Tutti a scuola da Javier Zanetti!

25 ottobre 2012

Nel leggere i commenti sui sistemi di gioco e sulle ultime prestazioni delle squadre italiane, penso sia meglio chiarire dei concetti, che possono essere sfuggiti, contenuti nei miei articoli precedenti.

Se si è d’accordo sul fatto che il calcio, e tutti gli altri sport agonistici, è diventato prevalentemente fisico non potete non valutare questo aspetto nel giudicare le prestazioni delle nostre squadre sia in Coppa che in Campionato.

Questo è sicuramente il periodo peggiore perché si giocherà, per molto tempo, ogni 3 giorni e sarà impossibile lavorare sia sul recupero che sulla parte psico-fisica.

Come saprete il dispendio energetico muscolare viene recuperato in 36 ore ma quello nervoso in 48.

Quindi pretendere che, in certe partite, ci sia lo stesso rendimento è umanamente impossibile.

Più una squadra ha in prevalenza, nella partita, il rendimento migliore a intensità elevate più farà fatica ad avere un rendimento costante in periodi lunghi.

Potete sicuramente controbattere dicendo che le squadre sono formate da organici ampi, vero, ma sapete anche che è impossibile avere doppioni dei ruoli con le stesse caratteristiche, sopratutto tecniche.

Non bisogna trascurare i viaggi, spesso travagliati, e i climi di varia natura con l’aggravante di giocare la sera.

Proprio per tutti questi motivi, forse, sarebbe meglio istruire i calciatori a come si può sopperire alla fatica e agli infortuni con comportamenti alimentari e di vita privata consoni allo spreco energetico.

Se la parte determinante è riuscire a fare recuperare il fisico e la mente nel più breve tempo possibile, credo, sia fondamentale il riposo assoluto e l’assunzione di cibo che non produca scorie ma che aiuti all’eliminazione veloce delle stesse.

Quindi penso non sia adatto, nel breve tempo libero in questi periodi particolari, uscire fino a tardi la sera e alimentarsi in modo sregolato (nell’alimentazione ci metto, soprattutto, il  tipo di bevande.)

Ci sono delle regole fisiche che vanno rispettate nel campo professionistico, vanno insegnate e fatte mettere in atto con grande severità.

Bisogna fare capire, specialmente quando si è giovani, che potrai non pagare l’errore nell’immediato ma che sicuramente PAGHERAI.

I professionisti di uno sport di gruppo devono avere rispetto non soltanto della propria professione ma dei propri compagni e di chi li paga (società e spettatori).

 È il motivo, per cui, non sono molto d’accordo con chi dice che gli infortuni dipendono in percentuale elevata soprattutto dall’intensità del gioco e dai contrasti, è un alibi che va eliminato.

Proprio per questo se gli atleti rispettassero le regole di comportamenti adatti ai grandi sforzi (lo sport agonistico non è salute, il corpo non è nato per sopportare certe sollecitazioni), secondo me ci sarebbero meno infortuni.

Ditemi dov’è il sacrificio nel fare il professionista di qualsiasi sport ad alti livelli se non quello di avere una vita consona allo sforzo.

Bisognerebbe mandare tutti i calciatori a scuola da Zanetti!!!!!!!!

Gigi Cagni

 


