Bene, visto che gli errori difensivi madornali continuano ad accadere nei nostri campionati, penso sia venuto il momento di proporre un pensiero che mi frulla per la testa da qualche anno.
Secondo me deve nascere una nuova figura negli staff delle squadre di qualsiasi livello.
Mi sembra intuibile, visti gli ultimi argomenti, che è quello dell’allenatore specifico sia dei difensori che della tattica difensiva di reparto.
Voi direte: “C’è già l’allenatore in seconda che dovrebbe fare questo”.
Certo che c’è in quasi tutte le squadre, ma non in tutte è un difensore di esperienza, anzi..
Quindi credo sia necessario che ci si adegui alle esigenze tecnico-tattiche che i campionati mettono in evidenza.
Da quando esistono i campionati in Italia è statistico che vince, a parte qualche caso sporadico, chi prende meno gol.
Lo posso dire per esperienza personale visto che ho vinto tre campionati e ottenuto salvezze importanti in serie A mettendo in atto questo principio.
Tutte le volte che sono subentrato a campionato in corso, per riuscire a cambiare la tendenza, sono intervenuto immediatamente nella fase difensiva da parte di tutta la squadra per dare le prime certezze e sicurezze.
Psicologicamente prendere gol è devastante, a meno che tu non riesca sempre a farne di più (la cosa è abbastanza difficile e, comunque, non può durare nel tempo).
Capendo che in un calcio così stressante in cui un allenatore deve gestire 30 giocatori, trovare il tempo per allenare i singoli e i reparti, singolarmente, con continuità, sia difficile.
Sono sempre più convinto che sia assolutamente necessario introdurre la figura di cui ho detto sopra.
Per non essere frainteso e tacciato per difensivista, aggiungo che avrebbe anche il compito di allenare la tecnica individuale per l’inizio della COSTRUZIONE del gioco.
Lo dimostra il fatto che quando prendo in mano una squadra e parlo di tattica le prime volte, per la fase difensiva inizio dagli ATTACCANTI (non che debbano fare i difensori ma che sappiano come comportarsi quando hanno la palla gli avversari sì) e quella OFFENSIVA dai difensori (smarcarsi per il possesso, il sostegno e il lancio deve far parte del loro bagaglio tecnico).
Gigi Cagni
Mr. che ne pensa della scelta di montella di inserire nello staff il vice allenatore dell’italia (calcio a 5) riccardo manno?
è qualcosa di nuovo o una strada già provata in passato?
Mister,questo perchè in Italia i giocatori li facciamo allenare poco,in germania tranne il giovedi se non hai le coppe,ti alleni 2 volte al giorno ed intensamente,in Italia quasi tutte le squadre 1 volta al giorno al massimo 1 volta fai palestra e l’altra allenamento in campo,,con il poco tempo non e facile lavorare sia su schemi offensivi,sia sulla difesa nella marcatura a prescindere se zona o uomo,per molto tempo,io a parer mio farei che un giorno farei la parte offensiva e lascerei al mio secondo la parte difensiva,e il giorno dopo l’opposto cosi da valutare attentamente il lavoro svolto
Che i giocatori italiani siano viziati è fuori dubbio.
Questo avviene,però,perchè per il tifoso italiano sono degli idoli e li trattano come tali.
Oltretutto i media li fanno diventare delle star.
Come dico da tempo se non si cambia sistema e cultura dello sport,andremo sempre peggio.
Mister io attualmente non sto allenando,perché sa che non e facile trovare la squadra,ma lei non pensa che specialmente un allenatore di esperienza(mi riferisco ahce a lei ovviamente) il giorno del ritiro prima di fare le eventuali visite mediche,prove di sforzo ecc,si dica chiaro quello che lei vuole,e che si faccia,senza che nessuno si lamenti,senno e libero di cercarsi un’altra squadra?pensa che una società come si deve non appoggerebbe il mister almeno all’inizio della preparazione se qualche giocatore avesse dubbi?io credo di si
Oggi in poche squadre viene fatto “tutto”quello che l’allenatore riterrebbe giusto. Ci sono troppe componenti a cui fare fronte ed è,forse,giusto che l’allenatore sia elastico.
pero’ mister troppo elastico,non pensa che poi i giocatori mentalmente credono che un allenatore non abbia polso ,nel gestire il gruppo ,di prendere la decisione con autorevolezza?
Anche il rapporto con i calciatori è cambiato compreso il linguaggio.
In questo sistema difficilmente trovi calciatori che si interessino alla gestione e ai ruoli.
