PRINCIPI BASE


25161Sono appena tornato da un viaggio fuori Italia e ho letto tutti i vostri commenti sui moduli ma, soprattutto, sulla fase difensiva.
Mi sono chiesto se veramente avete letto tutto quello che ho scritto fino ad ora.
Dai vostri post mi sembra di no.
Parto ovviamente dal presupposto che ognuno è libero di leggere e interpretare, sia le gare che i singoli episodi, come ritiene giusto secondo la propria convinzione e cultura calcistica.
Mi sembra però, da quello che sto leggendo, che pochi abbiano la conoscenza dei principi fondamentali della tecnica e tattica difensiva sia singola che di reparto.
Lo vogliamo capire che a ZONA SI MARCA, nella propria zona, l’avversario con i principi della marcatura a uomo!!!!
Che nei 16 metri l’avversario deve stare fra il difensore e la porta e che la palla è L’ULTIMO riferimento!!!
E’ possibile che stiamo ancora discutendo di zona e uomo quando le due cose sono integrate e dovrebbero fare parte degli stessi principi!!!
Il tutto perché, negli anni 70, sembrava fosse un disonore marcare a uomo e quindi, come sempre in Italia, non si è approfondita la cosa e sono iniziate le ETICHETTE utili a mettere in luce le false verità che sono servite a quelli molto bravi a vendersi.
Torno a ripetere che oggi manca la scuola della tecnica specifica dei difensori, in tutti i ruoli.
Mancano le basi del sapere marcare l’uomo e questo non riguarda solo la linea difensiva ma anche la linea di c.c.

Quante volte si vedono centrocampisti che affrontano l’avversario con la posizione del corpo sbagliata e quante volte perdono il contrasto?
Conoscere i principi fondamentali del contrasto vuol dire vincerlo e se lo vinci a centrocampo vuol dire, nella maggior parte dei casi, contropiede.
Perché non si deve insegnare anche all’attaccante ad affrontare il difensore avversario senza farsi scavalcare che vorrebbe dire trovarsi immediatamente nei pressi della porta avversaria?
Detto questo poi uno sviluppa il gioco come meglio crede ma, tralasciare per la tattica i principi fondamentali è stato l’errore più eclatante di questi ultimi 20 anni.
Guarda caso siamo andati sempre peggio.

Gigi Cagni

50 Responses to PRINCIPI BASE

  1. Calogero Agrigento ha detto:

    Scusate ragazzi,ma a ragione il mister che dice che molti non leggono,quando presi il patentino Uefa B in Italia,ma anche quando presi all’estero i brevetti giovanili,mi insegnarono che anche se giochi a zona,nei 16 metri si marca ad uomo,ovviamente poi e matematico che l’uomo che ti ritrovi nella zona di tua competenza ,lo marchi ad uomo,ovvio ce poi si scala,si scivola in avanti,in base le circostanze,se oltre al portatore di palla,c’e ne un’altro che taglia nella stessa zona,e potrebbe ricevere la palla,li e poi una decisione mettiamo caso se l’esterno basso va a marcare il portatore,e l’altro attaccante taglia verso il calcio d’angolo automaticamente il centrale deve prendere il giocatore che aveva la palla,quindi che ha effettuato il passaggio all’attaccante che ha tagliato,e l’esterno deve spostarsi sul nuovo portatore,perché senno’ vi ritrovate 2 difensori su un attaccante e l’altro libero,e cmq parlate tutti che Zeeman fa la zona,e vero ma i difensori in area marcano l’uomo anche, mica vanno tutti verso la palla e lasciano gli attaccanti da soli,mi fate ridere,una cosa che usa la linea per effettuare il fuorigioco e come avete detto puo’ prendere dei gol evitabili se avesse evitato ai difensori di fare l’elastico difensivo,ripeto ogni allenatore la vede in un modo,una volta il 5-3-2 era tacchiato di difensivista,mentre oggi il 3-5-2 che in pratica e la stessa cosa in fase di copertura e osannato da tutti,solo perché i due laterali che nell’ipotetica difesa a 5 prima avanzavano poco o non erano dei laterali che facevano sali e scendi,oggi i laterali chiamamoli esterni bassi o laterali di centrocampo danni spinta sia in possesso che copertura in non possesso,la sola differenza e in questo modo,ma i 5 in copertura ci sono sempre,se non di più poi con gli interni di centrocampo ecc,quindi basta valutare il gioco che Mazzarri faceva fare al Napoli,per me più di rimessa anche in casa sfuttando maggio che corre come un treno,e Cavani che non si ferma mai tra sali e scendi,cosa che secondo il mio modesto parere non potrà fare nell’Inter per il tipo di giocatori che anno,e non c’e un Cavani e un Maggio,e il gioco di Conte nella Juve con tutta un’altra interpretazione,pressing alto,diagonali,centrocampisti offensivi e cercare sempre di fare la partita,2 allenatori che interpretano in 2 modi differenti il medesimo tipo di sistema,e che tutto sommato anche Mazzarri pur differente nello stile ha portato il Napoli in alto

  2. giorgio pivotti ha detto:

    Mario, forse il termine “europeizzato” per definire il Brasile può sembrare forte calcisticamente parlando ma vedi quelli della mia generazione che lo ricordano nei decenni richiamati in precedenza, rimanevano letteralmente incantati, a bocca aperta dalle prodezze e dall’imprevedibilità dei suoi giocatori, se posso dire distanti anni luce dal nostro gioco ingessato e monotono fatto talvolta di calcioni e spesso di forza fisica più che di estro e fantasia.
    Siccome ho visto l’evoluzione nel tempo di come andava giocando la nazionale brasiliana mi pare per quanto possa intendermi di calcio giocato ma qui sarebbe interessante sentire il parere anche di altri utenti, che la nazionale verdeoro pur essendo sempre tra le prime al mondo, abbia cambiato pelle risentendo in parte dell’influenza del modo di giocare in altri Paesi dei suoi nazionali sia, questo non l’avevo ancora detto, del ritmo accresciuto nella corsa, nella dinamica degli scambi, nella circolazione della palla, nella fisicità del calcio moderno, tutti elementi questi che non giocano a favore di chi vorrebbe gestire il possesso palla il più a lungo possibile per poi affondare i colpi come facevano una volta a loro piacimento.
    Se poi dalla zona che ha assecondato, acconsentito d’imporre il loro gioco e non solo a loro per le sue ben note applicazioni tattiche, passiamo alla marcatura a uomo moderna, elastica, controllata allora per il Brasile, per chi gioca di fino compreso il Barcellona, la mentalità di gioco in atto dovrà essere rivista se si vuole rimanere competitivi ai massimi livelli, badando più al sodo.