Articolo su ” Il Secolo XIX ” 07/03/2010

9 marzo 2010

È stata sicuramente una settimana particolare per l’Inter, fra nazionali e infortunati Mourinho ha dovuto allenarsi fino a giovedì con 10 titolari e dei giovani della Primavera. Con la squalifica di Cambiasso e l’indisponibilità di Santon, Chivu e ThiagoMotta, infortunati la formazione iniziale potrebbe essere questa: Julio Cesar inporta, giocatore di grandi doti esplosive,sempre attento e concentrato, comanda la difesa con personalità e ha un’ottimo calcio (solo sinistro), lungo e preciso, non molto forte nelle uscite alte mentre è molto bravo in quelle basse. La linea dei quattro difensori dovrebbe essere da destra con Maicon giocatore di grande prestanza fisica, molto veloce, con un destro di grande qualità sia nel tiro che sui cross (molto tagliati e insidiosi siaper il portiere che per i difensori), è più un’ala che un terzino anche perché pecca molto nelle diagonali e nei contrasti difensivi, non forte di testa anche se alto.Pericolosissimo per la spinta continua, con sovrapposizioni, che imprime sulla fascia. I due centrali potrebbero essere Lucio e Samuel. Ilprimo staa ttraversando un momento di grande forma ed è il regista difensivo, molto forte fisicamente e di testa, usa la grande esperienza e intelligenza tattica dove non può arrivare con una non grandissima rapidità, destro ottimo, gli piace uscire con palla al piede qualche volta rischiando troppo( quindi non si deve abboccare alla finta e se si temporeggia può andare in crisi), pericoloso negli inserimenti palla alpiede e sui corner a favore.L’altro è di una f orza fisica e cattiveria agonistica eccezionali, tutto mancino, forte di testa ma anche molto falloso, pure lui va a saltare sulle palle inattive a favore. A sinistra giocherà sicuramente uno dei capitani veri di questo campionato.Zanetti è l’esempio del professionista eccellente, oltre ad avere doti tecniche importanti è il jolly che ogni allenatore vorrebbe avere. Dove lo metti, lui esprime il meglio e dà il suo contributo tecnicotattico. Anche seda terzino pecca, qualche volta, nella fase difensiva (nella diagonale, nell’uno contro uno e nel colpo di testa).Comunque sopperisce con l’esperienza e la grande condizione fisica che ha sempre. È probabile che a centrocampo Mourinho faccia il rombo con Stankovic, giocatore di grande classe, destro ottimo e sinistro sufficiente, ottimo tiro da fuori e inserimenti pericolosi, molto veloce e resistente ma in fase difensiva, secondo me, non molto adatto a fare il centromedianometodista. Alla sua destra ci dovrebbe essere Mariga, forte fisicamente, con buona tecnica, buon destro da fuori,discretamenter apido ma veloce.L’ho avuto a Parma,è un giovane di grandi prospettive, ma in questo momento ha ancora difficoltà tattiche, lì deve migliorare. A sinistra Muntari che è il più difensore di questi centrocampisti.Molto grintoso e aggressivo, forsetroppo,discretamente rapido ma veloce, bravo tatticamente e generoso, molta quantità ma pecca nella qualità. Dietro alle due punte c’è il giocatore più eclettico e fantasioso della squadra, Sneijder. Piccolo e molto rapido, grande tecnica in velocità,si muove fra lel inee senza dare un punto di riferimento con un istinto di posizione eccellente. È resistente e generoso perché nella fase difensiva marca sempre, per ordine di Mourinho, il regista avversario. Le due punte, Milito con Eto’o o Balotelli o Pandev (non male come scelta, vero?). Penso che Milito, dei 4,sia insostituibile per qualità tecniche ma, soprattutto, per l’istinto da animale d’area che lo porta a essere sempre nel posto giusto al momento giusto. Fortissimo nel coprire la palla e dentro i 16 metri. Anche se generoso è quello che ha meno compiti difensivi. Eto’o è molto forte fisicamente, grande generosità emovimento, buona la tecnica, tutto destro, non fortissimo di testa. Balotelli ha grande forza fisica, non rapido ma veloce, dribbling estroso e tiro potente sia di destro che di sinistro.Prevalentemente gioca su una delle fasce per fare l’uno contro uno e andare al tiro o crossare. Scarso di testa come Pandev, che è un attaccante tutto mancino ma digrande qualità. Rapido e veloce, con un’ottimo dribbling, generoso e resistente. È sicuramente la squadra più fortedel campionato sia per organico che per qualità. L’Inter ha una caratteristica fondamentale ed è quella che, pur essendo molto forte,si comporta come le squadredi provincia. I nerazzurri sono fortissimi fisicamente e mentalmente, hanno sempre una carica agonistica elevata, forse troppo, e una grande concentrazione. In questo momento però, secondo me, sono stanchi per le tante partite disputate e , questa settimana in particolare, per avere avuto tanti giocatori in giro per il mondo. Non potranno sicuramente avere 90’ di grande intensità e se i ritmi saranno elevati potranno andare in difficoltà. In difesa soffrono gli scambi veloci e i cross bassi, vanno a nozze su quelli alti. Sono pericolosi sulle palle inattive perché salgono tutti i saltatori più bravi, e ne hanno molti. Però, come ho accennato prima, questo è ilmomento giusto per poterli contrastare mantenendo ritmi alti e cercandodi limitare i due giocatori più importanti, cioèMilito e Sneijder, sapendo benissimo che anche se giocano male hanno elementi che possono risolvere la partita sempre. Dopo questa chiacchierata faccio vedere 20’ di dvd con le cose più importanti estrapolate da due o tre partite, poi vado sul campo e faccio la tattica che metterò in atto il giorno dopo.


