Mi dispiace veramente tanto per Stramaccioni.
So cosa voglia dire, dopo un’esperienza così intensa e stressante, essere messo da parte, ti crollano molte certezze e ti senti “abbandonato”dal sistema che fino a qualche mese fa ti faceva sentire importante.
Se si hanno le caratteristiche adatte per fare questo lavoro lo si vede in questi momenti.
Ma non era per essere solidale con questo collega se ho fatto questa premessa, anzi.
Andate a vedere un mio articolo dell’anno scorso, in riferimento alla scelta di Moratti, scoprirete che ero l’unico che l’aveva, pubblicamente, criticata.
Mi ricordo, anche, che all’Inter se ne risentirono e me lo fecero sapere.
Mi ricordo anche che qualche tifoso mi scrisse sul blog: “ Non è che sei invidioso?”.
Non era invidia ma razionalità e conoscenza di questo lavoro.
Criticai la scelta e l’allenatore proprio quando fece quella serie di vittorie consecutive ad inizio stagione.
Il motivo era semplice, ed è lo scopo di questo articolo, perché la squadra vinceva, ma il migliore giocatore era sempre il portiere.
Non perché facesse “la parata partita” ma perché faceva “LE parate partita”
Non era possibile che una squadra potesse avere successo concedendo all’avversario 5-6 occasioni nette da gol.
Sono, da sempre, tacciato di essere difensivista perché parlo molto spesso della fase difensiva e non di quella offensiva.
Ma quando io parlo della fase difensiva parto dagli attaccanti che devono essere i primi a costringere l’avversario a non costruire, solo per il fatto che è un vantaggio loro se la riconquista della palla avviene vicino alla porta avversaria.
È essere difensivisti questo?
È essere difensivisti volere sempre la copertura nei 4 difensori e non la linea?
È essere difensivisti se in tutte le occasioni, in riferimento alla palla e al numero di attaccanti, nello stesso numero i difensori marcano e uno si stacca?
È essere difensivisti se con palla scoperta non voglio i difensori in linea?
È essere difensivisti se insegno l’1 contro 1 e il contrasto e nei 16 metri la marcatura a uomo con riferimento porta e avversario e non la palla?
Se la risposta è si allora sono “difensivista”, mentre io mi reputo razionale e tatticamente equilibrato.
L’estate scorsa, in aeroporto a Roma, ho incontrato Walter Sabatini e, oltre a fargli l’in bocca al lupo, gli ho suggerito di “spendere e investire”su un forte DIFENSORE CENTRALE perché con un allenatore come Zeman sarebbe stato utile avere, in quel ruolo, un giocatore di personalità tattica importante.
Probabilmente non ci sono riusciti e, guarda caso, la cosa non ha funzionato.
Andate a vedere i grandi allenatori che hanno fatto la storia degli ultimi anni, Mou compreso.
In tutte le categorie vince chi prende meno gol.
Due campionati fa l’eccezione fu il Pescara ma, se vi ricordate, per compensare i 60 gol presi ne avevano dovuti fare 90.
Penso che l’eccezione siano i gol fatti, non è facile trovare un attacco così prolifico e se ti capita ti puoi permettere la linea molto alta senza dover scalare e fare diagonali.
Tutti si stanno lamentando perché non ci sono difensori di qualità.
Non è un caso, è perché non si insegna più, o non si sa insegnare, quelli che sono i fondamentali di questo ruolo.
Ma non è soltanto questo grave, è che già nei settori giovanili “fare le coperture, le diagonali difensive e marcare a uomo” sono vocaboli banditi dal linguaggio degli allenatori perché rischiano di essere etichettati come poco inclini a fare un gioco offensivo ed essere come ME, difensivista.
La dobbiamo smettere di enfatizzare e promuovere un “calcio spettacolo” che, guarda caso, non c’è più da anni in Italia.
Come mai non vinciamo più niente nelle competizioni Internazionali?
Forse, sarebbe meglio, tornare a parlare di “equilibri, di razionalità e di insegnamento dei fondamentali in tutti i ruoli ma, soprattutto, in quelli difensivi”.
Il termine equilibrio e insegnamento sono passati di moda, ripartiamo da capo altrimenti non ne usciamo più e cambieremo 45 allenatori all’anno senza dare il famoso SPETTACOLO.