    • mario ha detto:

      Certamente lei avrà visto il Brasile di Pelè, io purtroppo per motivi anagrafici ho visto solo spezzoni in bianconero e me ne rammarico. Le mie scoperte sul Brasile e sul suo calcio-samba risalgono al mundial 82 di Spagna dove ero poco più di un bambino, ma ricordo una squadra fantastica, considerata imbattibile, un pò come il Barcellona di oggi. Concordo con lei che sicuramente c’è stato un evoluzione nel modo di giocare,ma è anche il calcio in generale ad essere cambiato, in fisicità e velocità sopratutto. Vedremo ora con Scolari se il Brasile riuscirà ancora a tornare a farci sognare.

  3. mario ha detto:

    Definire il Brasile un nazionale europizzata, mi scusi mi passi il termine ma a me sembra una “bestemmia ” calcistica. Non nei nostri confronti, ma per loro. Continuo a non essere d’accordo sul fatto che il Brasile sia meno spettacolare per il fatto che importino il nostro modo di fare calcio. Per me resta sempre la migliore scuola al mondo di talenti. Ha citato il fallo tattico di Hernanes, come se ad un brasiliano fosse vietato, io invece ho visto una prova superlativa in mezzo al campo, e non penso propio che abbia imparato alla Lazio negli ultimi due anni…

  4. giorgio pivotti ha detto:

    Mario intanto anche l’amichevole con l’Inghilterra non ha sortito nulla di nuovo e di avvincente sul piano del gioco mostrato dal Brasile, una nazionale europeizzata meno dotata della sua originaria identità sopra le righe quanto a tecnica, fantasia e possesso palla; il Brasile rimane pur sempre una nazionale da battere ma negli ultimi anni il compito delle avversarie, compresa l’Italia, di farlo si è rivelato più facile del previsto.
    In passato specialmente negli anni cinquanta, sessanta, settanta mi ricordo bene l’impressione e l’emozione, la partecipazione che si provava nel vedere, addirittura aspettare di assistere ad una partita del Brasile incantati dal suo gioco dove letteralmente da un momento all’altro dopo una sequela di passaggi preparatori la squadra verdeoro affondava il colpo mancino andando a rete a suo piacimento; secondo me oggi non è più così per i motivi già espressi cui aggiungo quello altrettanto evidente della conoscenza calcistica dei giocatori brasiliani che militano da noi, assimilano la nostra mentalità di gioco, fallo tattico, interventi piuttosto decisi (Hernanes), ripartenze veloci, pressing che lascia poco spazio alla loro caratteristica di cincischiare troppo con la palla, di specchiarsi in questo fraseggio che come nel Barcellona spesso non paga se non si hanno un campione del calibro di Messi e la zona a favorire la libertà di movimento dei loro attaccanti.
    Viene da domandarsi se i nazionali del Brasile giocando da noi, in Europa mantengono intatte le loro peculiari caratteristiche citate oppure se in qualche modo vengono intaccate, anche in senso migliorativo, dal tipo di calcio che si trovano a dover giocare nei nostri campionati; per me succede questo ovvero la classe di questi giocatori brasiliani o argentini si vede e spesso fa la differenza ma le loro prestazioni restano sempre più influenzate da un modo di giocare diverso tanto che, questo è il punto, quando si ritrovano a giocare assieme per un’amichevole, per le qualificazioni o in un mondiale hanno difficoltà di esprimere al meglio quel gioco che ha sempre distinto il Brasile in passato ma ora sempre meno.

  5. giorgio pivotti ha detto:

    Italia vs Brasile 2 2: considerazioni.
    Il Brasile non è più quello di una volta, del passato, quello intendo che faceva la differenza sul piano della tecnica calcistica dove possesso palla, dribbling e fantasia a livello singolo e di trame di gioco lo rendevano temibile e difficile da superare; il Brasile si è andato trasformando, ha perso la sua identità che caratterizzava al meglio il calcio sudamericano per assumere un gioco meno spettacolare e forse meno divertente per effetto dell’influenza del modo di praticare il calcio in altri paesi specialmente europei dove militano tanti componenti che poi vanno a formare la Selecao; tutto questo lo vi è visto a mio parere anche ieri sera contro l’Italia dove il Brasile non ha brillato, è stato controllato e un po’ annullato dagli azzurri:
    Questo è il primo aspetto importante che vale la pena di considerare in rapporto all’evoluzione del calcio mondiale; il secondo che vorrei sottolineare è più di natura tattica e si collega a Messi quale massimo rappresentante di questo calcio dribbling in senso lato per ribadire che come il Brasile anche lui può essere fermato se si attua un pressing continuo e ravvicinato a centrocampo e una marcatura a uomo davanti alla porta in fase difensiva.
    Pressing e marcatura a uomo sono due aspetti complementari della stessa medaglia laddove il primo elemento crea scompiglio nella fase di costruzione del gioco avversario mentre il secondo a seguire chiude i varchi di penetrazione e di conclusione a rete degli attaccanti.
    L’Italia ieri ha avuto il merito di saperci fare in fase difensiva soprattutto con il pressing mettendo alle strette l’avversario, anche se non riesce ancora a scrollarsi di dosso la zona per una marcatura a uomo moderna, elastica che al suo posto avrebbe evitato i due gol del Brasile causati dall’attacco alla palla, componente tattica della zona stessa, trascurando il controllo del diretto avversario.

    • mario ha detto:

      Io ci andrei piano col dire che il Brasile è cambiato nella tecnica e fantasia. Intanto perchè l’amichevole dell’altra sera valeva poco, secondo il Brasile aveva delle defezioni in formazione come le assenze di Lucas e Paoulinho per esempio. Dopo ,non sono d’accordo neanche sul discorso che i brasiliani hanno perso la loro identità calcistica perchè giocano in gran numero in europa. Ricordo che è da più di trent’anni che giocatori sudamericani emigrano in europa a giocare ma non mi sembra che Brasile o Argentina, le più titolate, non abbiano vinto niente, anzi. Secondo me invece è propio il contrario, in Europa certi giocatori migliorano moltissimo a livello tattico sopratutto, ma di sicuro non si snaturano a livello tecnico e di fantasia. Del resto fa parte del loro Dna queste qualità, e non le perderanno mai.

  6. giorgio pivotti ha detto:

    Vicenza vs Ternana 0 1
    Si sa che il Vicenza perde in casa partite alla sua portata per risalire dal fondo classifica mentre in trasferta, fuori dal Menti, vince alla grande anche se con un po’ di fortuna contro squadre sicuramente più forti.
    Quello che forse sfugge e per questo lo segnalo a mister Cagni è che la sua ex squadra continua a prendere gol evitabili importanti e decisivi come il gol partita della Ternana segnato da Littieri.
    Due errori commessi uno dietro l’altro da Camisa prima andando ad attaccare la palla sul fondo quando non ce n’era bisogno lasciando libero, smarcato alle spalle Litteri, per poi cambiare rapidamente direzione retrocedendo in chiusura verso lo stesso Littieri sulla cui mezza rovesciata Camisa si gira scansandosi al tiro, alla palla in arrivo di forza appena sufficiente per entrare in rete invece di fare regolare opposizione fisica rispettando la posizione frontale attiva. Davvero incredibile anche perché non capita spesso di vedere un gol evitabile per due errori commessi di seguito dallo stesso difendente a causa della zona e del girarsi sui tiri contro.

