Oggi non voglio parlare né di tattica né di tecnica ma voglio dedicare questo articolo all’uomo che più mi sta a cuore in questo momento e cioè STEFANO BORGONOVO. L’ho conosciuto 25 anni fa quando,da ragazzino ventenne,venne a giocare a S. Benedetto del Tronto mandato dal Como assieme ad un altro suo coetaneo Stefano Maccoppi. A quei tempi tutti i settori giovanili importanti del calcio italiano mandavano i loro migliori giovani a FARSI LE OSSA nelle squadre della categoria inferiore per abituarli,non soltanto all’insegnamento tattico,ma a forgiarsi, soprattutto, a livello caratteriale. Queste squadre puntavano anche sul fatto che nella Sambenedettese come in altre compagini, c’erano ANZIANI come me che potevano fare da CHIOCCE a questi talentuosi ragazzi. Quando Stefano arrivò, avrebbe dovuto essere la terza o quarta punta, ma dopo un breve periodo della preparazione precampionato, capii di avere a che fare con un talento naturale che doveva essere solo svezzato. Devo dire che tutti i giocatori che arrivavano da quei settori giovanili erano istruiti al meglio come professionalità ed educazione. Qui apro una parentesi per quanto riguarda il settore giovanile del Como di quei tempi,il responsabile,ora all’Atalanta, ( guarda caso ha un settore giovanile fra i più importanti) era Mino Favini, chiamato da me con grande orgoglio MAESTRO. Grande conoscitore di calcio, ma soprattutto, grande EDUCATORE.
Per noi era facile gestire e insegnare a questi ragazzi; erano preparati al sacrificio, alla dedizione al lavoro, all’essere professionali ma soprattutto RISPETTOSI delle regole e delle gerarchie di un gruppo. Essi sapevano perfettamente quanto queste componenti erano importanti per il raggiungimento dell’obbiettivo finale. Quello che è avvenuto quell’anno fa parte dei miei ricordi più belli da calciatore. Iniziammo malissimo,l’allenatore era Liguori alla sua prima esperienza in B. Dopo una sconfitta a Bologna presi una decisione, unica nella mia vita, di parlare con il presidente per convincerlo a cambiarlo. Non lo feci da scorretto, come in certi casi accade oggi, perché lo dissi anche all’allenatore stesso:un tempo si aveva il coraggio delle proprie azioni e se ne subivano le conseguenze qualsiasi esse fossero. Così arrivò Mazzetti che con il suo modo di fare paterno riuscì a raddrizzare la situazione e con l’aiuto di noi anziani naturalmente, ci salvammo. Borgonovo esplose facendo 14 gol e iniziò la sua sfolgorante carriera. C’è un’aneddoto che mi inorgoglisce e che Stefano mi rammenta tutte le volte che vado a trovarlo e lo sintetizza così :”Dimmi quale altro tuo compagno ha fatto 60 metri per abbracciarti dopo avere fatto gol?“nessuno se non lui,solo per dimostrare a tutti la sua riconoscenza per quello che stavamo facendo per quei ragazzi. Mi viene la pelle d’oca. Oggi,come tutti sapete,lui è fermo sdraiato in un letto senza la possibilità di muoversi perché affetto dalla gravissima malattia detta SLA. Ma la malattia ha vinto solo sul suo corpo ma non sulla sua mente.Mio figlio quando vuole ricevere una frustata emotiva per vincere le delusioni della vita,viene con me a trovarlo. Oggi è lui che AIUTA noi. E’ un esempio di forza, di volontà, di attaccamento alla vita, di gioia di potere aiutare, con la sua associazione, altre persone come lui in difficoltà. Ha la mente lucida e una memoria incredibile, è ironico e mi TIRA PER IL CULO sempre. Con gli occhi fa tutto e esprime tutto.Da quando ho saputo che si era ammalato sono andato spesso a trovarlo e quest ’ estate è venuto con la famiglia al mare dove ero io e ci siamo visti parecchie partite insieme. Qualche giorno fa….. a S.Stefano….. sono andato da lui a Giussano e mi ha fatto la sorpresa di farmi trovare,oltre che ai suoi collaboratori della sua scuola calcio,il grande Mino Favini. E’ stato un regalo bellissimo. In questi ultimi anni, da quando siamo tornati a frequentarci, è lui che mi sta dando un grande aiuto con il suo esempio.
