l’avvedutezza, la capacità dell’allenatore di saper leggere la partita e prendere le opportune contromisure, cosa che a Mourinho è completamente mancata rimediando una brutta figura.

        • Cristian ha detto:

          Io non ho mai ritenuto Mourinho un grande allenatore…sarà un buon allenatore….come ce ne sono tanti…..ho ancora in mente il colpo do testa di Bojan nella partita con l’Inter…azione bellissima con cross e girata di testa…palla fuori a fil di palo, con Julio Cesar immobile, e Samuel a tirare un respiro di sollievo…..con il gol l’Inter sarebbe uscita……quando si dice che gli episodi sono “pesanti”……

          • gigi ha detto:

            Tutto vero ma la fortuna te la devi guadagnare e Mou, nella gestione della squadra e nel far rendere al massimo i giocatori,è bravo.

        • gigi ha detto:

          E’il difetto più grosso di Mourinho e lo nasconde con i suoi comportamenti che tutti definiscono anticonformisti ma, sono solo la non conoscenza del sapere leggere la partita.Ha fatto tutto il primo tempo con un c.c.in meno giocando sempre con due.

    • gigi ha detto:

      Ti posso assicurare che non allena solo il possesso palla e il bel gioco ma il pressing e l’intensità che devono dare alla gara. E’chiaro che in Spagna la cultura calcistica non è quella del risultato ma del gioco e, quindi,è più facile programmare e fare giocare giovani di talento.

  2. paul63 ha detto:

    Cambiando argomento, coem vedi la posizioen di IACHINI al Brescia? Quali sono le sue responsabilità sulla mancanza di risultati?
    E’ evidente che il Brescia che nei primi tempi avrebbe 23 punti e sarebbe in lotta per la Champions, nella ripresa perda partite apparentemente dominate (Lecce e Cagliari). Come è possibile un rendimento tanto diverso fra i due tempi? Eppure non mi pare ci sia calo di condizione fisica (a Lecce nel finale hanno di nuovo odminato mancando reti facili). ritengo che sia uan quatione psicologica, ma non mi pare nemmeno che tirino i remi in barca supponendo di aver già vinto la partita. Che ne pensi?

    Poi, se dovesse saltare IACHINI c’è speranza di vederti sulla panchina del nostro BRESCIA?

    • gigi ha detto:

      Nel Campionato di serie A Italiano per le squadre che lottano per la salvezza è difficile mantenere la continuità di risultati,sopratutto se hai un calendario non favorevole.Dall’esterno è difficile capire i motivi della mancanza di risultati,stà di fatto che,comunque,le squadre in lotta sono tutte nello spazio di pochi punti e vedrai che nel girone di ritorno ne arriveranno altre che ora soembrano fuori dalla lotta.Del mio nome per il Brwescia ne ho sentito parlare anche io ma non mi ha contattato nessuno.

  3. paul63 ha detto:

    Mi sembra sensata la scelta di Cesare Prandelli di provare nelle amichevoli una squadra molto più giovane. E’ il problema fondamentale delle squadre italiane lo scarso ricambio. Se non si provano i giocatori non riusciremo mai a svecchiare una nazionale e tornare competitivi, costruendo magari un nuovo ciclo. Fondamentale è scegliere tra gli under 27, meglio se under 23-24. I Pirlo e C. sono comunque sempre pronti per la competizioni internazionali.

    • Cristian ha detto:

      Sono d’accordissimo nel provare giocatori giovani e nuovi….però secondo me ci vuole un po più di chiarezza, nel senso che bisognerebbe stabilire una “via”….non una volta 4-3-3, una volta 4-2-3-1 e l’altra 4-3-1-2…..magari sbaglio però…..io imposterei qualcosa di più semplice….

  4. Cristian ha detto:

    La partita di questa sera della Nazionale è stata credo una gara sottotono….noiosa e forse quasi inutile…..tanti volti nuovi e credo anche molti giocatori non da nazionale. Per quanto riguarda il modulo, non capisco perchè il 4-3-1-2 che richiede movimenti collaudati tra i giocatori e come 3/4tista bisogna avere dei veri fenomeni…insomma secondo me è un modulo se hai Kakà (quello del Milan….), Seedorf, Zidane…e vado ancora più in la nel tempo…se avevi Zico, Francescoli ecc ecc……penso che per provare nuovi giocatori bisognerebbe puntare su moduli più semplici….dagli esordienti ho visto poca personalità a parte Ranocchia e Santon….in Nazionale dovrebbero giocare giocatori di classe ma anche di personalità e carattere….più è piaciuta di più l’Under 21, squadra nuova ma più logica con un 4-4-2 che semplifica le cose; con anche qualche giocatore interessante….i giovani ci sono…bisogna solo farli giocare…..Mister lei so che non può sbilanciarsi…..però ci dica comunque qualcosa….lei crede che sia veramente impossibile con l’Italia impostare un 4-4-2 semplice considerato che la Nazionale non ha molto tempo per collaudare dei movimenti precisi? Oppure bisogna per davvero schierare campioni che fanno da soli?

    • gigi ha detto:

      Ti ho già risposto,dobbiamo attendere l’anno prossimo,non sò cosa ha in testa Cesare.Lo scopriremo quando farà le scelte finali.Pazienza.E si che siete tutti allenatori,quando allenate voi cosa chiedete…..

      • Cristian ha detto:

        Tempo….pazienza e comprensione, possibilità di lavorare…..come ho scritto nell’atro post, secondo me se Prandelli continuava a provare il 4-3-3 con altri uomini avrebbe sfruttato meglio questa occasione….solo questo concetto intendevo esprimere…..si è vero siamo allenatori….ma a volte almeno con la Nazionale, che è il top del top (o dovrebbe esserlo, quasi inacessibile se non si hanno doti di grande livello, io la vedo così la Nazionale), si passa un po tifosi 🙂

        • gigi ha detto:

          Ma è questo il concetto da assimilirare.E’la nazionale migliore? No,perchè si è fatta una scelta coraggiosa e da me condivisibile.Non è la migliore MA LA PIU’GIOVANE e se fai una scelta di questo tipo non puoi pretendere che sia quella che ti da più garanzie nè di risultato e nè di gioco ma uqlla che potresti avere,con questi risultati,per lungo tempo.Pensa alla Germania dei mondiali,è nata 3 anni fa.