  7. giorgio pivotti ha detto:

    Mario, attualmente non alleno, non lo faccio da una decina d’anni ed ora anche per la mia età un po’ avanzata, la mia partecipazione, collaborazione nell’ambito del calcio giocato penso resterà quella principale di consulente tecnico, di studioso pur non disdegnando l’eventuale chiamata su una panchina.
    Preso il patentino di allenatore di terza categoria nel 1978 un anno dopo ricordo bene che con la mia prima squadra dove già applicavo la marcatura a uomo moderna ed elastica raccomandando i difendenti di non girarsi mai sui tiri contro, sono arrivato secondo con gli allievi dopo essere stato in testa per tutto il campionato.
    In proposito quello che mi sento di dire con certezza, convinzione è che gol evitabili le mie squadre ne hanno sempre preso pochi rispetto alle altre che giocavano a zona e non rispettavano la posizione frontale attiva; ma come puoi ben capire non è sufficiente applicare le note contromisure sui gol evitabili per dire di vincere i campionati se parimenti non si ha a disposizione una squadra competitiva a livello singolo e di reparto; infatti a parità di valori, di organico in campo tra le due squadre vinceva sempre la mia; per questo sostengo che tra Milan e Barcellona anche se c’è qualche differenza tra le due compagini a favore della seconda soprattutto per tecnica calcistica, il Barcellona poteva essere fermato in fase difensiva marcando a uomo, con la difesa elastica; in cosa consiste e come si attua tale tipo di difesa con la marcatura moderna a uomo lo spiego in dettagliato e sufficientemente nei miei articoli, scritti che ho inserito anche nel mio sito http://www.calcioegoal.it cui faccio rinvio per quant’altro ti possa incuriosire.
    Tornando a Messi, come ho già detto altre volte, in area o nelle immediate vicinanze, l’argentino proprio per la sua rapidità nel controllo palla e nel tiro VA MARCATO a contatto stretto, fisico nella corretta presa di posizione che significa contrastarlo fisicamente al momento di ricevere palla in modo da non farlo ragionare ovvero mettergli apprensione nel gioco palla, nel dribbling. Secondo me Abbate, meno Mexes, se istruito adeguatamente nel marcare a uomo in applicazione alla mia idea di marcatura moderna, non solo avrebbe limitato le azioni di Messi ma ne avrebbe anche impedito i due gol.
    Personalmente non ho mai parlato di Milan perfetto quello dell’andata a fronte di un Barcellona irriconoscibile quanto a gioco collettivo e singolo, ho pensato che il Milan avrebbe potuto passare il turno non giocando a zona, questo sì.
    In Lazio vs Stoccarda in corso mentre scrivo, hai visto il primo gol di Kosak ? Radu crossa il difensore si gira, la palla arriva a Kosak che s’inserisce oltre la linea con la difesa ferma, imbambolata a fare le belle statuine come accade solo con la zona. Incredibile.
    Mi scuso se sono stato lungo ma il calcio va spiegato altrimenti si resta nel vago.

    • mario ha detto:

      Mah! Resto sempre convinto che Messi è e sia immarcabile nel senso che se lo marchi come dice lei a contatto stretto , va da sè che ti becchi il primo giallo dopo poco e che quindi condizioni la tua prestazione in marcatura peggiorando la situazione. Rischiando quindi il secondo giallo . Ribadisco che il primo gol è da antologia del calcio per bellezza,velocità e precisione nel tiro. Praticamente impossibile da fermare. Non avrà parlato di Milan perfetto all’andata ma concorderà con me che Allegri ha fatto un capolavoro tattico aldilà dei demeriti del Barcellona. Era l’unica partita che doveva fare. E sono convinto che se Niang fosse stato un pò più fortunato su quel palo, penso propio che il Milan c’è l’avrebbe fatta

      • giorgio pivotti ha detto:

        Mario, comprendo bene quel tuo “Mah”, mi rendo conto che parlando di Messi può sembrare semplicistico affermare che basta marcarlo a uomo per attenuare di molto la sua pericolosità.
        Al riguardo anche per esperienza personale ti posso però dire che un dribblatore per quanto bravo quando sente il fiato sul collo del difendente va in apprensione, perde molta della sua sicurezza nel gestire la palla per se e per gli altri;
        Il problema da individuare è invece un altro ovvero verificare se oggi si è ancora capaci di marcare a uomo in maniera efficiente, non ripetutamente fallosa, moderna, se si sono acquisiti i fondamentali per farlo dal lato pratico; da quanto mi risulta, a parte il mio contributo convinto, mi sembra che poco o nulla si stia facendo per imparare la marcatura a uomo mentre per la zona tutti sanno tutto spesso in modo confusionario.
        E’ indubbio che con Messi, Sivori, Maradona o Garrincha prendere cartellini gialli sia più facile soprattutto perché, fondamentale questo concetto, manca la cultura calcistica (insegnamento) di stare correttamente sull’uomo trovando il timing giusto nel controllo, nell’accompagnamento, nel muoversi a stretto contatto con loro, con i dribblatori e non entrando di prima intenzione in scivolata.
        Per me anche con il gol di Niang il Milan non avrebbe evitato la rimonta del Barcellona, troppe sono state le incertezze e le disattenzioni della difesa rossonera a causa della zona.
        Ho risposto in maniera un po’ stringata sforzandomi di essere contenuto; nel mio sito potrai leggere il testo integrale di tale risposta.

  8. giorgio pivotti ha detto:

    Bayern vs Arsenal 0 2
    L’Arsenal stava per sferrare un tiro mancino al Bayern facendo il colpaccio dopo essere andato in vantaggio di due gol sfiorando il passaggio del turno segnandone un altro.
    Come al solito vorrei soffermare l’attenzione sui due gol presi dal grande Bayern sul primo in particolare perché evitabile mentre sul secondo da classificarsi imparabile con la causale “anticipo di testa” c’è poco da aggiungere.
    E’ il gol segnato da Giroud che denota ancora una volta se ce ne fosse bisogno le conseguenze del gioco a zona in difesa quando si va ad attaccare la palla trascurando del tutto la marcatura a uomo dell’attaccante per giunta in una posizione molto pericolosa a pochi passi dalla porta. I due centrali difensivi, infatti, si portano entrambi verso Walcott per intercettare il tiro cross in applicazione della mossa tattica della zona e non si curano minimamente di Giroud che sta alle loro spalle libero ad spettare la palla in arrivo e a girarla in porta se i due non l’avessero presa come in realtà è stato.
    Bisognava marcare a uomo Giroud da parte di uno dei due centrali girando preventivamente la testa per controllare la sua posizione e repentinamente rinunciare ad interrompere il passaggio andando a stringere in copertura su di lui.
    Non è la palla ad essere pericolosa come insegna la zona ma l’attaccante destinato a riceverla e a trasformarla comodamente in rete come ha fatto vedere Giroud; Heinckes evidentemente anche lui preferisce giocare a zona ma il suo Bayern correva il rischio di essere eliminato.

