Prime impressioni

2 ottobre 2010

Ai lettori del mio blog avevo promesso di parlare di tattica dopo un numero sufficiente di partite disputate sia di A che di B e di fare delle considerazioni generali sugli avvenimenti.
Dopo queste prime gare, sia dei campionati che delle Coppe, il dato che più è venuto in risalto è che NESSUNA grande squadra è in forma psico-fisica perché ha troppi giocatori fuori condizione, la maggior parte dei quali giunti dal POSTMONDIALE.
Quindi parlare di tattica diventa difficile perché se non sei al massimo della condizione fisica, non puoi rendere al meglio in quella tecnico-tattica.
Lo dimostra il fatto che in A ci siano, sia le neo promosse che le provinciali, con classifica insperata.
In B, come sempre, i pronostici sono disattesi, infatti, tolto il Siena, le
altre stanno facendo un po’ fatica perché il DOVERE VINCERE è diverso dal
vincere.
Anche di questo, nella costruzione della squadra, si dovrebbe tenere
conto. Più giocatori che HANNO VINTO hai in squadra, e più sarà probabile che tu ci riesca. Tenendo presente anche che, con 42 partite a disposizione e con un livello tecnico generale abbastanza livellato, il campionato inizia nel girone di ritorno e determinanti saranno sia la condizione psico-fisica che l’ equilibrio tattico, cosa che ti permette di avere la continuità di risultati(determinante in B).
Siamo all’inizio e già due panchine sono saltate, una in A,al Bologna, e una in B, al Grosseto.
Nessuno ci fa più caso, anzi diventa motivo di argomentazione post-gare il toto allenatore, e a questo bisogna adeguarsi. Un dato tattico comunque c’è, il rombo sta diventando una moda.
Ho sempre pensato che la ½ punta è un attaccante non completo o un c.c. di difficile collocazione e quindi, chi ha queste caratteristiche, o lo metti esterno per creare la superiorità numerica, oppure dietro la punta o le due punte.
Ho detto MODA,perché mi sembra che ci sia una tendenza esagerata di giocare con il rombo da parte di molte squadre anche se, secondo me, non hanno tutte le componenti tecnico-tattiche per farlo.
Questa è una mia opinione ISTINTIVA, in questo campo mi lascio frequentemente trasportare dall’istinto perché 40 anni di calcio me
lo permettono, perciò potrà essere smentita dai fatti, e ne sarei felice perché è un sistema di gioco che diverte e fa spettacolo.
L’assestamento dei campionati si vedrà fra 2 mesi quando tutto si sarà riequilibrato. Quello che non credo cambierà, è vedere squilibri difensivi ed errori di madornale entità, in questa fase, sia da parte dei singoli che della squadra.
Se si parla di squadra ci può essere la scusante della non perfetta condizione ma se entriamo in merito all’errore del singolo devo constatare che, la maggior parte dei difensori e dei c.c., non conoscono i principi basilari della marcatura e del contrasto.
Lo sto ripetendo alla noia, nei settori giovanili mettete dei MAESTRI
di tecnica e comportamento per fare crescere al meglio difensori di qualità. La tattica e il SAPERE COSTRUIRE IL GIOCO vengono dopo, il difensore per prima cosa DEVE SAPERE DIFENDERE. Capisco che per il giocatore o per il GENITORE può sembrare riduttivo, ma è la strada giusta per riuscire ad emergere e fare una carriera brillante e di soddisfazione.
Penso di avere messo in evidenza le poche cose che mi hanno colpito in questo momento, ma siamo solo all’inizio..