          • Cristian ha detto:

            Dovremmo prendere esempio dalla Germania (non solo per il calcio)…però il cambiamento tedesco è stato un po più profondo… a partire dai settori giovanili già da diversi anni e nella mentalità del gioco….credo che agli ultimi mondiali si sia notato il modo nettamente diverso di giocare della Germania rispetto al solito..

            • gigi ha detto:

              Come ti ho detto nell’altra risposta,per quello che è il nostro sistema organizzativo e di progettazione,non ci arriveremo mai.

  5. paul63 ha detto:

    Stavolta sono salito sul carro del… perdente. Non vado pazzo per Lippi, ma ci ha pure regalato uno splendido mondiale. Certo abbiamo avuto la fortuna di arrivare al top al momento giusto, ma è sempre così per chi vince in una grande manifestazione. Anche Spagna Olanda e Germania hanno avuto questa “fortuna” nell’ultimo mondiale. Comunque un allenatore campione dle mondo non può essere trattato in questo modo davvero indecoroso e indegno di un apese civile. Così come nache i giocatori.
    Ma d’altronde se noi italiani siamo stati capaci di tirare ortaggi ai vicecampioni del mondo (1970) batttuti forse dalla più forte squadra di sempre…

    • Cristian ha detto:

      Ma perchè l’Italia in fondo è davvero un paese civile? Sotto alcuni aspetti si per via del progresso, ma sotto altri più squisitamente di rapporti umani e senso civico no…..credo che siamo indietro tra i 15 e i 25 anni rispetto agli altri paesi europei più sviluppati…..in tutti i settori…..

    • Simone ha detto:

      Questi sono i discorsi che si devono fare.

      Purtroppo ora anche Lippi ha deciso di tenersi l’etichetta dell’antipatico di sua volontà, dopo le ultime dichiarazioni “in Italia ora non ci sono giocatori di talento”. Sacchi non manca di dire i problemi tecnici che hanno avuto altri, anche se vince, e se perde non manca di elogiare qualora ce ne fosse bisogno, gli altri. Così si fa, e così devono crescere tutti. Purtroppo ne Lippi, ne i tifosi sono onesti intellettualmente. C’è questo clima. Non so perché Lippi fa certe dichiarazioni, probabilmente è anche causa di questo clima che c’è, e che dura da un po di tempo, specialmente dagli anni 90. Io ero giovane, ma ricordo che negli anni 80 c’era sportività e sicnerità, sia negli stadi sia nei media, sia nelle dichiarazioni dei protagonisti, giocatori, ma anche c.t., oppure non è vero ? Poi il busisness ha un po cambiato tutto e i tifosi a ruota del carro sbagliato.

      • Simone ha detto:

        Io mi riferivo al discorso di Gigi Cagni, però anche il tuo è condivisibile anche se non parlo dei paesi stranieri.

    • gigi ha detto:

      Sono daccordo con te ma noi siamo un popolo senza cultura,in generale oggi,e vediamo solo l’immediato.Non stiamo capendo che ci porterà al nostro livello più basso ma,forse,sarà meglio così perchè saremo costretti a ripartire.

  6. Cristian ha detto:

    Ciao, Alberto….della Francia non mi avevano mai convinto i centri di formazione federali…..anche la metodologia che usano……avevo letto con attenzione degli articoli di Cristian Damiano, ma non mi convincevano…..in Spagna e Olanda curano i settori giovanili lasciando i giocatori con le proprie squadre e la differenza la fa la cultura del gioco, con attività e allenamenti mirati in quella direzione…..in Italia capita di sentire allenatori di settore giovanile e non, dire “gli chiediamo di giocare la palla a terra, di triangolare…” e poi scopri che in allenamento corrono, corrono, fanno esercizi di tecnica solo analitici e partite un po dispersive su spazi troppo grandi dove non si favorisce il contatto frequente con il pallone, il ritmo, i ribaltamenti di fronte ecc…….è come voler insegnare a uno a nuotare e lo metti sul tavolo a fare le bracciate….ma buttalo in acqua!
    In Italia si gioca con i pulcini a 5<5, poi 6<6, poi 7<7, poi 9<9 con gli esordienti 9<9 e 11<11…….ma in allenamento che si fa? Non è giocando le gare dei tornei (non campionati!) a campo ridotto e numero ridotto di bambini che si impara a giocare secondo me o di impostare uno stile……sono curioso di sapere cosa ne pensa il Mister….

  7. Alberto ha detto:

    Buongiorno Mister!
    Le scrivo qui perchè come post mi ricollego alle disavventure della nostra nazionale per commentare anche la finale vista ieri sera.
    La nostra nazionale ha deluso per valori mostrati in campo, e per una scarsa propensione alla conclusione, che a detta di tutti, è anche da ricollegare alla mancanza di un vero faro del gioco, che nel 2006 portava il nome di Francesco Totti.
    Anche se a mezzo servizio a causa dell’infortunio alla gamba, il suo rientro e la sua presenza in campo sicuramente erano un valore aggiunto.
    Quest’anno il valore aggiunto doveva essere rappresentato dal gruppo, che invece ha fallito miseramente.
    Giocatori forse troppo sopravvalutati, fuori ruolo e probabilmente, penso, più attenti a mostrarsi agli addetti ai lavori che a dare il massimo in campo.
    E poi questa brutta e malsana abitudine di arrivare ad un appuntamento così importante senza sapere che allenatore ci sarà alla fine del mondiale, questa probabile miccia che serve a motivare i giocatori, è stato invece un colpo basso che ha demotivato maggiormente tutti.
    Non capisco come si può permettere una federazione campione del mondo a presentare una nazionale ai mondiali senza un allenatore confermato, misteri…