  9. giorgio pivotti ha detto:

    Barcellona vs Milan 4 0
    Quanto al singolo del Barcellona:
    MESSI VA MARCATO A UOMO non lasciato libero, con tanto o poco spazio, di ricevere palla e di giocarla anche nel dribbling; va contrastato standogli a contatto ravvicinato già nel momento in cui viene servito o inizia a condurre palla; è una leggenda metropolitana quella che si sente dire spesso in proposito adducendo l’opinione che, anche se lo marchi a uomo Messi ti salta sempre; anche ieri sera nelle rare volte che è stato marcato stretto ha perso palla; Messi quando cammina o resta fermo, cosa che fa spesso per non attirare l’attenzione dell’avversario su di se, o quando si propone o riceve palla, va marcato a contatto ravvicinato e disturbato subito regolarmente quando e prima di entrare in gioco.
    Quanto alla squadra del Milan:
    BISOGNA MARCARE A UOMO con il controllo visivo attivo e la corretta, continua presa di posizione sul diretto avversario in senso moderno quindi con la Difesa Elastica; giocare a zona e per giunta contro il Barcellona vuol dire autoeliminarsi, basta vedere il terzo gol del Barcellona con l’errore di Constant che attacca la palla senza riuscire ad intercettarla e da via libera a Villa di segnare indisturbato un gol evitabile; prima si marca poi si attacca la palla con l’anticipo e non viceversa come vuole la zona.

    • mario ha detto:

      Mi scusi sig Pivotti ma lei in questo momento sta allenando? E sopratutto mi piacerebbe sapere cosa ha vinto in carriera con le sue squadre. A parole è facile incontrare qualsiasi squadra e marcare chiunque. Stiamo parlando del BARCELLONA e di MESSI scusi se è poco! Mi sembra che i due gol segnati da Messi al Milan siano i primi due fatti su azione contro squadre italiane. Ma ha visto il primo gol? Lo puoi marcare come vuoi Messi a zona o a uomo se ti vuole far “male” lo fa e basta. All’andata parlavamo di un Milan perfetto…quindi un po di equilibrio nei giudizi.

  10. giorgio pivotti ha detto:

    Porto vs Malaga 1 0: gol di Moutinho
    Segnalo il gol partita con cui il Porto ha battuto il Malaga.
    Non solo quando la zona non funziona nei suoi meccanismi complessi e complicati si prendono gol evitabili, è normale constatarlo non solo per chi la pensa diversamente come il sottoscritto, ma il bello o il brutto, ironia della sorte, è che anche quando la linea è perfetta, secondo i canoni per far scattare il fuorigioco il gol si prende lo stesso; è accaduto sul taglio filtrante di Sandro per Moutinho che con il benestare, il lasciapassare della difesa s’inserisce indisturbato per andare a raccogliere l’invito e battere Caballero. Inutile e un po’ penoso alzare il braccio per invocare poi il fuorigioco.
    Come al solito con scarso spirito di osservazione gli addetti ai lavori nei loro commenti parlano di mancato anticipo del difensore sulla palla filtrante ma nessun riferimento alla zona come causa esclusiva del gol pesante subito: mi permetto di farlo credo a ragion veduta perché, in sintesi, difendere significa prima di tutto marcare.

  11. giorgio pivotti ha detto:

    Tempo fa avevo scritto che un modo efficace per contrastare il Barcellona anche con una squadra sulla carta inferiore era il pressing e l’attacco allo spazio di gioco dell’avversario come forma preliminare, preparatoria della marcatura a uomo in fase difensiva dentro l’area di rigore o nelle sue immediate vicinanze; una marcatura moderna non quella vecchio stampo del passato che i più avanti con gli anni conoscono personalmente per averla praticata nella sua evoluzione; avevo inoltre fatto riferimento a Messi dicendo che riceve palla indisturbato e si muove per averla di ritorno in modo altrettanto indisturbato grazie alle maglie larghe e all’assenza di marcatura che la zona concede in abbondanza; poi quando punta l’avversario in penetrazione allora sono guai per tutti; però questo tipo di indicazione e di analisi non ha avuto riscontri nel senso che non è stata ripresa dagli addetti ai lavori ritengo, a ragione, perché ora si gioca a zona e marcare a uomo è improponibile, una contraddizione concettuale tattica se si pensa che attualmente quasi tutti gli allenatori sono propensi a marcare a uomo sulle palle inattive ma non su quelle in movimento.
    Adesso perché il Milan domani abbia qualche probabilità di fermare il Barcellona ecco che il nome di Messi viene di nuovo fuori per vedere di annullare il suo gioco dannoso per gli avversari invocando la marcatura a uomo o a gabbia senza precisare però come va effettuata; ripeto, per me con il controllo visivo attivo e con la regolare senza soluzioni di continuità presa di posizione. Farà altrettanto chi lo marcherà? Credo di no.

  12. giorgio pivotti ha detto:

    Serie A – 25° giornata.
    Non mi era mai capitato di rilevare e registrare ben 4 gol evitabili subiti in una partita da una stessa squadra di così alto livello come l’Inter nell’incontro di ieri con la Fiorentina: due segnati per inosservanza della posizione frontale attiva e due a causa della zona e sue applicazioni tattiche per mancanza di controllo visivo attivo nella marcatura a uomo; mi hanno sorpreso un po’ ma quello che più mi ha fatto pensare al pari di altre volte è stata l’assenza di commenti da parte degli addetti ai lavori nell’individuare ed evidenziare tale tipo di errori difensivi commessi.
    Ljajic segna di testa solo davanti alla porta con Juan attratto dalla palla che lo tiene trascurato alle spalle;
    Jovetic calcia a rete con un tiro sul quale lo stesso Juan si gira invece di opporsi fisicamente in modo regolare stando frontale alla palla in arrivo;
    Jovetic segna ancora smarcato in area, quasi un rigore in movimento, con Ranocchia che lo perde alle spalle per voler attaccare la palla in compagni di altri;
    Ljajic manda la palla in rete con Ranocchia che si gira senza poterla così intercettare.
    Dico solo che per me la colpa di tutto questo non è dei giocatori; segnalo un esempio di regolare opposizione fisica frontale visto ieri da parte di Badu sul tiro forte di Kucka.
    In Pescara vs Cagliari i due gol evitabili di Sau favoriti dalla zona del Pescara che ricorrendo spesso alla linea in uscita sta perdendo in continuazione per questa tattica penalizzante punti e posizioni in classifica.