Gigi Cagni


Articolo su ” Il Secolo XIX ” del 14/03/2010

15 marzo 2010

Il Bologna è una delle squadre più in forma del campionato.8 partite 18 punti ,una classifica che in questo momento la tiene lontana dalla lotta per la salvezza,serenità e condizione fisica ottima ,quel pizzico di fortuna che le ha permesso di vincere domenica con il Napoli e riuscire a non fare sentire la mancanza del loro cannoniere DiVaio.Squadra che vince non si cambia e quindi contro la Samp si dovrebbero vedere gli stessi undici della scorsa domenica schierati con un classico 4-4-2. In porta c’è uno dei portieri giovani più interessanti della categoria e cioè VIVIANO,tutto mancino con un’ottima esplosività e posizione,reattivo e sempre attento con una spiccata personalità,comanda la difesa e rilancia con un calcio lungo e preciso. La linea difensiva è composta da dx con RAGGI terzino dalle grandi potenzialità sia fisiche che tecniche,forte di testa,veloce ma non rapidissimo,personalità nel proporsi sulla fascia(si è ricomposta la coppia che io avevo a Empoli con Buscè)e ottimo cros dal fondo,i due centrali sono molto forti fisicamente e di testa con PORTANOVA, più esperto ,rapido anche se alto con un discreto destro che fa il regista difensivo e BRITOS ,tutto sx veloce e attento nelle chiusure ,alle volte un po’ troppo fallosi,a sx c’è LANNA terzino molto esperto e di ottima tecnica,anche se solo di sx,resistente e veloce,pecca di ingeniutà in fase difensiva soprattutto nelle diagonali,scarso di testa.In questo momento il reparto che rende meglio è il c.c. sia per forza che per senso tattico e qualità tecniche.Sulle fasce gravitano due giocatori simili per resistenza e velocità e sono BUSCE’ a dx e MODESTO a sx.Il primo ha un’ottimo tiro e un cros preciso dote che ha anche il secondo ma non è un granchè di testa mentre Buscè è pericolosissimo quando si inserisce sul secondo palo sui cros da sx.Ma i due giocatori che danno equilibrio e sostanza sia per geometrie che per tecnica sono MUDINGAY,grande forza fisica,molto veloce,resistente e forte nei contrasti,grintoso e bravo tatticamente ha anche un buon dribling ,e GUANA ,puro regista ,non rapidissimo ma dx ottimo e grande intelligenza tattica nelle due fasi di gioco,passa tutto da lui.Il reparto d’attacco ha come prima punta ZALAYETA molto forte fisicamente,rapido e veloce,dx ma calcia bene anche di sx,ottimo dribbling e tiro,forte di testa e nel coprire la palla,si muove su tutto l’arco dell’attacco con intelligenza e furbizia(vedi il primo gol di domenica,si è buttato sul tiro di Buscè e ha fatto la deviazione vincente),la seconda punta è il sempre verde ADAILTON che,finchè ha benzina,mette in mostra le sue grandi doti tecniche e di furbizia tattica nel mettersi fra le linee senza dare un punto di riferimento per riuscire a esplodere il suo sx velenoso,tira tutte le punizioni(da cui è nato il secondo gol)e i corner con un calcio forte e tagliato pericolosissimo.Al posto delle punte sono entrati GIMENEZ,non alto rapido e veloce, sx ottimo e dribbling fantasioso,e SUCCI,tipica punta centrale,dx discreto,buono di testa e veloce.Mentre al posto di Modesto è entrato MINGAZZINI,piccolotto c.c. dx resistente e bravo tatticamente.Hanno pressato dall’inizio e dato un buon ritmo alla gara,si vede che stanno bene,spingono molto di più con la coppia di dx,sono pericolosi sulle palle inattive perché hanno Adailton che calcia bene e ottimi saltatori di testa.Secondo me hanno un punto debole nella fase difensiva quando fanno le sovrapposizioni esterne , se perdono la palla si trovano scoperti.Oltre a Di Vaio hanno fuori Mutarelli,Pisanu e Appiah.


A Stefano Borgonovo…..