Gigi Cagni
Ieri sera la vittoria dell’Italia sulla Bulgara per 1 0 è stata salvata a mio avviso non tanto dalla bella parata di Buffon quanto dall’opposizione fisica di Thiago Motta che rispettando in pieno la posizione frontale attiva ha “parato” il tiro ravvicinato e forte di Lliev respingendo, allontanando di testa e senza fare una piega la palla in arrivo; è lui che ha evitato il gol del pareggio su un tiro destinato a finire in rete con Buffon battuto; mi domando perché nella stessa azione prima del gesto tecnico di Motta, si è visto Bonucci girarsi completamente sulla palla poi respinta da Buffon sulla linea e subito dopo un altro difensore azzurro che va in opposizione fisica girandosi anch’egli sul cross; la risposta è sempre la stessa, la non conoscenza e regolare applicazione della posizione frontale attiva.
Ripartire da un insegnamento migliore nei settori giovanili, ripartire da una mentalità da cambiare, da una necessità di crescita culturale, sia sportiva che generale….ripartire dalla necessità di eliminare la confusione generata dall’incapacità dei dirigenti, intollerabile nel professionismo….gli allenatori oggi devono diplomarsi in tutte le categorie, anche il terza, il che è positivo, ma i dirigenti che devono gestire milioni di euro e costruire le squadre e scegliere gli allenatori chi li forma?
Purtroppo no, guarda caso siamo in discesa libera.
Grazie mille per la risposta precedente, vorrei chiederle una cosa che mi interessa molto. Lei:
1) prende mai singolarmente il giovane difensore per fargli fare allenamenti supplementari al termine dell’allenamento ordinario per lavorare sui fondamentali della marcatura, del tempo dell’intervento, della posizione e via dicendo?
-può, in quanto allenatore della prima squadra, dire agli allenatori delle giovanili che tipo di allenamenti far fare ai ragazzini?
grazie in anticipo per la risposta!
Lo faccio e molto volentieri,anche se mi fa arrabbiare il fatto che debba farlo io.
Purtroppo ,negli ultimi anni,non ho avuto la possibilità di lavorare a lungo in una squadra.
Quando ne ho avuto l’opportunità ho cercato di coordinare il lavoro della prima squadra con quello del settore giovanile,con buoni risultati naturalmente.
Mister, un quesito in proposito ai fondamentali; con un portiere scarso nelle uscite non è forse necessario fare densità davanti all’area piccola e marcare a zona invece che a uomo?
Scusi, per completezza mi riferivo agli angoli, con portiere scarso nelle uscite non è più consigliabile fare densità davanti all’area piccola?
Non sono per la marcatura a zona in area anche perché,penso,non sia quello il problema del portiere che non esce. E’,da sempre,un problema esclusivo della poca personalità e capacità dei portieri il fatto di non rischiare l’uscita.
La ringrazio per la risposta, quindi allora se si ha una coppia di portieri di scarsa personalità nelle uscite – purtroppo è una componente che nemmeno un leone come Lei riesce a trasmettere (anzi qualche ragazzo introverso può deprimersi ulteriormente) come si interviene per gestire le palle inattive? Non si apportano correttivi alla marcatura a uomo? Secondo me questa in generale resta la più efficace, nello specifico forse aumentare la densità e passare a zona non può essere più produttivo?
Al portiere bisogna dare sicurezza e provare a farlo uscire solo in situazioni di poca densità, e un giocatore libero da marcatura deve andare in porta. Senza fargli pesare l’errore. Se non ci riesci deve rimanere in porta e devi allenare i difensori a marcare a uomo. A zona è pericoloso se il portiere non ha personalità. Devi sempre conoscere le qualità del tuo portiere e sfruttarle. Quello che non riesce a fare devi non farglielo pesare.
Mister Lei che ha girato tanto all’estero per aggiornarsi, ha riscontrato differenze di metodologie di allenamento tra l’Italia e ad esempio l’Inghilterra, la Spagna e l’emergente Germania?o la differenza che è emersa negli ultimi anni è da attribuire soltanto alle strutture e all’economia come si sente dire dai giornalisti?
Non fanno cose molto diverse,anzi secondo me in questo siamo meglio noi,però l’organizzazione e le possibilità economiche sono migliori.