    Per quanto riguarda il mondiale invece…
    Ho perso la mia scommessa, pensavo che fosse il mondiale delle grandi goleade, del gioco spettacolo e dei grandi campioni e invece, a parte il gioco corale espresso dalla Spagna che in finale si è ampiamente evoluto, tutte hanno deluso.
    In finale ci si arriva sempre in due e se una è la più forte, magari l’altra è più fortunata.
    la finale del terzo posto, giocata a viso scoperto, ha mostrato davvero grandi individualità e tanto agonismo, divertendo il pubblico fino alla traversa finale di Forlan.
    La finale di ieri sera mi ha deluso anche sotto l’aspetto delle motivazioni.
    Agli spagnoli,che ad ogni contrasto piangevano in campo, gli olandesi, oltre al gioco “maschio”, null’altro hanno offerto come tale.
    la Spagna chiude un ciclo fantastico, mostrando un gioco molto dispendioso dal punto di vista tecnico, e per questo motivo può solo ringraziare i suoi centrocampisti, che davvero hanno fatto la differenza. Iniesta, a parte il gran gol segnato, è la ciliegina sulla torta di questa squadra, uomo ovunque, ha “matato” gli olandesi quando quest’ultimi già pensavano di giocarsela ai rigori.
    Ma un plauso lo faccio al suo allenatore, che con la mossa Fabregas, ha cambiato i ritmi del gioco.
    ma a parte queste poche cose, il mondiale è stato davvero sottotono.
    E vedere la polemiche finali di Snejder, non fanno che alimentare il sospetto che a certi giocatori, danno un peso che non gli compete.
    Credo che anche perdendo la finale, ma sportivamente stringendo la mano agli avversari anzichè lamentarsi con l’arbitro, poteva cucirsi mezzo pallone d’oro sul petto, invece ha preferito fare altro.
    E penso proprio che gli farà ciao ciao con la manina a gennaio dell’anno prossimo…

    • gigi ha detto:

      Il sistema calcio è al declino,se no si apporteranno rimedi ci aspetteranno momenti di grande noia.

      • Cristian ha detto:

        La Spagna ha vinto giocando il suo calcio……e tutto si può dire tranne che il sistema e il movimento spagnolo non sono vincenti..europeo, mondiale, tutto con il Barcellona…..giocatori cresciuti nel settore giovanile……da noi credo che abbiamo fato tanti anni con tatticismi esagerati e paura di perdere………l’Olanda se provava a giocarsela a “modo suo” magari poteva essere più fortunata…….il copione olandese è stato un po monotono Robben a cercare sempre di convergere per tirare di sinistro e partire palla al piede……magari un po più di coraggio e proporre il classico 4-3-3 con le ali larghe per il cross o il dialogo degli interni di centrocampo con la punta centrale, oppure le sovrapposizioni dei terzini……come vedrebbe Mister lei l’Olanda schierata con la solita difesa, un solo “mastino” a centrocampo cioè Van Bommel, con Sneijder e Van der Vaart mezze ali, Van Persie largo a destra, Robben largo a sinistra e Kuyt al centro dell’attacco? Gioco più orientato al possesso palla….tra l’altro lo hanno sempre fatto e credo siano al momento gli unici a poter mettere in difficoltà la Spagna su questo aspetto….chissà magari la sorte li poteva premiare…..

        • gigi ha detto:

          In teoria sarebbe bello ma se sei più debole tecnicamente non puoi perdere gli equilibri.Giocare come dici tu potresti mettere in difficoltà l’avversario ma rischieresti di prendere la goleada.Se la cultura calcistica fosse questa sarebbe l’ideale ma tutti vogliono vincere e quindi se sei più deole devi usare le armi più idonee.Comunque è così che è arrivatsa in finale altrimenti non sò….

          • Cristian ha detto:

            E’ vero che è arrivata in finale…però contro il Brasile ha iniziato ad avere la meglio quando si è esposta di più……Sneijder e Van Der Vaart hanno molta qualità anche loro…e Van Persie e Robben avrebbero dovuto rientrare……questo con il senno di poi…..credo che l’Olanda sia attualmente l’unica nazionale che si potrebbe permettere di affrontare e battere la Spagna giocandosela ad armi pari, sia perchè ha giocatori di valore me soprattutto perchè hanno anche loro la mentalità di mantenere il possesso anche come tattica difensiva……dico questo perchè forse l’Olanda ha giocato un po in modo diverso dal suo solito…….io la squadra degli anni 70 l’ho vista solo in alcuni brevi filmati, quella dell’88 la ricordo, ricordo molto bene quella di Hiddink del 98….grande gioco, aveva costretto il Brasile in difesa e poi ha perso ai rigori…..quanti gol si era mangiato Kluivert…..