Il loro unico pensiero è la “propria” situazione in riferimento a tutto il resto.
Mister più che idoli, io ritengo che in Italia i calciatori siano dei divi, i media li fanno diventare star perchè sanno che così sono visti dal pubblico…e i media guardano il loro mercato……essere un divo per un calciatore non è positivo alla fine…..ritornando un’attimo al mio soggiorno a Berlino, ho notato anche come le persone famose vengano lasciate in pace….a 30 mt dal locale dove lavora mia Sorella, c’era in pantaloncini corti e infradito Mike Stipe (cantante dei R.E.M gruppo di fama mondiale), seduto fuori da un altro locale, da solo su una panchina, che si beveva un aperitivo..nessuno lo ha “accerchiato” lo salutavano e basta…poi ha preso la sua bicicletta e se ne è andato a casa (vive a Berlino)…..da noi i calciatori o le persone famose non possono girare per strada che subito vengono “aggredite”…..
Mi scusi mister, la figura che lei vorrebbe introdurre nel calcio sarebbe anche necessaria. Ora però mi chiedo chi è in grado di farlo con la dovuta competenza? Lei dice che un difensore d’esperienza sarebbe in grado di farlo, nessun dubbio, però secondo me bisogerebbe aver iniziato qualche annetto prima, intendo dalle giovanili. E’ la secondo me la nostra lacuna , dove si dovrebbe intervenire. Fin da bambini s’ imparano i fondamentali. Ma siamo sicuri che gli allenatori attuali dai primi calci in su , abbiano la dovuta esperienza? E’ questo il vero problema. Raddrizzare una pianta già matura mi sembra un po difficilino. Salve
Sono d’accordo con te che molti miei colleghi non sono nelle condizioni di poter insegnare però,per esperienza personale,ti posso assicurare che si può fare anche dopo. Quando sono passato da terzino sx a centrale,a a 30 anni, Sonetti in tre mesi è riuscito a farmi fare lanci di 30-40 m di dx.
Di nuovo non c’è mai niente, e mi riferisco al calcio giocato.
Riguardo ai sistemi di allenamento si.
Però, e questo a mio modesto parere, per avere uno staff numeroso devi averne il completo controllo.
Più persone hanno a che fare con i giocatori e più alto è il rischio di creare problemi di gestione,sopratutto se le cose non vanno benissimo.
Comunque Montella è un precursore e ha avuto dei risultati importanti.
Vedremo se riuscirà a mantenerli per poi essere un apripista per nuovi metodi di lavoro.
Mister e anche vero che i giocatori diventano insofferenti,pero guadagnano abbastanza per farsi qualche allenamento in più,nei dilettanti si ci allena 2 ore o di pomeriggio o la sera e nessuno si lamenta,per me il problema principale e dire dal principio ai giocatori che l’allenamento sarà quasi sempre di 2 sedute,e che durano almeno 2 ore e non le classiche 1 ora 1 20,cosi quando lei farà uno strappo,di concedere mezza giornata di riposo,o l’allenamento dura meno,i giocatori l’apprezzeranno di più senza lamentarsi,e cmq sia se nell’allenamento c’e quel mix di utilizzo di almeno 80% di pallone,difficilmente si annoieranno,al limite Mister si potrebbero portare a vedere in un cantiere con il sole cocente a 45 gradi come lavorano i muratori per 1100 euro al mese e 8 ore filate con la schiena piegata,forse capiranno che sono privilegiati,ma mezzora in più non gli farà male.
Nei mesi scorsi sentii Marchisio in un’intervista e disse che il Martedi e Mercoledi e una tragedia allenarsi con Conte perché li distrugge fisicamente,e li fa rientrare negli spogliatoi a pezzi,quindi credo che dipenda dai patti fatti all’inizio con i ragazzi,se sono intelligenti capiranno
ciao mister, volevo chiederle quando i mediani(centrocampo) sono impegnati in pressione e pressing, quale comportamento deve assumere la linea difensiva? ciao.