Buongiorno Mister, sono stato a Berlino dal 4 giugno fino a questa settimana….sono riuscito a visitare 4 centri sportivi, impressionante lo Sportforum a Hoenschoenhausen della ex Berlino Est, costruito dalla Stasi per l’allora Polisportiva Dynamo e Bfc Dynamo, strutture per tutti gli sport e 9 campi da calcio….ho seguito una partita di juniores della Dynamo, una di esordienti della Empor Berlin, squadra che ha sede e campi nel centro sportivo che ospita l’ex Volkspark Stadion della Dynamo a Prenzlauer Berg, ho seguito allenamenti dei giovanissimi e allievi dell’Hertha Berlin allo Sportforum (si l’Hertha oggi utilizza alcuni campi a est…a Berlino tutt’ora si usa dire “sono stato a ovest oppure a est..o sono andato dall’altra parte”), allenamenti di esordienti e allievi della Dynamo (oggi la Dynamo è una società equivalente alle nostra eccellenza, ma ha molte squadre e quando gioca all’ex Volkspark Stadion (oggi Friedrich-Ludwig-Jahn Sportpark) fa 15 mila spettatori, non male per un’eccellenza!
Il lavoro delle squadre non era chissà che, molto semplice, ma molto organizzato e con molta disciplina…a bordo campo quando usciva la palla l’ andavo a recuperare, mi sono preso tanti di quei danke schoen e hallo che non immagina…quindi molta educazione….ho avvertito energia, cultura sportiva e mentalità positiva.
Infine, l’ho lasciata per ultima, alla gara della juniores della Dynamo c’era la terna arbitrale, pubblico a bordo campo!!! Nessuno che ha insultato l’arbitro! E solo due proteste, punite con il giallo, da parte dei giocatori.
Caro Cristian il nostro non è un problema di conoscere il calcio e le metodologie di allenamento (noi siamo il meglio al mondo, gli altri vengono da noi a imparare) ma di come si deve “vivere” lo sport rispettando principi e regole.
Infatti l’impressione che ho avuto è stata proprio questa, aspetti legati a mentalità e cultura…..poi rimane il dubbio di come mai i giocatori italiani arrivano “cotti” a fine stagione e dove si gioca di più no.
Il nostro è,senza dubbio,il campionato più logorante sotto tutti i profili. Difficilmente negli altri la prima perde contro l’ultima.
Gli faccio un altro paio di domande:in caso di difesa a 4 contro 3 attaccanti,quello che dà copertura è sempre uno dei due centrali oppure lo può fare anche l’esterno?i tagli interni dell’attaccante esterno li fa seguire dal terzino facendo scalare di conseguenza i centrocampisti esterni oppure il terzino li lascia ai centrali e assorbe gli eventuali inserimenti?
Un saluto
Federico
Dipende dove si posizionano gli attaccanti e,quindi, la copertura può essere fstto da ognuno dei 4.
Buon giorno sig.Cagni
Vorrei chiederle una cosa tattica specifica:su palla esterna nella zona di meta campo,in fase difensiva lei come li fa muovere i suoi difensori?Il difensore deve cercare l’anticipo mettendo sempre l’avversario in posizione esterna oppure come fa per esempio qualche allenatore(Mazzarri,lo faceva Ulivieri),chiede di posizionarsi “al contrario”(lasciando l’interno all’attaccante) cosi da facilitare la strada dell’anticipo e contare sul sostegno centrale del compagno?
La ringrazio anticipatamente
Federico
Sempre all’esterno.
Buongiorno Sig.Cagni, se possibile, vorrei chiederle un chiarimento:
Chiede pressing alto da parte degli attaccanti per la riconquista della palla vicino alla porta avversaria, ma stacca dietro il libero in copertura:qui per me c’è qualcosa che non va secondo le mie idee.
Se la squadra è lunga 60 metri per me è sbagliato sia se si è offensivi che difensivi.
Se voglio alzare il pressing alto, oltre al sacrificio degli attaccanti, devo tenere per forza la squadra alta, corta e stretta:non si può marcare in profondita e pressare alto nello stesso momento
Se si pressa alto si va uomo contro uomo e quindi anche in difesa non c’è copertura ma uomo contro uomo a coprire le linee di passaggio.
Se in difesa si mantiene la copertura 3vs2 o 2vs1 è impossibile pressare alto senza lasciar un uomo solo:si può pressare, ma se gli altri sono perfetti giri a vuoto perche hanno un uomo in piu nel centro del gioco mentre tu lo hai a copertura dietro
(se si ha un uomo in piu dietro si è difernsivisti e non è un difetto o un insulto ma è la realta.Preferisce un uomo dietro in piu che la parita nelle altre zone del campo).
La ringrazio in anticipo!
Quando parlo dell’uomo che si stacca mi riferisco esclusivamente alla fase difensiva.