            • Alberto ha detto:

              Buongiorno!
              Fateci caso, in finale sono arrivate le uniche due squadre i cui due centravanti hanno ampiamente deluso. Entrambi vittime di infortuni, non hanno reso come previsto. Gli allenatori li hanno sempre difesi, a parte Del Bosque, che sicuramente ha fatto la scelta migliore, sostituendo Torres con Pedro, anche se alla fine il gioco più corale della Spagna ha prevalso sul singolo. L’allenatore olandese invece ha preferito puntare su Van Persie indistintamente e secondo me, se avesse osato spostando magari kuyt centrale ed elia o babel sulla fascia, ne avrebbe giovato. ma Kuyt come visto, garantiva una copertura totale sulla fascia, ripiegando come un vero terzino, cosa che Lippi avrebbe voluto far fare a Iaquinta, senza successo ovviamente.
              Secondo me questi dettaglia hanno favorito alla fine la Spagna, ma come dice il mister, ormai il sistema calcio è saturo, se non si cambia, si andrà alla deriva.
              non è riducendo da 2 ad 1 gli extracomunitari in corsa che migliori la situazione. La Spagna secondo me è un fuoco di paglia come lo fu la Francia 10 anni fa. Sulla cresta dell’onda tra mondiale ed europeo, ma poi guardate i riusltati successivi…
              Umiliazioni come l’Italia, che in 10 anni è riuscita ad arrivare in finale dell’europeo e vincere un mondiale, ma poi il vuoto…
              In un sistema così, vince chi non gioca.
              ma una cosa che mi lascia perplesso, rivedendo i giocatori di oggi, è che spremono le loro risorse in giovanissima età e arrivati prima dei 30 anni, sembrano bolliti, vedi Ronaldinho o prossimamente Robinho, e tanti campioni o presunti tali che strappano solo contratti miliardari e poi una volta ottenuto, vanno sempre più eclissandosi…
              Questo secondo me è anche uno dei motivi di tale declino.

  8. ZioBestia ha detto:

    Caro mister, quanto mi manca il “nostro” Piacenza tutto italiano che ha lasciato a bocca aperta tutta la serie A, quel piacenza tutto italiano nel quale i giocatori erano veri professionisti legati all’ambiente ed alla maglia che portavano, onorati di poter far parte di quel progetto.
    Quel piacenza che col gioco ha dimostrato di meritare la serie A per ben 2 volte

  9. Gio ha detto:

    Caro mister concordo in pieno con quel che dice.
    In questo mondiale, oltre alla divertente Germania, mi hanno divertito molto il Cile (spregiudicata fino all’inverosimile ma spettacolare, se avesse avuto una grande prima punta poteva arrivare più in alto) e il Giappone. Cosa ne pensa?
    In quest’Italia, poi, ho notato veramente poca attenzione alla fase offensiva. Giocatori senza idee dal centrocampo in su. Spero che Prandelli non deluda.

    Le auguro di trovare presto una squadra, se lo merita.

    • gigi ha detto:

      Grazie per l’augurio,speriamo bene.10gg fà mi hanno fatto un’intervista in cui mi si chiedeva quale,secondo me,poteva essere la finale.Dissi che vedevo bene Germania,Olanda e Spagna(ma perchè mi piace il Barcellona),rimasero stupiti visto che tutti pronosticavano Brasile e Argentina.Non smetterò mei di dire che la fase difensiva è determinante per vincere qualche cosa,quella offensiva di buon livello senza la prima non ti fa vincere niente.Speriamo che l’Italia futura faccia tutte e due bene.

  10. rossano c. ha detto:

    Grazie Gigi per la tua disponibilita’….per ora ..grazie ..sicuramente in seguito non mancheranno da parte mia richieste di tue opinioni su argomenti che saranno oggetto di un tuo gradito quanto competente intervento..per ora ..ti posso solo offrire uno spunto…ho appena finito di vedere Brasile/Olanda ho provato un sentimento di dispiacere per l’eliminazione ..peraltro ampiamente meritata dei brasiliani.Nonostante la guida di mister Dunga il Brasile dopo un primo tempo entusiasmante non ha avuto la “tenuta” mentale che una competizione mondiale richiede.. giocatori seppure tecnicamente straordinari sono crollati alle prime difficolta’..secondo me i brasiliani anche se vengono a giocare in Europa(e nel Brasile di oggi ve n’erano parecchi)restano sempre “brasilani”..questa partita mi ricorda Brasile/Italia a Spagna 82..e a questo punto secondo me l’Olanda andra’ fino alla fine con ottime probabilita’ di successo finale.. ciao.. Rossano

  11. Marcello ha detto:

    Salve Mister, vorrei soffermarmi un attimo sulla prima parte del suo intervento sul quale sono assolutamente d’accordo con lei e con Mister Sacchi che ha lanciato segnali di allarme in tempi non sospetti. Quello che mi lascia veramente perplesso e che non riesco assolutamente a capire è l’atteggiamento di chi decide le sorti del calcio ma più in generale del nostro paese. Oggi il calcio è uno sport professionistico che genera un giro di affari di notevoli dimensioni. Da una stima sembra che l’uscita dal campionato del mondo di calcio da parte della nostra nazionale abbia fatto perdere ai pubblic esercizi un giro d’affari stimabile in circa 140 milioni di euro. Perchè allora in un periodo di crisi come questa con sempre più gente a spasso non si affronta in maniera seria, ponderata, con la volontà di trovare una situazione il sistema calcio partendo dalla costruzione di nuovi stadi moderni, polifunzionali e da tante altre iniziative collegate, penso anche a dei settori giovanili satelliti di squadre blasonate che permetterebbero la cresicta di tanti giovani e anche magari di una classe arbitrale professionista e preparata. Certo probabilmente non risolveremmo la crisi ma si genererebbe un indotto di notevole importanza. Ma in Italia sembra che le soluzioni corrette e serie subiscano sempre la volontà di persone che mirano al proprio posticino a alla loro seggiola. E poi parliamo di meritocrazia…

  12. massimo ha detto:

    caro mister,io sono convinto che tra 4 anni faremo un ottimo mondiale.ora facciamo lavorare in santa pace prandelli e crescere i giovani come ha fatto la germania ovvero la squadra che fino ad ora mi ha divertito di più. un saluto da massimo di piacenza.

