Finalmente qualcuno che ha il coraggio di fare azioni responsabili.
Certamente sia Prandelli che Abete non hanno tutte le responsabilità di questo risultato negativo ma, con le dimissioni hanno senz’altro dimostrato coerenza e professionalità.
Ora, speriamo, che l’analisi di tutto il nostro mondo calcistico non si soffermi sulle colpe dell’arbitro o sul morso di Suarez e nemmeno su quelle tecnico-tattiche.
Basta dare i “numeri”, perché alla fine contano più le persone degli schemi. Basta sopportare professionisti che nella settimana di lavoro non conoscono riposi notturni.
Il Campionato del Mondo non si prepara nei 15 giorni prima dell’inizio ma nei mesi antecedenti l’evento.
La maglia si deve rispettare tutti i giorni dell’anno con comportamenti consoni alla professione.
Dobbiamo tornare a fare rispettare le regole e i ruoli.
La debacle Mondiale non è solo responsabilità di chi è andato in Brasile ma di tutto il nostro sistema che non ha più valori, un sistema che non programma niente e che pensa soltanto al risultato immediato.
Dobbiamo cogliere questa occasione per riuscire a fare tornare un calcio meno di immagine e più di sostanza.
E’ andata così, può succedere.
Ora non resta che rimboccarsi le maniche, senza processi inutili e capire che tutti noi abbiamo le possibilità e le qualità per tornare fra i primi al mondo.
Non è difficile, è sufficiente fare il contrario di quello che abbiamo fatto fino ad ora.
Sembra una battuta ma non lo è.
Personalmente l’ho usata tante volte nella mia vita, quantomeno per ripartire, e poi ho utilizzato le cose buone del passato per ricostruire un futuro più solido.
Non vado oltre perché non voglio essere noioso, sempre con la solita retorica del passato, dei valori, del fatto che una volta fosse meglio di oggi.
Non ci penso nemmeno, perché certamente oggi sarà preferibile per molti aspetti però, qualche cosa bisogna riprendere visto i risultati.
Per esempio mi sta accadendo un fatto che mi rende professionalmente felice.
Sto cercando di andare a fare un’esperienza all’estero e al mio Agente chiedono il curriculum, non gli basta la conoscenza di chi mi presenta o la sponsorizzazione da parte di amici.
Quindi se mi assumeranno sarà solo perché saranno convinti delle mie capacità. Questo mi piace.
Gigi Cagni
rendiamoci poi conto del ritorno in termini sociali di questi tipi di investimenti.
scusate, mi collegavo al discorso sui settori giovanili di alcune gandi europee.
Cristian non ho detto che dipende dai gol evitabili il fallimento del calcio italiano se di fallimento si può parlare perché a me questo giudizio sembra un po’ spinto e ingeneroso nei confronti soprattutto di coloro che si dedicano con passione, con sacrificio e attaccamento a questo sport in particolare modo nel mondo giovanile; questi protagonisti del nostro calcio a livello didattico e di conduzione tecnico tattica delle squadre meriterebbero rispetto e riconoscenza; detto ciò vengo al tema dei gol che continuo a seguire e a registrare dal 2000, finora ho raggiunto quota 12.000, sì proprio dodicimila, a tutti i livelli dalla serie A e B in su fino alle coppe internazionali, mondiali; da tutti questi gol ne ho selezionati 1.000 di evitabili causati dall’attaccante lasciato libero applicando la zona, senza marcatura a uomo o dal difensore-difendente che si è girato sui tiri diretti in porta; ti ho fornito questi dati per significare che il problema dei gol evitabili da quando lo seguo non è stato ancora risolto dagli addetti ai lavori nelle sedi più opportune, nei corsi per allenatori di qualsiasi livello; 1.000 gol evitabili tra i più rappresentativi della categoria che riguardano un arco di tempo di oltre 15 anni, tanti; e vengo al punto laddove tu dici che i gol evitabili li prendono tutti, sì però questi tutti sanno anche segnare vincendo quindi o pareggiando perché hanno attaccanti capaci di metterla dentro; noi parlando del Mondiale siamo scarsi in avanti non avendo finalizzatori, si è visto è un dato di fatto, allora cerchiamo almeno di saperci difendere non prendendo gol come quelli di Sturrige, Ruiz o Diego, tutti evitabili, che hanno segnato le sorti della brutta uscita dell’Italia ai gironi? Il tempo c’era per insegnare una diversa forma o assetto difensivo impostato non più sulla zona e sue rischiose componenti tattiche ma sulla moderna, elastica marcatura a uomo senza stravolgimenti, tenendo come base il concetto di sempre che DIFENDERE E MARCARE sono due aspetti inscindibili della stessa medaglia; vincendo sul campo si vede meno nero anche da fuori dal campo per usare la tua stessa espressione.