ben arrivato a Spezia, in bocca al lupo. Scrivo in questo articolo perchè il problema dello Spezia è proprio la fase difensiva, sicuramente sotto la sua guida spero che i reparti avanzati potranno migliorare il loro contributo in questa fase, la vedo più dura sulle qualità dei difensori nell’uno contro uno, dove onestamnte i nostri difensori sono un pò scarsini. Ha detto che cercherà di difendere alto, bene, ma toccando ferro, attenzione, perchè i nostri difensori sono anche piuttosto lentini (non si è voluto prendere un difensore rapido nemmeno a gennaio, chissà perchè!) e nel rincorrere perdono molti centrimetri (se non metri) sull’avversario. sono un tifoso opinionista, non credo avrà bisogno di miei “ridicoli” consigli, ma seguo lo Spezia da 40 anni, se ha una qualcosa da domandare sono a sua completa disposizione. Amo lo Spezia, Forza Spezia. Paolo
Onestamente non sembra una figura importante perchè è un lavoro demandato al tecnico, che potrebbe farlo fare al proprio allenatore in seconda
Non hai letto bene l’articolo..ma se l’allenatore in seconda non è stato un difensore? Ti posso assicurare che ci sono anche molti difensori e allenatori moderni che non conoscono i principi fondamentali. Voi date per scontato che ci sia una conoscenza globale nei professionisti,non è così e si vede. Ma,sopratutto,nei settori giovanili.
Quindi Mister Lei crede che un allenatore che non abbia fatto il difensore non potrà mai essere in grado di insegnare i fondamentali difensivi ?
Complimenti Mister per il blog.
L’idea che lei ha espresso, “frulla in testa” anche a me, da tempo. Vedendo, infatti, come viene sviluppato il lavoro per il football americano, gioco complesso dove la gestione delle 2 fasi (possesso e non) sono fondamentali e vengono allenate da mister differenti, mi sono sempre chiesto, perchè nn farlo nel calcio. Concordo in pieno
E’da sempre che speravo che anche nel calcio italiano arrivasse la cultura del calcio americano e cioè ogni giocatore si prepara fisicamente da solo e io faccio solo il coach.
Il concetto di fondo e’ condivisibile ed infatti ritengo che nel calcio professionistico ci siano ancora troppi aspetti lasciati all’improvvisazione, in altri sport (fino all’eccesso del football americano) ci sono comunque allenatori specifici per ogni fase di gioco.
Mi sento pero’ di dissentire su una affermazione, ovvero: “Da quando esistono i campionati in Italia è statistico che vince, a parte qualche caso sporadico, chi prende meno gol.”
Non e’ del tutto vero, se si prendono in analisi gli ultimi 15 campionati si ottiene questo risultato sulle squadre vincitrici:
6 volte hanno avuto miglior attacco e miglior difesa;
3 volte hanno avuto miglior difesa e non miglior attacco;
3 volte hanno avuto miglior attacco e non miglior difesa;
3 volte non hanno avuto ne miglior attacco ne miglior difesa;
Per cui penso che se da un lato e’ vero che la fase difensiva e’ importantissima per vincere un campionato e’ fondamentale non farsi traviare da questo pensiero, perche’ non e’ cosi’ fondato “statisticamente” se non quanto dire che il campionato solitamente lo vince chi segna di piu’.
Complimenti per il blog 😉
Dipende da come leggi i numeri. Per esperienza personale,e lo sivede nella Roma, nell’Inter e nella Fiorentina di oggi,basta che gli attaccanti abbiano il periodo no che i risultati non vengono. Se tu hai la fase difensiva sempre attenta e organizzata quantomeno pareggi. Oggi sembra che il pareggio non abbia valore. Errore gravissimo,non darà un’impronta importante alla classifica ma,determinante,psicologica(vedi Lazio) perchè viviamo nella cultura del risultato.
Sono assolutamente d’accordo sul fatto che non e’ affatto vero che fare 3 punti in 3 partite con 3 pareggi sia la stessa cosa che farli con 2 vittorie ed una sconfitta. La Juve dello scorso anno e’ un altro esempio, ha infilato un filotto di pareggi senza pero’ mai perdere e mentalmente questo e’ stato importante.
Pero’ non bisogna fare confusione secondo me, come si parla di fase difensiva lo si deve fare anche di quella offensiva, e’ limitativo dire che l’alto numero di gol che fa una squadra vincente e’ dato dalla bravura degli attaccanti. Sarebbe come dire che una squadra non prende gol perche’ ha un portiere forte. Se la fase offensiva la organizzi come quella difensiva, ovvero fatta di squadra, puoi avere qualche attaccante in appannamento, ma la via del gol la trovi lo stesso (e la Juve dello scorso anno e’ un esempio anche in questo, ma anche il Milan dello scorso anno in parte).
Daccordo ma per vincere i campionati devi avere almeno un attaccante in doppia cifra e quando si ferma quello devi avere la fortuna e la bravura di sopperire con altri.