    • Marcello ha detto:

      Per fare un buon mondiale tra quattro anni bisogna gettare solide fondamenta oggi, non domani. Quattro anni sembrano tanti ma quando si vuole fare un programma non sono poi molti. Leggendo poi tutti i commenti giunti fino ad ora e guardando alcune partite e come si sta muovendo il calciomercato mi pare che siamo già un po’ indietro. Un altro dato che ci aiuta a capire come siamo messi: se non sbaglio le qualificazioni per gli Europei cominciano a settembre, massimo ottobre. Ad oggi l’unica nazionale europea che non ha concordato una partita amichevole in preparazione delle qualificazione è l’Italia, tutte le nazionali europee sono già impegnate, rimane solo l’Armenia… Prandelli rischia di arrivare alla prima partita senza aver mai parlato con i giocatori! E questo caro Mister Cagni forse rientra nelle competenze e nelle colpe della federazione.

      • Cristian ha detto:

        Il Presidente della Federazione francese è a casa!!! Il nostro la prima cosa che ha detto “Io non mi dimetto”…..se prendessero uno stipendio sindacale vorrei vederli…….a certa gente un sistema-pre 1989 di orentale memoria farebbe bene…per un mesetto….non tanto….

        • Marcello ha detto:

          E’ vero. E’ proprio così… Purtroppo questo non succede solo nel calcio ma in ogni settore, specialmente quello pubblico. Tutti alzano la voce in nome dei propri diritti, in difesa di quello che loro hanno fatto e la colpa è sempre di altri. Nessuno che alzi la voce ricordando anche i propri doveri e le proprie responsabilità

          • Cristian ha detto:

            Anche la Nigeria ha preso provvedimenti….un po duri…ma inizia a pensare come fare per rifondare il proprio calcio…da noi tutti rimangono al loro posto come se niente fosse……bisogna rinnovare, ci vuole gente nuova e soprattutto pulita, gente come Pancalli che non aveva nessun problema ad individuare i problemi e soprattutto a cercare soluzioni nuove…..bisogna far si che nei settori giovanili si torni ad insegnare il calcio nel modo corretto senza complicare troppo le cose e soprattutto facendo innamorare i ragazzi al gioco e non cercando di farli diventare dei robottini e “usarli” per le vetrine degli adulti, poi che i giovani vengano lanciati anche in barba dei disgraziati che lucrano e fanno i propri interessi attraverso il calcio mercato degli stranieri…..gli stranieri li rispetto, io sono molto a favore dell’internazionalità, ma nel calcio se vogliamo le nazionali bisogna per forza tutelare il proprio movimento….credo…

            • gigi ha detto:

              Non si può volere la globalizzazione una volta si e una no.Dobbiamo insegnare ai nostri giocatori a devi guadagnarti TUTTI I GIORNI il posto.

          • gigi ha detto:

            D’accordissimo.

    • gigi ha detto:

      Spero proprio che si lascino lavorare sia l’allenatore che i giocatori ma credo che ,se nelle prime gare non giocheremo bene,si inizierà la solita critica che non porta mai a niente.Siamo un paese che la parola PROGRAMMAZIONE non sà più cosa voglia dire.

  13. Francesco ha detto:

    L’analisi del mister mi trova pienamente daccordo.Ho tristemente visto in questi ultimi anni come i club, invece di “fare vivaio” preferiscano andarsi a prendere ragazzotti di 16 anni all’estero, sia Brasile, Argentina o altro.Proprio allacciandomi al pensiero tuo mister, mi chiedo perchè dobbiamo dare quei principi, quegli insegnamenti, quegli automatismi a giocatori che fra 5 o 10 anni ci ritroveremo contro in un mondiale.Che forse bravi giocatori in Italia non ne nascano più?Io non credo.La riforma, per così dire, del nostro sistema calcio, dovrebbe partire dalla CULTURA DELLA CRESCITA.Non si può più pretendere di prendere giocatori, ancorchè giovani, già formati dai vivai di altri paesi.Dobbiamo coltivare i nostri talenti, facendo così crescere non solo giovani giocatori, ma anche giovani allenatori.Chiudo con l’aggiungere che per la crescita del Calcio è indispensabile la crescita di coloro che per ora lo stanno gestendo come fosse un’unica S.p.A., CON TANTO DI DIVIDENDI, ma senza guardare alla qualità del prodotto finale, vizio tipicamente italiano.

    • gigi ha detto:

      Tutto giusto ma dobbiamo ricominciare a fare fare LA GAVETTA(meno soldi e più professionalità)ai nostri giovani perchè gli stranieri guadagnano meno,costano meno e hanno più fame.Siamo diventati un paese di VIZIATI.

  14. Francesco ha detto:

    L’analisi del mister mi trova pienamente daccordo.Ho riscontrato in questi ultimi anni come i club, invece di “fare vivaio” preferiscano andarsi a prendere ragazzotti di 16 anni all’estero, sia Brasile, Argentina o altro.Proprio allacciandomi al pensiero tuo mister, mi chiedo perchè dobbiamo dare quei principi, quegli insegnamenti, quegli automatismi a giocatori che fra 5 o 10 anni ci ritroveremo contro in un mondiale.Che forse bravi giocatori in Italia non ne nascano più?Io non credo.La riforma, per così dire, del nostro sistema calcio, dovrebbe partire dalla CULTURA DELLA CRESCITA.Non si può più pretendere di prendere giocatori, ancorchè giovani, già formati dai vivai di altri paesi, per poi farli esplodere q

    • gigi ha detto:

      Appena toccheremo il fondo se ne accorgeranno perchè l’anno prossimo i campionati saranno ancora più mediocri.

      • Cristian ha detto:

        Mister per me il fondo lo abbiamo toccato già nel 2006….ma poi la vittoria del mondiale ha fatto credere a tutti che il nostro calcio fosse speciale….