Se gli attaccanti stanno iniziando quella fase e la palla è coperta,i difensori stanno in linea.
Se la palla è scoperta uno dei 4 si stacca.
Tutto qui.
Vorrei sempre incontrare squadre che stanno sempre in linea,corti,quando un mio giocatore è libero di vedere il gioco….
Mister, certamente queste parole hanno fatto rafforzare la mia idea che Lei sia più adatto come allenatore a gestire gruppi che si devono salvare rispetto che ad altri, in questo calcio, non ha costruire cicli ma a riassettarli.
Felicissimo di essere smentito a breve, ci sono molte panchine libere.
Forse non ti ricordi che ho vinto 3 campionati con il Piacenza.
In tanti anni di carriera ho vissuto tante situazioni e quindi mi ritengo all’altezza di sapere gestire qualsiasi cosa.
Purtroppo la mia etichetta,oggi, è quella a cui hai accennato tu.
La mia domanda è “ma se sono cosi bravo nelle situazioni difficili mi diventa difficile pensare di non esserlo quando le cose sono ancora da definire”
Complimenti ancora Mister, mi ricordo bene dei campionati vinti a piacenza con Ferrante, Piovani, Turrini, Devitis.. un bel 4-3-3 con esterni veloci che si inserivano.
Però è stato molto tempo fa.. Nel mio giudizio pesano le stagioni con Samp e Parma, nonostante nel secondo caso ci sia stata un pò di impazienza, in parte giustificata, e di Empoli, l’anno della Uefa per intendersi, dove con una rosa di grandissima qualità, forse la migliore rosa complessiva mai avuta qui, e nonostante si potesse – sia perchè Lei era alla terza stagione, sia perchè conosceva benissimo giocatori e ambiente – costruire un ciclo nuovo importante, con giovani di valore già pronti – Marchisio, Giovinco, Abate, Antonini, Piccolo, Pozzi, Bassi, Raggi – e ‘vecchi’ di grande rendimento – Pratali, Moro, Vannucchi, Buscè, Tosto – non abbiamo visto nè gioco nè grandi risultati. Quando è tornato, l’unica cosa da fare era ricompattare un’ambiente tra il rassegnato e il deluso, capire quali giocatori ancora ci credevano, ecc.. cose di cui è maestro, andando molto vicino all’impresa.
Se guardiamo all’ultima stagione con lo Spezia, questo rafforza questa idea. Cagni comunque continui a fare il suo lavoro che lo svolge egregiamente, poi se con una rosa con molte falle come quella, ad esempio, di Sarri – con attaccanti che giocano solo in un certo modo, non aiutando tanto la squadra come riferimento (Tavano lo conosce bene e Maccarone fa più gioco ma ama svariare) e difensori quasi imbarazzanti nell’uno contro uno (con la necessità di tenere altissima la linea e lavorare sulle linee di passaggio e gli anticipi), e con la certezza che dovrà fare quasi due gol a partita per vincere, riesce a fare quasi un capolavoro farà ricredere molti, me compreso.
Io sicuramente il beneficio del dubbio glielo concedo, stimandola come persona e come allenatore.
Spero mi si venga data l’occasione per avere una squadra dall’inizio anche se ne dubito molto perché,mi sembra,che il sistema attuale sia un po’ in confusione.
Mi dovresti elencare quelli,che secondo te,giocano un buon calcio attualmente e il motivo per cui, anche l’anno scorso,hanno cambiato 45 allenatori.
salve Mister,si sa benissimo che ogni allenatore interpreta un suo concetto,per me da allenatore puoi giocare a zona,ma nelle palle inattive preferisco che si ci prenda l’uomo,cosi ognuno sa chi seguire,perché nella zona si guarda la palla,l’avversario ecc,ma e proprio questo che poi fa si che arrivano giocatori da dietro e ti fanno il gol,perché si guarda più alla palla che all’avversario,quindi tutti vanno per vedere dove va il pallone e da dietro ti fanno il gol,e succede spesso e volentieri,quante volte allenatori nel dopo partita dire,abbiamo sbagliato perché i giocatori erano concentrati sul pallone;e l’avversario ci ha castigati,credo che il suo concetto di difesa sia giusto,con la linea non ti puoi permettere il minimo errore,appena sbagli l’uscita ti ritrovi ‘attaccante davanti il portiere,e anche con gli allenamenti non e facile riuscire a fare l’elastico difensivo,specialmente se i difensori non hanno una buona visuale,cosa che non succede se staccano in 3 ed uno rimane 2 metri indietro,senza dimenticare che anche se riesci a fare il fuorigioco per bene,c’e sempre l’incognita che l’arbitro di linea sbagli la segnalazione e ops prendi il goal,per quanto riguarda il centrale almeno uno dei due deve essere alto,forte fisicamente,e bravo di testa,poi se sa anche impostare ancora meglio,per il non rinnovo de suo contratto mister,forse lo Spezia preferiva andare in C,mentre lei la non solo salvato,ma portato a metà classifica,dopo averlo preso in una situazione disastrosa,e per ringraziarla l’hanno messo da parte,alle volte meglio accettare una squadra di C che programmi in 3 anni mister,almeno il lavoro viene apprezzato e fatto senza l’incognita se ci sarà o meno l’anno dopo,la saluto Calogero da Agrigento
Ti ringrazio per l’apprezzamento e spero di trovare qualcuno che voglia costruire qualche cosa di importante,anche partendo da una categoria inferiore.