Buongiorno Mr, volevo chiederle che cosa ne pensa della scelta di Van Gaal di cambiare il portiere per i rigori. Ho letto di Cannavaro che criticava negativamente Van Gaal, e ho subito pensato che in Italia una cosa del genere, con il cosiddetto rispetto che ci deve essere d’obbligo consuetudinario con i “senatori” sarebbe stato scandaloso….
Secondo me è stato un grande perché ha dimostrato che è nell’allenamento che uno deve capire le capacità di ogni giocatore. Lui ha fatto un gesto coraggioso ma dettato da un lavoro fatto con professionalità e conoscenza della tecnica e della psicologia. Lasciamo perdere Cannavaro che ha fatto bene solo il calciatore.
Rimango dell’idea che i giocatori italiani non riuscirebbero a concepire cose del genere.
Posso chiederle mister, se non sono indiscreto, a quale campionato le piacerebbe allenare? Grazie e in bocca al lupo per questa nuova esperienza.
Sto provando ad andare in America
Dopo aver visto Belgio – USA e aver letto alcune cose su come intendono sviluppare il soccer credo sia un ottima scelta. Per loro lo sport e’ business e come tale lo trattano. C’e’ tanto da imparare su come far crescere e rendere lo sport. Le auguro di riuscirci.
Per quello che so io,per ora,le televisioni non sono entrate in ballo equindi le partite sono gratis. Gli americani seguono il calcio Europeo più di noi ma non hanno scuole e molti giovani si perdono quando lasciano i college per l università . Comunque è tutto un mondo da scoprire e loro hanno voglia di imparare. Crepi il lupo, grazie.
Penso di avere già detto che sto cercando di andare in America o in paesi dove vogliono gente che insegna e loro hanno voglia di crescere per un futuro solido. Speriamo bene.
Sono assolutamnete d’accrodo con lei Mister. Il fatto è che il giorno dopo il capro espitorio di tutto è di nuovo lui e solo lui: Mario Balotelli. Ora non sto qui a giustificare o meno il suo comportamente, non sarò certo io a difenderlo, però mi pare che invece di fare un mea culpa generale, analizzare le sconfitte, gli errori, si cerchi di buttare il tutto in gossip e gol sbagliati da un giocatore. Nessuno si chiede perchè oggi abbiamo i Balotelli, i Cassano e tutti gli altri che prima si specchiano e firmano sponsorizzazioni e solo dopo pensano al calcio, a GIOCARE al pallone! Questi non sono usciti da un giorno con l’altro, sono il frutto di un sistema che non va, di scelte POLITICHE sbagliate. E’ troppo facile prendersela con una sola persona. Questo fallimento deve darci davvero la forza di capire che la strada che seguiamo è quella sbagliata.
Dopo aver fatto questa analisi si può parlare di tattica, di schemi, di giocatori sbagliati.
E comunque in bocca al lupo Mister!
Io sono d’accordo che il fallimento di ben due mondiali e una vittoria “tutta fortuna” nel 2006 rispecchiano il nostro calcio. Oltre a non avere un modello di gioco la Nazionale non l’hanno nemmeno i club, a parte qualche eccezione. I giovani quando giocano e vengono lanciato è solo per necessità e non perchè si crede in questa politica. Inoltre a partire dalla base, la cultura sportiva è quasi nulla, si parla di tattiche e vittorie con i pulcini, ci si vanta di vittorie di campionati allievi e poi nel giro di due stagioni 15 su 18 ragazzi smettono di giocare e in 3 non arrivano alla prima squadra….gli allenatori sono scelti più per amicizie e perchè portano i ragazzi “rubandoli” alla squadra dove erano stati prima, vengono scelti perchè hanno degli sponsor, i dirigenti e i presidenti guardano al loro tornaconto con le fatture gonfiate per non pagare le tasse e hanno un ritorno dei soldi che ci mettono….a livello di società professionistiche si guarda solo il risultato…..insomma si potrebbe scrivere un libro, e chi ne è dentro lo sa benissimo…è solo la passione che fa andare avanti chi ama davvero il calcio come gioco e sport…poi se i ragazzi migliorano, crescono anche attraverso le sconfitte e continuano a giocare, si passa per cretini perchè non hai vinto….Mr scusi lo sfogo finale, ma è così.
Cristian è tutto vero e condivisibile quello che hai detto sul fallimento del nostro calcio agli ultimi due Mondiali, questo compreso, mentre la fortuna ci ha assistito in quello del 2006; ma perché non parli anche di calcio giocato e dei gol evitabili che la nostra nazionale ha preso in queste tre edizioni del mondiale che sono stati determinanti e decisivi per il ritorno a casa anticipato degli azzurri nel 2010 e da poco quest’anno? Non mi riferisco alle scelte del commissario tecnico, dei giocatori, dei moduli e di quant’altro fa montare la polemica in queste ore provocando uno scossone anche ai vertici del pianeta calcio; mi riferisco piuttosto ai gol, sì proprio ai gol e al peso che hanno avuto nelle ultime due debacle mondiali degli azzurri; io questi gol li ho tutti registrati e posso dirti che erano quasi tutti evitabili per mancanza di marcatura a uomo volendo insistere a giocare a zona o perché i difensori si sono girati sui tiri contro diretti in porta invece di fare opposizione fisica, regolare, frontale, attiva alla palla in arrivo; perché non si è fatto nulla sul piano calcistico per eliminare i sottostanti errori individuali e di reparto che hanno provocato questi gol evitabili, la vera causa della bocciatura dell’Italia a questi due ultimi mondiali? Se continuiamo a parlare d’altro ignorando il problema, continuiamo a subirli non solo in nazionale ma anche nei club.