  13. giorgio pivotti ha detto:

    Anche nella 24° giornata di Serie A non sono mancati tanti gol causati dalla zona con le sue pericolose applicazioni tattiche, evitabili con difese che marcano a uomo in senso moderno elastico; ecco in sintesi quali sono stati tra i quali i più eclatanti si sono in visti in Lazio vs Napoli 1 1.
    Palermo vs Pescara 1 1
    Fabbrini segna lasciato incustodito da Zanon.
    Lazio vs Napoli 1 1
    Floccari realizza completamente solo davanti alla porta per l’errore di Cannavaro che lo doveva marcare e per giunta sul tiro a rete si è anche girato, incredibile;
    Campagnaro ha il tempo di colpire al volo incontrastato con tutta la difesa intenta a guardare fisso solo la palla.
    Sampdoria vs Roma 3 1
    Lamela segna il gol della bandiera ma Kristicic non lo marca.
    Inter vs Chievo 3 1
    Rigoni in beata solitudine segna spettatore Nagatomo.
    Non basta dire difesa immobile o sorpresa perché commentando così non si chiama mai in causa la zona quale tattica difensiva responsabile dei gol stessi.

  14. giorgio pivotti ha detto:

    Ecco in sintesi i gol delle 23° giornata di Serie A segnati a causa della zona e sue emanazioni tattiche, evitabili applicando il controllo visivo attivo nella difesa elastica a uomo:
    Genoa vs Lazio 3 2
    Gol partita di Rigoni lasciato libero da Kozak;
    Gol di Floccari solo davanti alla porta con la difesa in linea.
    Napoli vs Catania 2 0
    Gol di Hamsik senza marcatura per l’errore di Capuano.
    Fiorentina vs Parma 2 0
    Gol di Jovetic anche lui trascurato per l’errore di Lucarelli.
    Pescara vs Bologna 2 3
    Gol di Kone stesso copione per l’errore di Modesto.
    Milan vs Udinese 2 1
    Gol di Balotelli con l’errore di Domizzi che lo tiene alle spalle per andare ad attaccare la palla.
    Roma vs Cagliari 2 4
    Gol di Nainggolan con Bradley che assiste alla scena del tiro a rete dimenticandosi di essere difensore.
    Naturalmente non poteva mancare il gol evitabile per inosservanza della posizione frontale attiva:
    Roma vs Cagliari 2 4
    Gol di Totti con l’errore di Conti che in barriera si gira, si schiva.
    Ho riportato questi gol e le loro cause come già fatto altre volte ritenendo di fare cosa utile a chi segue il calcio giocato soprattutto perché gli addetti ai lavori non ne hanno parlato o fatto cenno.

  15. giorgio pivotti ha detto:

    Roma vs Cagliari 2 4.
    Se fossi ancora in attività come allenatore non mi farei esonerare praticando la zona, con la mia squadra che gioca a zona semmai marcando a uomo nel gestire la fase difensiva e non certo per gol evitabili subiti tanto facilmente a causa della libertà concessa agli attaccanti avversari che con la zona è cosa di ordinaria amministrazione.
    Anche dopo la partita persa ieri contro il Cagliari, in precedenza Zeman non ha voluto né poteva tener conto per le ragioni note del consiglio di accantonare la zona che tante amarezze gli ha riservato mitigate solo in parte dalle reti segnate dai suoi giovani attaccanti, per passare una buona volta alla marcatura a uomo con il controllo del diretto avversario in maniera elastica, moderna ed intelligente senza voler insistere sempre sulla linea, sul fuorigioco e sull’attacco alla palla; dopo il colloquio chiarificatore della sua posizione questo imprevisto, pesante ennesimo passo falso, stando alle ultime voci circolanti, potrebbe compromettere tutto questa volta definitivamente con l’arrivo di un nuovo allenatore, si parla di Blanc; penso che da noi ci siano allenatore altrettanto capaci se non superiori.
    Dei quattro gol del Cagliari, a parte quello con la papera incredibile del portiere, gli altri tre sono tutti derivati da mancanza di marcatura a uomo che nella Roma sembra un tabù come dimostra l’atteggiamento della retroguardia giallorossa in fase difensiva anche ieri sera.
    Sul primo Nainggolan segna con i difensori che gli lasciano il corridoio libero per ricevere e calciare la palla in rete senza un minimo di marcatura, copertura.
    Sul secondo Sau colpisce di testa indisturbato, senza contrasto fisico da parte di Piris che davanti alla porta gli concede spazio saltando fuori tempo mentre sarebbe dovuto essergli incollato.
    Sul terzo Pisano sfrutta la respinta del palo e si trova la palla tra i piedi per un facile tap in; non si è trattato di un passaggio normale ricevuto da un compagno ma di un “passaggio” sui generis del palo che richiede pur sempre attenzione e marcatura da parte dei difensori se le cose poi vanno come sono andate.
    Venire esonerati a causa dei gol evitabili presi quando si potevano prevenire, dispiace sempre sotto ogni profilo; con Cristian di questo avevamo parlato.

  16. giorgio pivotti ha detto:

    A proposito di principi base in fase difensiva, uno di questi che dire importante è poco, consiste nel fare opposizione fisica frontale attiva da parte dei difendenti alle palle in arrivo, da fermo o in movimento, dirette in porta o nei passaggi terminali tra avversari, quelli che precedono immediatamente prima l’entrata della palla in rete.
    Questo atteggiamento corretto si può allenare, ci sono esercitazioni mirate per farlo ma da nessun tecnico in prima, in seconda o specifico per i difensori si vede fare. Perché? Per me la risposta è implicita.
    Giovinco ieri sera poteva riscattarsi alla grande degli errori commessi sottoporta mancando occasioni facili, se sul calcio d’angoli battuto da Mauri avesse rispettato la regola della POSIZIONE FRONTALE ATTIVA; pur non essendo alto Giovinco avrebbe potuto deviare altrove la palla se invece di colpirla di nuca incurvandosi voltato, l’avesse deviata con la fronte guardandola per colpirla di proposito e non facendo il palo; molti non hanno notato questo episodio costato caro alla Juventus perché così non farà la finale di Coppa Italia, colpa non solo di Giovinco ma soprattutto di chi lo allena.
    Ps per Cristian
    In teoria, sulla carta è giusto, noto quello che dici però va anche detto per quello che si vede in campo che o marchi a uomo o viene distratto dai meccanismi perversi della zona e vai in confusione; quanto a Zeman dopo i chiarimenti che gli hanno fatto tirare un sospiro di sollievo speriamo che capisca che questa è la volta buona per passare dalla zona alla marcatura a uomo moderna, elastica, altrimenti la storia si ripete.