Eravamo cicale ora siamo diventate formiche…O siamo diventati poveri dopo una vita di sperperi? Comunque sia la nostra serie A che un tempo richiamava i più grandi calciatori del mondo Zico Platini Falcao Maradona … è diventata terra di conquista. Per fortuna la Juve va controcorrente ma è un caso isolato. A questo punto c’è da chiedersi come si comporterà l’Uefa con il fair play finanziario sbandierato dal suo presidente Platini. Progetto vero o di facciata? In attesa di risposte i nuovi paperoni fanno il bello e il cattivo tempo. Come possano Psg, Monaco, M.City o Anzhi giustificare le spese mostruose delle ultime stagioni e pensare di rientrare nei parametri Uefa, non è dato sapere. L’ impressione è che tutto rimarrà come prima, ahimè per noi… Con tanti saluti a chi si adopera a mantenere i bilanci in equilibrio. Vedi negli ultimi anni Inter e Milan. Alla luce di tutto questo è impossibile prevedere quando il nostro calcio tornerà ad essere competitivo specialmente in Europa.
Bisogna che ci si adegui al modello Juve e le altre non sperperino tutto il denaro delle televisioni.
Comunque l’essenziale sarebbe cambiare la cultura calcistica e smettere di cambiare 45 allenatori all’anno.
Salve Mister a proposito di insegnamento nel settore giovanile, crede sia possibile insegnare la cosiddetta “cattiveria” la grinta il coraggio, insomma le caratteristiche mentali fondamentali per un difensore?
Si può insegnare la concentrazione,l’attenzione e lo spirito di sacrificio ma la cattiveria e la personalità sono doti naturali.
Secondo me la cattiveria agonistica compendio di grinta, determinazione e spirito, mentalità di sacrificio anche se fanno parte delle doti naturali del giocatore non si sviluppa, ne risente in negativo se si pratica la zona in difesa, basti pensare al modo di fermare virtualmente l’avversario lasciandolo libero di muoversi in area o nelle vicinanze, e non facendo sufficiente pressing a centrocampo e in attacco; invece applicando la marcatura a uomo, a ogni calciatore per sua natura o per essersi formato giocando in questo modo la fase difensiva si può insegnare, affinare la “cattiveria” agonistica costruendo un vero difensore che sa fare di questa sua qualità la componente vincente del suo bagaglio tecnico tattico nel ruolo che ricopre; in sostanza l’insegnamento della “cattiveria” dipende molto da come si gioca sul campo specie in fase di non possesso palla, e la zona certo non depone a favore sotto questo aspetto anzi vi è di impedimento.
Chiarito ciò non basta, bisogna poi saper spiegare nelle situazioni di gioco specifiche come si deve posizionare e muovere il difensore quando marca altrimenti il discorso rimane in sospeso, incompiuto.
Caro Giorgio fai rispondere a me con concetti corti e semplici.
Non puoi,ogni volta,scrivere affermazioni come se la domanda fosse posta a te.
Altrimenti non è più il mio blog ma “il nostro”e non può essere.
Grazie.
Caro Gigi pensavo che una domanda posta direttamente a te potesse coinvolgere implicitamente anche gli utenti del tuo blog con una risposta che però doveva avvenire cronologicamente dopo la tua, cosa che ho sempre cercato di osservare per dovere di rispetto nei tuoi confronti.
Risponderò eventualmente se viene richiesto anche il parere degli utenti astenendomi dal commentare ancora i gol evitabili delle partite più importanti.