  15. PIERANGELO ha detto:

    Caro mister ricorso con piacere il suo PIACENZA tutto italiano, adesso per cercare una squadra interamente italiana devi andare in serie D e non sempre accade, basta stranieri mediocri che rovinano il ostro movimento, basta procuratori scellerati che di concreto hanno solo il loro tornaconto, la situazione sportiva in ITALIA e’ drammattica partendo dall’atletica per finire al calcio, gli sport che ci danno maggiori soddisfazioni sono quelli poveri,dove devi sudare sette camice per arrivare, gardi per esempio la nazionale di pugilato, dovePICARDI, RUSSO, CAMMARELLE, VALENTINO, non deludono, impariamo da questi umili sportivi che la maggior parte delle persone non conosce, lasciamo da parte la polvere di stelle e mettiamoci in riga.

    • gigi ha detto:

      condivido e spero ci sia un cambiamento.

      • Cristian ha detto:

        E’ vero meno divismo! Comunque se Lippi voleva un blocco italiano non male lo trovava alla Sampdoria che è arrivata quarta e i giocatori sono stati più brillanti di quelli juventini……..non voglio cadere nella trappola del “senno di poi”……ma così per gioco; al posto di Ziegler Maggio, al posto di un ancora troppo acerbo Poli Montolivo, e magari al posto di Guberti o D. Mannini Pepe…….

  16. Stefano ha detto:

    Caro Mister,
    permetta a una persona che ha sempre nutrito stima nei suoi confronti un’entrata … un po’ dura. Il problema non è se quello che ha detto Sacchi e che lei conferma e condivide sia o meno giusto, il problema – a mio avviso – è che ora occorre che il mondo del calcio faccia proposte concrete. Io non leggo lei per sapere come sono conciati i ragazzi di oggi: lo vediamo tutti i giorni, anche senza avere quattro figli come me. Il problema è: Cagni, che è una brava persona e che in mezzo ai ragazzi ci ha passato una vita cosa propone?
    C’è bisogno di proposte: sui ragazzi, sui procuratori, sulle leggi che regolano il calcio.
    Dia un suo contributo… ne ha facoltà e sa di cosa parla. Diversamente ci ritroveremo ad ascoltare le idiozie di Calderoli.
    Colgo l’occasione per chiederle: il 50% dei giocatori che sono in odore di futura nazionale vengono dal vivaio dell’Inter. E’ mai possibile che i giudizi vengano fatti solo sulla prima squadra ignorando il resto? [ma questo è meno importante…]

    • gigi ha detto:

      Ti ringrazio per la fiducia ma,come vedi,io non ho squadra perchè?Semplice sono ai margini del sistema e non ho la volontà di entrarci perchè non mi va di sottopormi a certe regole.Ma ho pazienza perchè non potrà continuare così e darò il mio contributo sia con questo blog sia quando rientrerò,a modo mio naturalmente.

      • Cristian ha detto:

        Mister proporre i tetti salariali per le regole comunitarie non è possibile sarebbe da regime socialista, anche se sarebbe la prima cosa che io farei, non guadagnare più di una tot cifra…..lo so è semplice dirlo ma quando leggo certe cifre rimpiango l’Urss, non è possibile pagare un allenatore o un giocatore 8 milioni di euro…..detto questo, mi aveva incuriosito la proposta di Cruijff, aveva suggerito che 5 giocatori su 11 dovevano essere convocabili in nazionale; non so se una regola così sarebbe possibile farla, ma la trovo interessante. Per avere un cambiamento culturale ci vorrà tempo, credo anni e non pochi, mentre con alcune regole studiate bene si potrebbe iniziare a cambiare direzione……

  17. giorgio pivotti ha detto:

    Com’è possibile perdere i quarti di finale al Mondiale per un gol evitabilissimo, il primo segnato da Suarez alla Corea del Sud che in sostanza ha spianato la strada all’Uruguay? La domanda è legittima e per chi come me ritiene di conoscere abbastanza bene le cause che hanno determinato il gol del vantaggio uruguaiano la risposta non può che essere una sola, imputata è la difesa a zona con la ricerca insistita, palese del fuorigioco ad ogni costo e prima di tutto, come le immagini televisive hanno impietosamente fatto vedere.
    La situazione al momento del cross di Forlan è questa, sei coreani in area contro due soli avversari; da notare che i due esterni sinistri stazionano nella loro posizione dopo aver girato la gesta per controllare chi si trova alle loro spalle e fatto un cenno con il bracco a voler dire che bisogna stare attenti a Suarez, poi la dimenticanza, la trascuratezza più assoluta della presa di posizione per la marcatura dell’attaccante; ai due subentra in quel momento il potere radicale della zona, a loro interessa solo allinearsi con gli altri tre compagni a destra, tutto il resto è optional, come se non li riguardasse.
    Quando la palla arriva sul diagonale di Forlan si accorgono dell’errore commesso ma ormai è troppo tardi; un gol evitabile da portare ad esempio non solo nelle scuole calcio ma anche a chi è in attività ed ha alle spalle anni di carriera.
    Precisata la causa occorre ora proporre i rimedi, gli accorgimenti tattici efficaci per poter prevenire questo gol così evidente nella sua specificità ma anche gli altri analoghi meno appariscenti, che a mio avviso si trovano insiti nella Difesa Elastica supportata dal controllo visivo attivo, CVA.
    E’ fuori luogo, inconsistente dire sempre che si verificano queste lacune perché i difensori non sanno marcare l’uomo nella zona, una giustificazione pretestuosa; i difensori sudcoreani nel resto della partita hanno dimostrato in più di una occasione, slegata da vincoli tattici, di sapere marcare l’uomo negli spazi; è quando interviene l’assillo della linea da cercare e mantenere al di là di ogni altra incombenza, allo scopo di far scattare la trappola del fuorigioco, alto o basso, che allora ci si estranea, il difensore diventa una pedina da allineare alle altre della difesa.
    Al posto di quanto precede avrei potuto condensare il tutto in una sola riga: “Il Paraguay perde i quarti a causa della difesa a Zona, con la Difesa Elastica sarebbe ancora in corsa”. Almeno a me sembra troppo riduttivo per chi ci legge e vuol capire anche se l’argomento non è nuovo, ma si rinnova sempre continuamente quando si vedono prendere gol come questi e per giunta ai Mondiali.
    Cordiali saluti.