Il ritiro

21 dicembre 2009

Il ritiro, quando le cose non vanno bene, è una panacea che viene usata solo in Italia. Lo si fa esclusivamente per soddisfare il desiderio dei tifosi che, nel momento in cui la squadra non funziona, pensano sia perché i giocatori non fanno la vita da atleti, ma quando i risultati sono buoni concedono agli stessi di fare quello che vogliono, come uscire in discoteca e stare in giro tardi la notte. Le contraddizioni che ci sono nella gestione delle squadre in Italia sono molteplici ma questa è la più eclatante. Chissà perché alla fine si debbano sempre trovare degli ALIBI ai giocatori invece di metterli davanti alle loro responsabilità. Ve lo dice chi per anni a S.Benedetto del Tronto, negli ultimi due tre mesi di campionato era costretto a emigrare fin dal giovedì in altri lidi. Il tutto perché c’era un gruppo di tifosi, se così si potevano chiamare,che non permetteva di fare allenamento in tranquillità. Solo da noi sei costretto ad allenarti con la Digos a presidiare il campo. Forse sarebbe più opportuno educare i nostri atleti ad imparare come si deve fare questo mestiere per non creare situazioni incontrollabili, magari si potrebbe tornare a pronunciare la parola SACRIFICIO con cognizione di causa. Fare il calciatore oggi è sicuramente più difficile perché il calcio moderno è più atletico e per rimanere a certi livelli per tanto tempo – vedi Zanetti dell’Inter – devi fare una vita con delle regole ferree per  alimentazione e il ricupero fisico specialmente dopo ogni massimo sforzo, per esempio la partita di campionato. Con i ritiri forzati difficilmente risolvi situazioni di difficoltà di risultati. Proprio perché ne ho fatti tanti posso affermare, con cognizione di causa, che non sono sicuramente il rimedio più efficace per fare cambiare le cose, altrimenti sarebbe facile per tutti, nel momento in cui le cose non funzionano andare in ritiro e far tornare i risultati positivi. Come al solito la verità sta nel mezzo e cioè, solo in casi estremi e in situazioni particolari, potrebbe essere un rimedio efficace, ma non IL RIMEDIO. Costringere una squadra ad andare in ritiro è una sconfitta del sistema perché non è certamente un elemento della gestione su cui costruire qualche cosa di solido e duraturo. Se si arriva a questo vuol dire che si è sbagliato molto nelle componenti più importanti. Il mio sogno è sempre stato quello di arrivare ad essere come nel Football Americano e cioè che ogni giocatore si debba gestire singolarmente nella preparazione atletica e l’allenatore debba fare solo la parte tecnico tattica, anche perché, essendo pagati profumatamente per rendere al massimo ,hanno nei loro contratti delle penali onerose in caso non si attengano a comportamenti consoni alla vita da atleta. Non credo sia utopia pensare a un futuro del nostro calcio senza RITIRI con giocatori più responsabilizzati e una tifoseria senza eccessi.

Gigi Cagni