In bocca al lupo.
Giorgio
Portogallo vs Russia 1 0 – Qualificazioni Mondiali 2014.
La Russia perde subendo un gol evitabile a causa della zona con le sue applicazioni tattiche della linea e del guardare fisso, attaccare solo la palla anche sui calci piazzati.
Come ci si deve difendere, comportare in questi casi per non subire gol simili? Marcando a uomo stando di fianco INTERNO al diretto avversario quasi a contatto muovendosi con lui da questa posizione in sincronia per arrivare prima sulla palla o per impedirgli di colpire a rete di testa o di piede; sbagliato come si vede fare quasi sempre con la zona, disporsi in linea tenendo l’attaccante di lato sperando nel fuorigioco e soprattutto guardare solo la palla in arrivo per andare ad intercettarla trascurando tutto il resto ovvero la marcatura.
E’ quanto successo sul gol evitabile di Postiga che non marcato riceve palla e viene letteralmente accompagnato al gol dal difensore che gli sta di lato esterno e per giunta non fa nulla per opporsi fisicamente al suo tiro a rete, al gol partita.
Colpa difensore? No, dell’allenatore.
Italia vs Inghilterra 1 0 – Europei Under 21
Come sa pressare bene a centrocampo e in avanti anche sul portiere avversario se la nazionale Under 21 facesse altrettanto in fase difensiva dentro l’area di rigore o nelle vicinanze marcando a uomo in senso moderno, elastico e non lasciandosi condizionare dall’applicazione della zona che rientra nelle idee di gioco di mister Mangia, secondo me quella vista ieri contro l’Inghilterra ma anche in altre prove precedenti sarebbe difficile da battere, risulterebbe la più forte in campo europeo anche sotto l’aspetto tecnico.
Sarebbe un vero peccato prendere un gol evitabile per stare in linea inseguendo il fuorigioco o per attaccare la palla trascurando la marcatura con una tale squadra che oltre a saper pressare stretto ha dimostrato in fase offensiva di giostrare e mantenere con autorevolezza il possesso palla non solo tattico girandola ma facendo vedere altresi specie con Insigne che portargliela via non è cosa semplice; se ciò avviene sulla trequarti avversaria sono guai e pericolo costante per tutti.
Naturalmente il suo gol partita era imparabile.
ciao mister ho fatto un corso allenatori uefa B e ti hanno piu’ volte nominato. Conoscevo il tuo blog da prima del corso e mi sono ritrovato negli esempi in cui ti menzionavano. Sempre positivamente!!
Ciao Mister
Moreno Giglia
Mi fa molto piacere,grazie della notizia.
ciao mister,anche se fuori tema vorrei chiederle una cosa: per giocare il calcio totale che caratteristiche devono a vere i giocatori?.Per calcio totale intendo un gioco fatto in fase offensiva di: di possesso palla,partecipazione di tutti compreso il portiere,movimenti senza palla , invece in fase difensiva pressing a tutto campo,elastico difensivo,marcatura a scalare,fuorigioco,raddoppi di marcatura.Grazie.
Dovresti avere i giocatori del Barcellona. A parte la battuta,che poi non lo è, ma sicuramente servono giocatori tecnici,di personalità e qualità fisiche.
Ancora la zona con le sue implicazioni, componenti tattiche rischiose ad effetto negativo al posto della moderna marcatura a uomo, ha lasciato il segno in due importanti incontri disputati ieri, assieme alla cattiva abitudine dei difensori di non aggredire la palla in arrivo stando frontali e attivi ma girandosi e causando così in entrambi questi casi o situazioni di gioco dei gol evitabili.
Lo si è visto bene in Brasile vs Inghilterra 2 2 con il gol di Fred che viene lasciato andare solo smarcato causa la linea per poi ribadire in rete sulla respinta dei pali; con quello di Chamberlain sul cui tiro a rete tutti si girano compreso lo stesso Rooney favorendo la conclusione in porta; con quello di Rooney sul cui tiro il difensore carioca invece di aggredire la palla con regolare opposizione fisica frontale si schiva voltandosi, lasciandola sfilare; con quello di Paulinho lasciato colpevolmente libero in area che trova il pareggio senza essere marcato dai difensori inglesi impegnati tutti solo ad attaccare la palla.
Ma anche in Livorno vs Empoli 1 0 con il gol di Paulinho che va a colpire di testa con i difensori che lo stanno a guardare a distanza dimostrando di non sapere cosa vuol dire marcare a uomo o meglio di non aver imparato finora tale forma di marcatura soprattutto in area di rigore.
