Settimana tipo

3 aprile 2012

Cristian mi ha chiesto di esporre una mia settimana tipo così ho deciso di aprire, a voi che seguite il mio blog, delle pagine dei miei diari.
Credo di averlo già detto, da quando ho iniziato a fare l’allenatore, ho preso l’abitudine di scrivere giornalmente sia il lavoro atletico che quello tecnico tattico comprese le mie impressioni e le valutazioni in riferimento al periodo della programmazione.
Ho scelto due settimane di situazioni completamente diverse ma con un denominatore comune e cioè il mio modo di interpretare la costruzione di una gara.
Dal primo giorno che ho iniziato questo lavoro ho pensato che era importantissimo che il giocatore avesse una condizione psico-fisica ottimale per rendere al meglio.
Così ho iniziato da subito a sperimentare sistemi di allenamento atletico, secondo me, più adatti per il raggiungimento dell’obiettivo (la mia convinzione primaria è stata che erano tutti i tipi di forza a dover essere sviluppati al meglio in un periodo, fine anni 80, in cui tutti credevano fosse necessario allenare più la potenza aerobica).
Questo per quanto riguardava la parte atletica ma, da subito, ho cercato di abbinare anche la parte tecnico-tattica per costruire una combinazione quali-quantitativa adatta a disputare i 95’della gara.
Così dalla Primavera del Brescia ad oggi mi sono costruito, con l’aiuto del mio preparatore Prof. Ambrosio, una programmazione di allenamenti mirati in riferimento a periodi e situazioni di campionato.
Ho così scelto di mostrarvi due settimane uguali come periodo temporale ma diverse come tipo di campionato e situazione.
Nelle prime tre pagine c’è una settimana del campionato 92-93 del Piacenza terminato con la PRIMA Promozione in A.
Nelle seconde due, la settimana del campionato 2005-2006 a Empoli, in cui subentrai con la squadra in zona retrocessione riuscendo nell’impresa della salvezza.
Spero riusciate a leggere la mia scrittura ma ho fatto questa scelta perché ho ritenuto fosse più veritiero e significativo il risultato finale.
Come potrete constatare i metodi di lavoro sono molto simili negli anni anche se il comune denominatore è il medesimo e non si scosta molto da quello che ho fatto quest’anno.
Spero soddisfi le vostre curiosità.

Gigi Cagni