    • gigi ha detto:

      Perchè i gol che hanno preso sia l’Inghilterra che il Messico? E’inutile che noi analizziamo come si schierano le difese,è lampante che non c’è scuola e che il problema si risolve con la crescita di allenatori che INSEGNANO l’argomento.Speriamo che altri che comandano la pensino come noi.

  18. giorgio pivotti ha detto:

    Quello che conta nel calcio giocato sono i gol, come saperli realizzare e come saperli evitare. Tutto il resto sono discorsi che girano attorno al Sistema dove ognuno tira l’acqua per il proprio mulino ovvero fa critiche a seconda del suo modo di pensare il calcio e la società.

    • gigi ha detto:

      Il problema in Italia,e che se non lo risolviamo cadremo sempre più in basso,è proprio che ognuno tira l’acqua al suo mulino.

  19. flaviopintarelli ha detto:

    Mister, trovo che la sua analisi, specialmente quella di carattere più tecnico e “sociologico”, sul ruolo e la figura dell’allenatore nei settori giovanili e sui pericoli della mediatizzazione esasperata delle carriere dei giovani calciatori sia intelligente e centrata.
    Mi convince molto meno, invece, l’argomentazione di Sacchi che lei riprende in apertura del post. Se il sistema è in crisi la responsabilità va cercata in chi quel sistema lo abita e lo ha abitato per tanto, forse troppo tempo. Se non sbaglio fu Lippi a dire a Zeman che chi lavora all’interno di un sistema non dovrebbe criticarlo, perché quel sistema, con le sue distorisioni “naturali”, gli garantisce il sostentamento. Se questo fallimento, come dice Sacchi, è figlio di quel sistema, allora Lippi ha soltanto ricevuto il contrappasso per il suo attggiamento scellerato. Per questo non mi convince questo gioco dello scarica barile. Qui siamo di fronte al fallimento sportivo, atletico e agonistico di una squadra costruita ed allenata male. E chiamare in causa, per giustificare questo fallimento, le distorsioni strutturali che caratterizzano il nostro calcio (e più in generale il Paese nel suo complesso) mi sembra irresponsabbile. Tanto più che pochi mesi fa, a fronte dei successi dell’Inter gli addetti ai lavori avevano un’opinione alquanto differente.

    • Cristian ha detto:

      Mi permetto di intervenire prima del Mister….solo per dire che secondo me tutte le distorsioni strutturali che ci son in Italia non sono naturali….in ogni settore sono create ad arte…..ad esempio mi viene in mente, per uscire dal settore calcio, il modo e le motivazioni per cui hanno cancellato il trasporto ferroviario merci in Sardegna……facendo credere che è antieconomico solo per avvantaggiare le mafie e le lobby della “gomma”…chiudo, scusate il “fuori programma”.

      • gigi ha detto:

        Sai quante ce ne sarebbero ma noi non dobbiamo assuefarci alle distorsioni come sta avvenendo nella vita sociale italiana

      • flaviopintarelli ha detto:

        Cristian, hai ragione non sono distorsioni naturali, infatti mettevo l’aggettivo tra virgolette proprio perché parafrasavo una vecchia intervista di Lippi e volevo segnalare il distacco tra la sua e la mia opinione. Per il resto concordo.

    • gigi ha detto:

      Tutte le opinioni vanno bene e vanno rispettate ma a me preme che si capisca che si DEVE iniziare a trovare una soluzione a quello che sta avvenendo nel nostro calcio ,ognuno prendendosi le proprie responsabilità con un solo obbiettivo IL MIGLIORAMENTO STRUTTURALE DEL SISTEMA CALCIO.

  20. bruno gasperutti ha detto:

    Mister, quello che ho notato subito dopo poche battute, è stata l’assoluta mancanza di tranquillità dei giocatori che sbagliavano gli appoggi più semplici. Questa tranquillità penso, doveva essere trasmessa nelle ore antecedenti da Lippi, ma credo che il più ansioso e agitato fosse lui! Poi credo siano mancati proprio i punti fermi, i giocatori di sicuro affidamento che avrebbero dovuto prendere per mano la squadra: Chiellini che ha sbagliato in tutte e tre le reti, De Rossi che ha sbagliato in due e che è stato inguardabile in tutto il mondiale.

    • gigi ha detto:

      Tutto vero ma il punto è COME CAMBIARE ATTEGGIAMENTO SE IL COMANDANTE CROLLA?Non puoi annegare con lui senza fare niente.Se è così vuol dire che SEI TU NON ALL’ALTEZZA e devi imparare a esserlo.

    • gigi ha detto:

      Su questo si dovrà lavorare e cioè migliorare la personalità e le qualità tecnico-tattiche dei giocatori.

      • Cristian ha detto:

        Credo che la prima cosa da fare è intervenire e cambiare la mentalità del nostro gioco in tutte le fasi, mi viene in mente la Germania, dopo un brutto Europeo nel 2004 e i Mondiali 2006 hanno cercato di migliorare…..ora la nazionale tedesca non ha certo nemmeno lei i giocatori di qualche anno fa, ma come ha fatto vedere anche durante le qualificazioni gioca un calcio che solitamente i tedeschi non applicavano……dopo l’Argentina è quella che cercava di giocare palla a terra con scambi rapidi e in difesa mi sono sembrati attenti a determinati principi…….con questa considerazione vado oltre ai risultati, comunque all’Australia glie ne hanno rifilati 4 noi con la Nuova Zelanda stavamo perdendo, con la Serbia hanno perso ma in 10 dopo 30′ e giocando comunque bene, con il Ghana un po sotto tono ma hanno vinto……..speriamo di avere l’umiltà e la lucidità dei tedeschi nel capire che serve cambiare.