Il nuovo articolo di mister Cagni che condivido contiene e mette in evidenza a mio avviso due punti essenziali da prendere in considerazione nel calcio moderno, quello di prendere meno gol per i motivi esposti e quello di andare a rete favorendo soluzioni alternative, originali per gli attaccanti a tale scopo; se posso dire di questa tematica mi occupo da parecchi anni dopo aver impostato il mio studio su un diverso assetto difensivo in fase di non possesso palla dentro l’area di rigore o nelle immediate vicinanze basato sulla marcatura a uomo al posto della zona e sue relative applicazioni tattiche, come pure su alcune proposte poco praticate per agevolare l’azione, il compito degli attaccanti nell’andare a rete trovando la via del gol.
Ben venga, anche se mi risulta sia già esistente in alcune realtà calcistiche, la figura di un allenatore che sappia insegnare come affrontare e gestire al meglio la fase difensiva di cui oggi molto si parla a livello di interpreti sul campo e di sostenitori a proposito della zona che con il suo meccanismo contorto tanti gol evitabili sta causando ogni domenica alle squadre a qualsiasi livello di categoria e di classifica.
La domanda che mi pongo a tal proposito è se questa nuova figura di allenatore specifico sia in grado principalmente di svolgere il suo compito di istruttore del reparto difensivo sia in presenza del sistema zona sia in quello di marcatura a uomo fornendo quegli insegnamenti, quelle nozioni di base capaci di formare e far crescere dei bravi difensori.
Se si parla di zona non entro nel merito di giudizio sulla loro capacità d’insegnare tale forma difensiva se non altro perché la si pratica da quasi un ventennio, per cui verrebbe da dire che sono preparati, all’altezza del loro compito, anche se nutro fondate riserve per affermare che non tutto va per il verso giusto dal lato pratico, dei risultati conseguiti, visti i tanti gol evitabili presi causa sua a dimostrazione che qualcosa in realtà non funziona.
Mentre se ci si riferisce alla marcatura a uomo non esito a sostenere che mancano figure specifiche di preparatori, insegnanti, maestri che sappiano veramente trasmettere e far apprendere i principi base di questa tattica difensiva alternativa alla zona che ha dei connotati tattici ben precisi e distinguibili; non fosse altro per il fatto che gli allenatori delle nuove generazioni ma anche quelli più avanti con gli anni, pur sapendo per esperienza personale cosa vuol dire marcare a uomo, hanno fatto della zona il loro credo calcistico seguendo la moda in atto “tanto cosi fan tutti”, fatto salvo qualche distinguo in controtendenza ivi compreso il mio.
Mancando quindi per adesso allenatori specifici in grado di insegnare a marcare a uomo, se verranno seguendo l’evoluzione che sono convinto avrà un suo inizio e seguito nel sostituire la zona con la marcatura a uomo moderna, elastica, questi dovranno acquisire nel loro bagaglio culturale, didattico quegli elementi di base che portano a capire, ad apprendere come, dove e quando il difensore deve muoversi, stare, posizionarsi nel controllare e marcare il diretto avversario; avendomi occupato di questo tema calcistico difensivo nel mio studio ho ideato figure ed esercitazioni anche innovative per apprendere facilmente questa tattica o assetto difensivo che, ripeto ancora una volta, può essere assimilato, acquisito, adoperato anche da chi a zona ha sempre giocato meglio ancora da coloro che, anche se non correntemente, hanno osservato il principio di marcare l’uomo nella propria zona di competenza come si dovrebbe fare in teoria.
Ps per Cristian
Sicuramente Zago è stato preso per impersonare questa figura specialistica mettendo in primo piano del suo lavoro esclusivamente la zona e il suo sistema difensivo non certo la marcatura a uomo.
Ma nella zona, quando hai l’avversario lo devi saper marcare…e questo è quello che manca.
Eh si, sono d’accordo, infatti tempo le avevo fatto una domanda su cosa ne pensasse degli allenatori per reparti, di una figura come questa di collaboratore tecnico-tattico. Oltre che occuparsi dei difensori durante le sedute “convenzionali” perchè non inserire una seduta extra a rotazione per ogni reparto? Ci sono esercitazioni utili per ogni reparto e ruolo.
Non credo che debba avere il timore di essere tacciato come difensivista Mister; la Roma con Zeman ha Zago che ha questo compito, da circa due settimane.
Sono nato con questa etichetta. Il problema più grosso nell’organizzazione dell’allenamento sono i tempi. Non ci crederai ma se tieni sul campo i giocatori per 2 ore diventano insofferenti. Pensa a tutto quello che si potrebbe fare in una giornata per 5 giorni. Come ho già detto in un articolo il loro primo obbiettivo nella giornata non è l’allenamento……