  17. Paolo ha detto:

    In tutte le nostre squadre della nostra storia l’assetto difensivo e le capacità atletiche dei difensori erano il fulcro su cui fondare la squadra. Il difensore nasce difensore, e visto già in giovane età bruciare le tappe molto velocemente ( vedi Santon o De Sciglio). Il Sacchismo fine anni 90 non è il problema secondo me. E’ vero che i difensori non sono stati più impostati sull’uomo, ma è vero anche che ci ha insegnato delle varianti interessanti come le chiusure di linee in diagonale e verticali che hanno creato la densità giusta per tenere botta. Quindi la vera grande lacuna oggi è l’ impostazione dell’atleta chiamato a difendere, perchè quando ci attaccano in massa resistiamo perfettamente. Ma quando incontriamo squadre senza attaccanti andiamo in bambola completa

    • giorgio pivotti ha detto:

      Permettimi Paolo ma ho registrato dal 1990 ad oggi più di 400 gol evitabili tutti significativi segnati ai massimi livelli, dalla serie B in su, nazionali ed esteri di qualsiasi competizione cui ci si riferisca; dalla loro visione non si ricava quello che sul piano didattico riguardo alle diagonali oblique o verticali hai evidenziato a proposito della zona pur facendone parte. Il denominatore comune alla base della loro realizzazione sta nella mancanza di marcatura a uomo, di controllo dell’uomo che, è bene precisare e ricordare, fa di queste diagonali, da sempre, con il libero o l’uomo in più del reparto difensivo un’arma parimenti usata ma ancor più efficace perché non si parte in ritardo né si lascia, concede troppo spazio all’attaccante.

    • gigi ha detto:

      Guarda che anche le linee sono sbagliate. Quanti gol vedi con palla sopra la linea difensiva e l’attacante che va in porta da solo.Per quello che si vede mi sembra che i 4 difensori non sappiano cosa vuol dire copertura quando la palla è scoperta.

  18. giorgio pivotti ha detto:

    Occorre puntare il dito di nuovo contro la zona e le sue illusorie soluzioni tattiche che anche nella giornata di ieri di serie A hanno lasciato il segno con tanti gol evitabili importanti, decisivi e pesanti; come sempre nei commenti in diretta o post partita di questi gol non c’è nessun riferimento alla zona quale causa prima della loro realizzazione né tanto meno della mancanza di marcatura a uomo; cerco di farlo non analizzandoli tutti per ovvie ragioni di spazio ma uno soltanto tra i più significativi osservati mentre per gli altri mi limito a citarli lasciando agli utenti lo spunto, se lo deriderano, per andare a rivederli meglio sotto questa ottica interpretativa.
    Ho scelto il gol di Hamsik perché mi sembra rappresenti bene i rischi calcolati o meno che si corrono applicando la zona per cercare di fermare virtualmente l’attaccante senza marcarlo a uomo.
    Sull’allungo rasoterra di Dzemaili per Hamsik questi scattando tra due avversari che restano fermi, immobili a guardare da spettatori, a fare le solite belle statuine, va a raccogliere l’invito del compagno e segna a tu per tu con Mirante un gol evitabile con un bel gesto tecnico conclusivo.
    Il fuorigioco tentato non è riuscito evidentemente anche perché non tutti i difensori del Parma erano in linea, altro aspetto non secondario della difficoltà di applicare i meccanismi collettivi della zona. Con la marcatura a uomo moderna, elastica è tutta un’altra cosa.
    Gli altri gol evitabili sono quelli segnati da: Ilic, Icardi (il secondo ed il terzo del suo poker), Osvaldo, Cavani, Cambiasso.

  19. roby ha detto:

    Se siamo fermi a Chiellini Barzagli e Cannavaro, un motivo ci sarà! Vedo che anche per voi trovare dei difensori emergenti italiani sia cosa ardua. Infatti se lei mister ha messo la foto del grande Vierchowod penso che un motivo ci sarà… Si parla tanto bene di Ranocchia e Bonucci, però io francamente riservo ancora dei dubbi su entrambi. Forse Bonucci in questo ultimo periodo mi sembra migliorato, ma reputo che le sue prestazioni siano positive sopratutto perchè affiancato da Chiellini e Barzagli. Così come Ranocchia senza Samuel si trova più a disagio. Iniziamo dai giovani a far capire che si può diventare fuoriclasse anche facendo il difensore. Forse c’è troppa pubblicità sui vari Messi, Ronaldo, Ibrahimovic ecc. e anche questo secondo me è un male.

    • giorgio pivotti ha detto:

      Hai ragione se la tua frase “facendo i difensori” come mi viene da interpretarla, significa marcare, marcare a uomo nel modo che ho più volte illustrato mettendo da parte la zona; in proposito riprendo un concetto già espresso che si collega ai vari Messi, Ronaldo, Ibrahimovic e goleador simili per riaffermare che contro una difesa che gioca a uomo in senso moderno, elastico essi non avrebbero goduto di tutta questa pubblicità, non più di un pallone d’oro a Messi e sicuramente avrebbero segnato tanti meno gol. Di riflesso molto spazio ridotto sotto i riflettori riservato a loro e molto di più, rispetto adesso, a quei difensori che sapessero fermare l’uomo con l’anticipo, il contrasto fisico, il posizionamento di garanzia nell’uno contro uno senza lasciare nulla di intentato alla zona e alle sue virtuali componenti tattiche sostitutive della marcatura.
      Per me dire che sono dei fuoriclasse e quindi ti saltano anche marcando a uomo in difesa è un discorso che non regge totalmente; la mia convinzione si basa sul fatto che questi attaccanti sono facili al gol perché si muovono o stanno fermi senza avversario vicino, primo, e, secondo, quando ricevono palla e la gestiscono gli avversari-difensori giocando a zona se li trovano davanti ad aspettarli disposti così nelle condizioni tattiche migliori per essere facilmente superati.
      Pressing e marcare a uomo sono due armi infallibili sapendoli fare bene.

      • Cristian ha detto:

        I ragazzi non vogliono più fare i difensori, è un ruolo che non porta, secondo loro, alla gratificazione personale…va invertita questa tendenza e soprattutto va insegnato ai giovani a marcare, a imparare a fare 1c1 in tutte le situazioni, a sapersi posizionare e non ultimo a giocare palla; il difensore moderno è chiamato ad essere molto completo sotto ogni punto di vista.
        Un difensore che sa fare il difensore e che conosce i principi di base del difensore, poi potrà giocare a uomo come a zona. Secondo me il problema principale è che non sanno marcare, perchè i vari Vierchowod, M. Mannini, Ferrara, Bergomi, ecc hanno giocato anche a zona e se la cavavano bene.