31 dicembre 2009

Oggi non voglio parlare né di tattica né di tecnica ma voglio dedicare questo articolo all’uomo che più mi sta a cuore in questo momento e cioè STEFANO BORGONOVO. L’ho conosciuto 25 anni fa quando,da ragazzino ventenne,venne a giocare a S. Benedetto del Tronto mandato dal Como assieme ad un altro suo coetaneo Stefano Maccoppi. A quei tempi tutti i settori giovanili importanti del calcio italiano mandavano i loro migliori giovani a FARSI LE OSSA nelle squadre della categoria inferiore per abituarli,non soltanto all’insegnamento tattico,ma a forgiarsi, soprattutto, a livello caratteriale. Queste squadre puntavano anche sul fatto che nella Sambenedettese come in altre compagini, c’erano ANZIANI come me che potevano fare da CHIOCCE a questi talentuosi ragazzi. Quando Stefano arrivò, avrebbe dovuto essere la terza o quarta punta, ma dopo un breve periodo della preparazione precampionato, capii di avere a che fare con un talento naturale che doveva essere solo svezzato. Devo dire che tutti i giocatori che arrivavano da quei settori giovanili erano istruiti al meglio come professionalità ed educazione. Qui apro una parentesi per quanto riguarda il settore giovanile del Como di quei tempi,il responsabile,ora all’Atalanta, ( guarda caso ha un settore giovanile fra i più importanti) era Mino Favini, chiamato da me con grande orgoglio MAESTRO. Grande conoscitore di calcio, ma soprattutto, grande EDUCATORE.

Mino Favini e Gigi Cagni con Stefano Borgonovo

Per noi era facile gestire e insegnare a questi ragazzi; erano preparati al sacrificio, alla dedizione al lavoro, all’essere professionali ma soprattutto RISPETTOSI delle regole e delle gerarchie di un gruppo. Essi sapevano perfettamente quanto queste componenti erano importanti per il raggiungimento dell’obbiettivo finale. Quello che è avvenuto quell’anno fa parte dei miei ricordi più belli da calciatore. Iniziammo malissimo,l’allenatore era Liguori alla sua prima esperienza in B. Dopo una sconfitta a Bologna presi una decisione, unica nella mia vita, di parlare con il presidente per convincerlo a cambiarlo. Non lo feci da scorretto, come in certi casi accade oggi, perché lo dissi anche all’allenatore stesso:un tempo si aveva il coraggio delle proprie azioni e se ne subivano le conseguenze qualsiasi esse fossero. Così arrivò Mazzetti che con il suo modo di fare paterno riuscì a raddrizzare la situazione e con l’aiuto di noi anziani naturalmente, ci salvammo. Borgonovo esplose facendo 14 gol e iniziò la sua sfolgorante carriera. C’è un’aneddoto che mi inorgoglisce e che Stefano mi rammenta tutte le volte che vado a trovarlo e lo sintetizza così :”Dimmi quale altro tuo compagno ha fatto 60 metri per abbracciarti dopo avere fatto gol?“nessuno se non lui,solo per dimostrare a tutti la sua riconoscenza per quello che stavamo facendo per quei ragazzi. Mi viene la pelle d’oca. Oggi,come tutti sapete,lui è fermo sdraiato in un letto senza la possibilità di muoversi perché affetto dalla gravissima malattia detta SLA. Ma la malattia ha vinto solo sul suo corpo ma non sulla sua mente.Mio figlio quando vuole ricevere una frustata emotiva per vincere le delusioni della vita,viene con me a trovarlo. Oggi è lui che AIUTA noi. E’ un esempio di forza, di volontà, di attaccamento alla vita, di gioia di potere aiutare, con la sua associazione, altre persone come lui in difficoltà. Ha la mente lucida e una memoria incredibile, è ironico e mi TIRA PER IL CULO sempre. Con gli occhi fa tutto e esprime tutto.Da quando ho saputo che si era ammalato sono andato spesso a trovarlo e quest ’ estate è venuto con la famiglia al mare dove ero io e ci siamo visti parecchie partite insieme. Qualche giorno fa….. a S.Stefano….. sono andato da lui a Giussano e mi ha fatto la sorpresa di farmi trovare,oltre che ai suoi collaboratori della sua scuola calcio,il grande Mino Favini. E’ stato un regalo bellissimo. In questi ultimi anni, da quando siamo tornati a frequentarci, è lui che mi sta dando un grande aiuto con il suo esempio.
Quando esco da casa sua, dopo ore che sembrano attimi, ho una sensazione di leggerezza e serenità che difficilmente provo.
Con i brividi e la pelle d’oca dico: “GRAZIE STEFANO “

Gigi Cagni