Incredibile ma vero.
Salve mister, sono un suo fan dai tempi del Piacenza.
Le volevo fare i complimenti ed un paio di domande:
1) Come mai allo Spezia non l’hanno riconfermata per la prossima stagione? A mio parere ha fatto un gran lavoro ed ha la giusta esperienza e “cattiveria” per guidare la squadra ligure in serie a.
2) Che ne pensa della fase difensiva delle squadre di Benitez?
Grazie mille ed in bocca al lupo!
Allo Spezia hanno fatto una scelta diversa ma non ne so il motivo.
Probabilmente vorranno un allenatore più “giovane per fare lo spettacolo”.
Per quanto riguarda Benitez non saprei anche perché in Italia si è visto poco e nelle altre squadre che ha allenato la mentalità era diversa.
Secondo me dovrà trovare una via di mezzo e non sarà facile il dopo Mazzarri.
Secondo me anche Benitez attua la fase difensiva applicando la zona sistematica, consueta, con vuoti, buchi, disattenzioni che lasciano liberi gli attaccanti di segnare gol evitabili ovvero che si possono prevenire marcando a uomo; del breve periodo all’Inter di Benitez un difensore sopra gli altri del calibro di Lucio ne ha risentito particolarmente andando spesso a vuoto con l’avversario perso alle spalle causa la linea oltre ad attaccare attratto sola la palla con esclusione di ogni altra forma di controllo del diretto avversario.
Vengo al concreto riportando i gol evitabili subiti dall’Inter nella seconda metà del 2010 quando appunto c’era Benitez.
Inter vs Udinese 2 1: gol di Floro Flores lasciato senza marcatura individuale colpisce di testa a rete;
Palermo vs Inter 1 2: gol di Ilicic che ribatte in rete tutto solo davanti alla porta;
Roma vs Inter 1 0: gol di Boriello trascurato dalla linea dell’Inter per inseguire il fuorigioco;
Inter vs Sampdoria: gol di Guberti senza marcatura manda la palla in rete cadendo;
Lecce vs Inter 1 1: gol di Olivera di testa con Chivu che non marca, lo tiene alle spalle;
Chievo vs Inter 2 1: gol di Pellissier che salta di testa indisturbato; gol di Moscardelli che s’inserisce libero da marcatura;
Lazio vs Inter 3 1: gol di Biava dimenticato dalla difesa segna di petto stando quasi sulla linea di porta; gol di Zarate senza marcatura con il difensore che guarda solo la palla.
Staremo a vedere con il Napoli.
[…] da “Ricostruire le fondamenta” di Gigi […]
Bella battuta,può essere visto che il calcio italiano sta andando benissimo. Bisognerà che mi adegui!!!!!!!
Nessuna battuta mister, quello che è comparso è un messaggio automatico tra blog wordpress perché mi sono permesso di citare un estratto di questo post che mi è piaciuto molto, sul mio blog.
Guarda che andava bene comunque, anche a me piace l’ironia intelligente, basta non sia volgare, e quella mi sembrava intelligente. Difatti anche io volevo essere ironico e spero si sia capito. Comunque il bello del blog è che si parla di calcio ed è lo scopo primario.
Non vinciamo più in campo internazionale perchè in Italia non ci sono più i soldini… e i campioni vanno dagli altri!! Basta guardare adesso l’ultima new entry di queste squadre fatte con l’oro, il Monaco. Una volta i campioni venivano da noi..semplice. Ora abbiamo un campionato mediocre tecnicamente, figurarsi quando dobbiamo confrontarci in Europa.
Dimmi perché gli Arabi vanno nelle altre nazioni e non qui, tu pensi che i grandi giocatori non vengono in Italia per i soldi? Ti posso assicurare che non vengono perché qui non si divertono e perché qui non hai vita privata.
Ma hai visto gli ingaggi che prendono? Secondo te non vengono perchè non si divertono…mah!! Chissà come si divertiranno in Francia i vari Falcao, Ibra, Lavezzi… Ma forse con un ingaggio da nababbi, tutto diventa più bello e divertente. Come dargli torto
Te lo ripeto, gli ingaggi non sono un problema è il sistema di vita sia sportiva che privata che hanno un valore diverso.
Gli stadi sono tutti nuovi e sempre pieni, la televisione non è invadente, possono muoversi di giorno e di notte senza essere spiati e,sopratutto, in ogni partita non sono mai vivisezionati per tutta la settimana e,infine,i campionati sono più facili.