Giorgio, quello che scrivi è tutto vero, ma non credo che è la causa dei fallimenti del calcio italiano. I gol evitabili li prendono tutti, il problema principale in Italia è fuori dal campo. Quello che scrivi tu caso mai viene subito dopo, ma non solo per i gol evitabili e su come si insegna a difendere.
Mister lei ha ragione da vendere, però qui nessuno, lo spero, era così pazzo da pensare di vincere il mondiale, ma passare il girone non mi pareva così complicato. Prandelli ha toppato alla grande, sbagliato formazioni e schieramenti, insomma è sembrato in confusione totale. Abbiamo sempre giocato con il rombo e lui che fa, tira fuori moduli nuovi ogni 45 minuti.
Mi spiace ma non credo che lo stato del nostro calcio (che è forse inferiore a quello del Costa Rica) c’entri molto in quest’eliminazione.
L’Italia è il Paese dei proclami, quelli sul rinnovamento del sistema calcistico ad esempio, gli stessi che facevano, Abete in primis, dopo l’umiliazione sudafricana.
Le faccio in un bocca la lupo per trovare una panchina al più presto.
Crepi il lupo ma, come avrai letto, spero veramente di trovare all’estero perché qui non è più per quelli che, come me , amano i valori sportivi e la meritocrazia. Che ci siano miei colleghi che lavorano e altri, con un curriculum eccezionale, a casa mi fa veramente male.
Torniamo a casa come quattro anni fa tra polemiche per la direzione arbitrale. Ma la realtà è più stridente. La spedizione va etichettata come fallimentare per l’assenza di un disegno preciso, di un modulo collaudato, di una formazione sperimentata. Insomma con le dimissioni di Prandelli e Abete siamo andati tutti a casa . Questo è il presente ma il malessere viene da lontano. Il ct s’e incartato cambiando modulo ad ogni partita.Coerenza tattica zero. Forse il suo vero limite è che non è un condottiero, ed ha sentito molto la pressione da mondiale. Siamo fuori e il futuro non è chiaro per niente, ma io sono convinto che il nostro calcio riemergerà.
Può riemergere se cambiano i vertici, se le regole non le fanno i dirigenti dei club, ma al massimo le possono discutere, se si da spazio ai giovani e si crede in loro, perchè ritengo che in Italia nonostante si investa poco, anzi pochissimo nei settori giovanili a tutti i livelli i ragazzi con delle qualità ci sono comunque. Io proporrei anche una tassazione di solidarietà dei professionisti a favore dei dilettanti anzi che prendersi anche i soldi da loro con la farsa delle affiliazioni delle scuole calcio.
Infine volevo fare delle considerazioni su alcune cose viste a questi mondiali, tutti in questi giorni hanno parlato di cosa investe l’Ajax, il Barcellona o il Bayern per i giovani, i tecnici che vivono di calcio (in Germania e Olanda anche un dilettante è ben rimborsato, intendo per i giovani non in prima squadra), di quanti giocatori dell’Inter primavera campiona d’Europa giocano in prima squadra (nessuno) e di quanti invece ne giocano nell’Ajax (sette) sconfitta nella finale. Ho notato alcuni particolari, dalla presenza in campo di giocatori di talento, dalla giovane età di questi, dagli 80 euro a persona dell’albergo della Germania ai 300 di quello dell’Italia, dal fatto che Van Buythen che ha 36 anni non è per forza di cose capitano del Belgio cosa improponibile in Italia, lo sarebbe stato per super-diritto di anzianità e si sarebbe permesso di “sparlare” a 360 gradi magari…è dura cambiare, ma se ci si impegna si può fare, se si smette di credersi i migliori si può fare, come hanno fatto in Germania 14 anni fa, raccogliendo i primi risultati già solo dopo due anni con la finale mondiale del 2002, e teniamo conto che anche nella vicina Svizzera ci hanno superato.
In queste cose dovremmo copiare e non negli schemi.
A livello dilettantistico ho visto a Berlino cose impensabili in Italia, nemmeno nella migliore società di eccellenza con il miglior settore giovanile…squadre per annata dalla U8 alla U19..in prima squadra ci vanno i ragazzi della U19…due campi in sintetico 95×50 mt e uno in erba (super erba) 105×70….4 squadre sempre contemporaneamente in campo per l’allenamento, tre allenatori per quadra, e metodo di lavoro comune…