        • giorgio pivotti ha detto:

          Evidentemente i giocatori della Roma pur conoscendo i principi base del difensore sanno difendere solo a zona e non anche a uomo come si diceva, visti i risultati fin qui ottenuti e adesso anche le voci che si rincorrono sulla panchina di Zeman ….

          • Cristian ha detto:

            Giorgio non solo i difensori della Roma fanno errori, in pratica tutta la serie A….magari la Roma fa 3 errori, prende 3 gol ma ha molte probabilità di farne 3…..Zeman non ha certo bisogno di essere difeso da me, ma rimane un maestro, e nel calcio di oggi forse solo per giocatori cha hanno una gran fame di emergere.

        • gigi ha detto:

          Lo volete capire che manca l’insegnamento perchè oggi,i soloni,chiedono giocatori che IMPOSTANO per scimiottare il Barcellona. Mi sembra di essere tornato ai primi tempi di Sacchi quando,anche nei settori giovanili,facevano fare pressing e fuorigioco ai bambini(mio figlio aveva 11 anni e l’ho tolto dalle mani di quel pazzo di allenatore a cui dovevano togliere il patentino).

    • gigi ha detto:

      Oggi il problema più grosso sono i GENITORI che fanno i tecnici…..

  20. Marcello ha detto:

    Non si può non essere d’accordo con quanto scritto dal Mister Cagni e anche da altri: Il principio di tutto è conoscere le cose di cui si sta parlando. E qui concordo con il Mister, in pochi, io per primo, non conoscono le poszioni base, i principi dei ruoli dei giocatori, non solo quello dei difensori. A tal proposito in un altro post avevo chiesto a Mister Cagni se fosse possibile proprio spiegarci quali siano questi “fondamentali”, tornando perchè no alla vvecchia numerazione (1,2,3…), di conseguenza fare qualche nome di giovane o “vecchio” giocatore che interpreti al meglio il ruoli. La diffusione delle tecniche di base e quindi di una diversa visione delle partite e del gioco calcio. Credo che scrivere su questo blog non le porti nulla materialemente però darebbe a molti delle basi con le quali discutere e confrontarsi. Le vorrei a tal proposito chiedere se ha mai pensato di aprire una scuola calcio. Altra domanda rivolta anche al Sig. Pivotti: avete visto l’intervista di Roberto Baggio su RAI1 nella quale ha affermato di lasciare la FIGC? Eravate a conoscenza del suo progetto? Come giudicate la cosa?
    Ultima cosa credo che tra i giovani De Sciglio sia un buon difensore e basta guardare quando gioca Abate e quando gioca lui per vedere delle differenze.

    • gigi ha detto:

      Spiegare la tecnica difensiva e il contrasto, scrivendolo, del giocatore per me è arduo. La difficolta deriva dal fatto che non ho le capacità di sintetizzare e esprimere concetti così importanti senza dimostrarlo. Penso tu sappia beneissimo i principi dell’insegnamento. Se non te lo ricordi te li dico io: Spiegare,Dimostrare e,la più importante,Correggere. Su carta penso sia impossibile. Vorrei avere una squadra con tanti giovani a cui insegnare tutto. Vediamo se si realizzerà.

      • giorgio pivotti ha detto:

        Le risposte sia descrittive sia figurative alle tue domande sui fondamentali da osservare nel tenere la posizione, la presa di posizione corretta e regolare sull’attaccante di riferimento le puoi trovare andando sul mio sito http://www.calcioegoal.it in fase difensiva con marcatura a uomo; per la zona sappiamo già come stanno le cose con la linea, il fuorigioco, l’attacco alla palla, la copertura della porta e così via.
        Per quanto riguarda Baggio ho letto la sua intervista rilasciata ai media ma non il contenuto del suo programma di 900 pagine che non deve essere stato accolto favorevolmente dal Palazzo stando alle indiscrezioni.

  21. roby ha detto:

    Volevo chiedere a mister Cagni, e al sig. Pivotti di farmi qualche nome di difensore emergente, italiano naturalmente…straniero sarebbe troppo facile per ovvi motivi. Tante belle parole, sicuramente tutte competenti, ma secondo me manca propio il materiale per lavorarci.

    • giorgio pivotti ha detto:

      Ti rispondo anticipando mister Cagni che non me ne vorrà, anche perché quanto ad anticipo sul campo ha sempre fatto valere le sue qualità di difensore rendendo dura la vita agli avversari. Il prototipo di difensore che marcando esclusivamente a uomo è da prendere come esempio, modello e campione lo identifico in Chiellini; poi naturalmente ce ne sono altri che possono essere paragonati a lui nell’interpretare la marcatura a uomo solo che essendo condizionati, subordinati al sistema Zona con cui giocano normalmente, non possono esprimere al meglio queste loro doti, capacità di marcatori, spesso ne risentono negativamente, vengono criticati per errori commessi in applicazione delle componenti tattiche della zona stessa.
      Se marcassero a uomo non solo ne guadagnerebbero in valore assoluto ma soprattutto darebbero un apporto aggiuntivo al reparto difensivo affrontando, gestendo la fase difensiva con maggior sicurezza e padronanza nelle situazioni di gioco che si presentano.
      Pertanto il materiale umano c’è e contrariamente a quanto alcuni affermano, può secondo me essere adattato bene nella trasposizione tattica da zona in marcatura a uomo, in difesa elastica; basta volerlo e esserne capaci di farlo.

    • gigi ha detto:

      Se devo essere sincero che mi piaccia completamente e che ritenga un grande difensore,non c’è. Manca a tutti qualche cosa. Se dovessi sbilanciarmi il più forte,secondo me,è Barzagli poi Chiellini,Biava e Cannavaro.

      • Cristian ha detto:

        Che ne dice Mister di questi giovani? Romagnoli, Camporese, Musfafi, Marquinhos…..e Ogbonna??

        • gigi ha detto:

          Romagnoli è sicuramente il più talentuoso. Speriamo incontri allenatori che lo possano fare crescere. Degli altri conosco bene solo Ogbonna e lo reputo un buon difensore. Però dovete capire che per me la cosa più importante nel ruolo è la CONTINUITA’di concentrazione e applicazione nell’interezza della gara. Questi fanno degli errori di mancanza di continuita della carica agonistica necessaria. Ecco perchè fanno errori banali.