Caro Gigi in “Ricostruire le fondamenta” sono contenute cose qui già dette a più riprese con scambi di opinioni tra gli utenti del blog compreso il mio; hai fatto bene a ribadire i vari aspetti esaminati nell’articolo con l’aggiunta di precisazioni e valutazioni sulle quali se mi permetti vorrei esprimere qualche annotazione o sottolineatura che va ad integrare i nostri due pensieri su come affrontare la fase difensiva oggi con la zona che la fa da padrona credo ancora per poco; segnali di cambiamento stanno evidenziando una nuova linea di tendenza privilegiando la marcatura a uomo MODERNA.
Non sei stato l’unico a criticare la scelta di Stramaccioni se hai letto anche il mio commento qui dove mettevo in risalto soprattutto la sua inesperienza data la sua giovane età dubitando della capacità di saper condurre e gestire adeguatamente una squadra di così lato livello, il suo spogliatoio, senza con questo voler togliere nulla alla sua buona volontà di aver dato il meglio di se stesso.
Le “parate partita” hanno favorito le vittorie iniziali con tanti gol evitabili e relativi noti errori difensivi dovuti alla zona, non subiti per merito di Andanovic ma quando questi è andato giù di forma perdendo smalto la continuazione di questi stessi errori tecnico tattici ha fatto traboccare il vaso facendo perdere all’Inter partite in malo modo. Più che gli attaccanti scarsamente propensi a difendere per me è stato il sistema già di per se rischioso e inaffidabile della zona davanti alla porta, in area, applicato in maniera sistematica, poco razionale ed elementare a far diventare la difesa dell’Inter facilmente perforabile dai gol evitabili.
Difensivista, è chiaro che un allenatore deve preoccuparsi prima della fase difensiva e poi di quella offensiva come sequenza del suo lavoro ma non per creare degli ordini di importanza tra le due fasi che invece vanno considerate allo stesso livello.
Ho sentito un noto opinionista sul primo gol del Bayern nella finale di Champions League dire che l’errore del difensore è stato quello di aver CONCESSO LA PROFONDITA’ a Robben quando è andato sul fondo a mettere al centro per Mandzukic; ma non era meglio o il caso di dire che Robben doveva invece essere marcato a uomo?
Il dinamismo della marcatura a uomo moderna, elastica è presupposto per me anche del calcio spettacolo brevemente e semplicemente perché non si resta fermi ad aspettare in linea unica o raddoppiata l’avanzare degli avversari e tutto il resto collegato alle componenti tattiche della zona.
Solo su due punti non mi trovi d’accordo ovvero sulla distinzione tra palla coperta o scoperta dove per entrambe e in generale la linea non va rispettata in maniera rigida e sul fatto che nel marcare a uomo il riferimento per me è sia avversario sia la palla, in subordine la porta, da attuarsi mediante il controllo visivo attivo.
La forca serve per imparare a colpire di testa la palla e bene se è in disuso come si esercitano oggi i colpitori di testa?
Naturalmente ho sforato anche di molto mi scuso ma credo ne sia valsa la pena.
Vorrei aggiungere inoltre che per l’inter era inevitabile concedere numerose palle gol quando schieri un tridente come Milito-Cassano-Palacio e Guarin (che faceva un po’ il tutto fare) che sono giocatori poco inclini a sacrificarsi nella fase difensiva e con un centrocampo un po’ statico con giocatori un po’ bolliti. Il calcio spettacolo si puó fare sì ma se hai xavi, iniesta e messi e comunque anche gli esterni di attacco blaugrana si abbassavano facendo la fase difensiva. Un grande in bocca al lupo Mister Cagni!
Ecco perché ne è uscita l’inesperienza. Se hai giocatori di questo tipo,o ne fai giocare meno o blocchi dietro e,comunque,devi tenere la squadra corta.
Sono d’accordo con lei per le critiche sulla scelta di Stramaccioni anche se credo che le colpe maggiori le abbiano la dirigenza che non ha saputo costruire una squadra all’altezza della situazione. Vorrei aggiungere che riguardo le
La forca?
Ho giocato 10 anni a calcio e non ho mai visto in vita mia quel robo 😀
Sapessi quanto è importante per la tecnica individuale.
C’erano la forca e il “muro”,fondamentali per l’insegnamento.
Fatteli spiegare da qualche vecchio allenatore.