        • Cristian ha detto:

          …….scusate volevo aggiungere che la mediocrità del nostro gioco andava notata anche nel 2006 nonostante la vittoria….perchè la Germania era comunque arrivata tra le prime 4 ma il gioco non andava….

        • gigi ha detto:

          Penso che con la scelta di Prandelli molte cose cambieranno ma la prima cosa da cambiare è la nostra cultura perchè se con una squadra giovane noi,all’inizio,non vincessimo secondo te cosa accadrebbe……?

          • Cristian ha detto:

            Sicuramente con la cultura e la mentalità che c’è ora in Italia non andrebbe bene comunque, polemiche su polemiche……ai giornali per primi interessa vendere le copie…personalmente non compro un quotidiano sportivo da una vita……una delle tante azioni che faccio per dare il mio esile e umile segnale che così non mi va…non solo nel calcio…..io Mister sono uno di quelli che non fa rifornimento alla Shell e Esso…e tante altre cose.

  21. Marco ha detto:

    Complimenti Gigi, lucido onesto e concreto! purtroppo non avrai mai spazio in questo calcio falso, incoerente e con poco senso dell’equilibrio!
    le persone che tentano di cambiare gli scenari e rendere il calcio sport e non uno spot vengono emarginate!

    • gigi ha detto:

      Spero proprio di no ma,comunque,farò sempre qualche cosa per riuscire a dare il mio contributo per vedere di fare cambiare le cose.

  22. Cristian ha detto:

    Mi trovo d’accordo con l’analisi, ritengo che il calcio italiano era già malato nel 2006, ma la vittoria ha distolto l’attenzione dai problemi. Pensare che se si vince va tutto bene è un grande errore, ed è quello che il calcio italiano ha fatto. Sono d’accordo che bisogna insegnare e sviluppare la mentalità del giocare la palla a terra rapida e veloce, di insegnare i principi individuali di fase difensiva e i principi tattici di ogni ruolo; questo significa curare meglio i settori giovanili. Lo scopo del settore giovanile deve essere la formazione del giocatore e non le vittorie da “vetrina” a tutti i costi.
    Sugli errori commessi dai giocatori in queste tre gare mondiali, credo che la mancanza di un’identità tattica precisa possa aver influito, perchè 4 anni fa alcuni errori da parte di giocatori esperti non sono stati commessi.
    Speriamo che si riesca davvero ad avere la lucidità e l’umiltà giusta di voler migliorare, di cambiare, di porre rimedio alle cose che non funzionano; speriamo di veder crescere la mentalità della disponibilità da parte dei giocatori in generale, di vedere dirigenti più preparati, oltre che nelle nozioni per gestire le società, anche in materia tecnica e di eliminare il “divismo” che c’è nel calcio. A proposito di “divismo”, faccio la mia ormai quasi consueta riflessione con il mondo della musica (ne sono un grande appassionato e musicista), nel 2006 a San Siro durante il concerto dei Rolling Stones, Del Piero e Materazzi sono stati invitati sul palco da Mick Jagger….bene sono rimasto deluso dalla “strafottenza” di Materazzi…..non li ho invitati io sul mio palco, ma i Rolling Stones che sono leggende viventi….non mi era piaciuto.

    • gigi ha detto:

      Purtroppo lo stereotipo Italiano sono i divi che non hanno la minima conoscenza del messaggio che dovrebbero dare essendo personaggi pubblici,il loro unico scopo è mettere in mostra il loro narcisismo.

      • Cristian ha detto:

        Materazzi si era atteggiato come un super divo……poi Mick Jagger non so con che “spirito” (perchè è un grande performer ma anche un f…..d….pu…) rivolgendosi a Keith Richards gli aveva detto “Keith avete una cosa in comune, avete picchiato entrambi la testa lui su Zidane e tu per terra cadendo dall’albero!”……i concerti erano stati spostati perchè Richards era caduto da un pianta di Cocco durante una pausa del tour……..

  23. giorgio pivotti ha detto:

    L’allenatore ha un ruolo, un obiettivo fondamentale, affermarsi e far vincere la sua squadra. Per raggiungere questi risultati deve però avere le idee chiare, essere preparato, saper ottenere quello che pretende. Ogni altra considerazione sul Sistema è valida ma marginale rispetto al calcio giocato che per farlo funzionare veramente a dovere guidando una squadra l’allenatore deve dimostrare di avere capacità professionali.
    Se mi viene affidato un gruppo di giocatori per svolgere un torneo di calcio di due o tre settimane la prima cosa che dico e raccomando loro è quella di non girarsi sui tiri contro, di sforzarsi d’intercettare sempre la palla e di prendere posizione per la marcatura degli attaccanti non stando in linea ma leggermente arretrati dietro o di fianco, di guardare non solo la palla ma prima di tutto di controllare il diretto avversario per non concedergli troppo spazio. Cose semplici da capire e da applicare anche per chi avanti con gli anni mi viene a dire che avendo giocato sempre in quel modo cambiare gli è difficile se non impossibile.
    Scusanti che sono propenso a non accettare, se poi le mie indicazione non vengono ascoltate in via pregiudiziale allora li faccio accomodare in panchina e cambio formazione scegliendo altri della rosa più duttili e disponibili a seguire le direttive dell’allenatore. Sarebbe interessante conoscere se Lippi è venuto a trovarsi nella situazione di dover intervenire personalmente oppure più semplicemente si è fidato dell’esperienza, della maturità dei senatori e basta.

    • gigi ha detto:

      Quello che,secondo me,non posso accettare è che un difensore di una certa età e esperienza non conosca questi principi.E’il motivo per cui ho puntualizzato l’importanza degli allenatori dei settori giovanili e dei clubs.

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