  22. giorgio pivotti ha detto:

    FINALMENTE si è toccato un tasto importante su cosa sia la Zona e come vada interpretata veramente e l’autore non poteva che essere mister Cagni perché conoscitore e già praticante della marcatura a uomo in seguito evolutasi con la Zona.
    Naturalmente non posso che essere d’accordo in linea di massima con il mister non solo quando dice che con la zona bisogna marcare a uomo nella propria “sfera territoriale” o area di competenza, cosa che affermano a parole e non a fatti chi propina e sostiene questo genere di sistema difensivo, ripeto sul piano teorico, accademico mentre in realtà vediamo e seguiamo ben altre situazioni che si rispecchiamo chiaramente, concretamente nelle cause dei gol evitabili dovuti appunto ad assenza di marcatura individuale; ma soprattutto quando precisa un aspetto tattico irrinunciabile nell’applicare la zona marcando a uomo ovvero la posizione che il difensore deve assumere sempre, senza soluzioni di continuità svolgendo il compito a lui assegnato di fermare l’avversario, QUELLA di stare tra lui e la propria porta.
    Mister Cagni ha espresso il suo pensiero sulla zona in rapporto a come deve essere effettuata la marcatura, un concetto che mi è ben presente da quando a partire dal 1990 ho messo in evidenza i risvolti, le conseguenze negative di questo sistema nell’essere applicato con linea, fuorigioco, ecc., per arrivare a proporre dopo uno studio attento ed approfondito sui gol evitabili un mio modo di FARE DIFESA oggi in senso moderno, diverso e innovativo che ho chiamato Difesa Elastica come sa chi ci legge.
    In sostanza nella mia analisi sono andato oltre, superando i principi ed i canoni classici della Zona pur avendo come denominatore comune il riferimento ineludibile all’avversario da marcare a uomo non alla vecchia maniera però, seguendolo anche nello spogliatoio come qualcuno può pensare, rileva in maniera sbrigativa e un po’ ottusa alle nuove proposte quasi per partito preso.
    Prima di dettare sinteticamente i punti che contraddistinguono questo mio tipo o forma di difesa moderna, vorrei precisare che su un punto dell’articolo mister Cagni non mi trova d’accordo quando dice che ultimo riferimento nel giocare con la difesa a Zona deve essere la palla, se il senso da dare a questa frase è che viene dopo, certo non prima, o anche trascurata.
    La mia valutazione in proposito è diversa perché ritegno sulla base dei tanti gol evitabili visionati e studiati che la marcatura dell’uomo, a uomo non può non prescindere dal contestuale e corrente presa di attenzione sulla palla e la sua circolazione mentre si tiene d’occhio l’avversario per essere anticipato, contrastato e per ultimo annullare il suo tiro con un’opposizione fisica frontale attiva, oltre a stare in posizione paritaria e quindi sicura nell’affrontare il suo eventuale dribbling nell’uno contro uno.
    Questa sottolineatura o aspetto distintivo che è parte sostanziale della Difesa Elastica ha dato vita alla formulazione concettuale e trascritta del Controllo Visivo Attivo che consiste nel marcare l’uomo tenendo d’occhio sia i suoi movimenti sia quelli di circolazione della palla, del suo portatore in via simultanea dando priorità ai primi come forma di intervento ma senza trascurare o mettere in secondo piano i secondi.
    Rinviando ai miei articoli, ad uno in particolare dove ho messo a confronto in maniera ampia la Zona con la Difesa Elastica evidenziando i pro e i contro di queste due scelte tattiche difensive, mi corre l’obbligo qui di aggiungere ciò che nell’articolo non è stato riportato che non credo sia sottinteso da mister Cagni essendo anch’egli, non vorrei sbagliarmi, per la linea, per la palla coperta e scoperta, per il fuorigioco e altri canoni estetici della zona.
    La mia proposta, idea di difesa che come ho già detto altre volte è sinonimo di marcare l’uomo, non prevede l’applicazione delle componenti tattiche della Zona in via di principio e quindi niente linea retta, né fuorigioco sistematico o altre di cose simili, ma la marcatura dell’uomo assegnato, abbinato anche in zona non strettamente sua, attraverso il ricorso al controllo visivo attivo e alla corretta presa di posizione senza soluzioni di continuità dell’avversario da marcare stando sempre tra lui e la porta che ripeto non significa rifarsi al vecchio concetto di difesa a uomo del passato quanto piuttosto marcare in maniera flessibile, intelligente; questa è la Difesa Elastica in un assetto tattico che prevede sempre un uomo in più in difesa a fare da libero o usando un’espressione di adesso a determinare la “superiorità numerica” in posizione leggermente arretrata per coprire con la diagonale lo spazio venutosi a creare.
    Grazie Gigi per avermi dato questa ulteriore opportunità, occasione per esprimere le mie idee, convinzioni su un argomento come quello della fase difensiva da aggiornare in senso moderno indicando, proponendo una nuova linea guida, di tendenza da perseguire a tutti i livelli nel calcio dove a beneficiarne sarà anche lo spettacolo, la dinamicità senza più vedere le belle statuine in campo davanti alla porta.
    Un saluto.

  23. Cristian ha detto:

    Io sono d’accordo con lei Mister….sostengo che all’interno della zona si debba marcare….e che giocare con il 4-3-3 alla Zeman o all a Galeone o alla Cagni o alla Guardiola ecc ecc non significa che in uno si marca e negli altri si lascia andare l’avversario in porta. Nello staff di Zeman ora c’è il brasiliano Zago che si occuperà del lavoro specifico per i difensori….a parte Burdisso e Balzaretti gli altri sono giovani e potrebbero trarne beneficio per il futuro, soprattutto Romagnoli che è veramente forte….Zago formava la difesa dell’altra Roma di Zeman insieme a Cafù, Candelà e Aldair…difensori di un certo spessore; le statistiche dicono che questi quattro giocatori avevano giocato insieme solo 8 partite, subendo 2 gol, vincendo 6 gare, perdendone 2…..deduco che la qualità dei difensori sia molto importante a prescindere appunto dal modulo.
    Concordo anche con le analisi di Giorgio Pivotti sui gol evitabili, però credo che i principi che Giorgio esprime siano applicabili anche a un modulo a zona, sono principi che dovrebbero far parte di ogni difensore.

    • gigi ha detto:

      E’quello che volevo esprimere e cioè che si è persa la misura e l’interpretazione dei sistemi. Come ho detto nell’articolo è convenuto a molti cavalcare il discorso zona perchè non sapevano insegnare la tecnica specifica del difensore,e non sanno purtroppo.

  24. Giorgio Lambri ha detto:

    come in tutte le cose che riguardano il calcio, in Italia, anche questa è vincolata a luoghi comuni ed “etichette” … il vero rischio sono gli eccessi e cioè la tattica applicata a prescindere (esempio assoluto Zeman che infatti subisce container di goal) senza contestualizzarsi alla partita ed all’avversario… quanto al capire o non capire Emiliano Mondonico premette spesso alle sue dichiarazioni ed analisi la frase “chi sà di calcio…” come a creare un preciso discrimine tra chi guarda il calcio e chi lo capisce…

    • gigi ha detto:

      Ma sapere marcare è un principio che è a prescindere dal modulo,questa è la contraddizione. Il fatto di giocare con un modulo o un’altro non deve nascondere il fatto di non sapere insegnare a marcare che fa parte dell’insegnamento tattico.

Scrivi una risposta a Marcello Cancella risposta