Quando esco da casa sua, dopo ore che sembrano attimi, ho una sensazione di leggerezza e serenità che difficilmente provo.
Con i brividi e la pelle d’oca dico: “GRAZIE STEFANO “
Gigi Cagni
Quanti ricordi, quante emozioni nelle parole che leggo solo ora, grazie a Rivieraoggi.it di Nazzareno Perotti che ha linkato il tuo blog nell’articolo sul fantastico gol di Marassi!
Il tempo passa, i capelli li abbiamo persi entrambi, ma se la vita di un uomo può essere sintetizzata in pochi, determinanti passaggi, nella mia almeno uno di essi parla di Gigi Cagni e della sua professionalità quasi monastica, di Stefano Borgonovo e della sua generosità talentuosa,della sagace ironia campana di Bruno Ranieri e di tutti quelli che vissero a San Benedetto un periodo irripetibile per passione, armonia, voglia di vivere il calcio, la partita, lo spogliatoio come occasioni di vita da assaporare prima ancora che come obiettivi agonistici.
Con la fine di quell’esperienza è finita anche la mia da cronista delle vicende della Samb: oggi, guardando indietro, trovo conferma che le cose non accadono mai per caso…
Un abbraccio e, se puoi, stringi la mano a Stefano anche da parte mia
Eugenio Anchini
In poche righe hai espresso tante di quelle emozioni che mi hai fatto venire la pelle d’oca.Per fortuna,noi di quella generazione calcistica,abbiamo potuto gioire di sensazioni che oggi non si possono nemmeno immaginare.Grazie ancora di questa testimonianza.Penso andrò a trovare Stefano lunedi prima di andare a S.Siro,te lo saluterò volentieri,si ricorda tutto,è un fenomeno.
Il ricordo che ho di Borgonovo è a partire dalla Fiorentina con Baggio allenata da Eriksson se non sbaglio……Mister porti un saluto a Stefano Borgonovo anche da parte di chi come me lo ha conosciuto solo dalla tv….non è difficile pensare alla straordinaria forza che trasmette.
Lo faccio sempre quando vado a trovarlo perchè me lo chiedono in molti.Lo farò senzaltro anche questa volta.Ciao.
grazie mister per questo articolo!
grazie perchè dimostra che qualcuno con dei valori c’è ancora nel calcio di oggi, viziato e sempre più esasperato…che forse è lo specchio anche della nostra società??
ciao borgo!!!
gabriele
Ciao Mister.
Sabato scorso mi è capitato, mentre facevo zapping in tv, di vedere a Verissimo su canale 5, la moglie di Borgonovo parlare della sua situazione e della sua esperienza. Sono rimasto molto colpito dalla forza d’animo e di spirito di questa donna.
Purtroppo questa malattia ha colpito un mio grande amico che ora non c’è più.
Quando lo andavo a trovare, avevo paura di trovarmi in imbarazzo davanti a lui. Invece era lui che sdrammatizzava e ci scherzava sopra, rendendomi più facile la visita.
Quando mi capitava qualcosa di avverso e mi dicevo “come sono sfigato”, bastava pensare a Mauro che subito questo pensiero passava. Le sfighe vere nella vita sono queste.
Forse non ci rendiamo conto invece, di quanto siamo fortunati ad avere la possibilità di vivere una vita normale.
Un grande saluto a Stefano e alla moglie.
Lo farò senzaltro e spero che altri seguano il nostro esempio perchè anche loro hanno bisogno di sentire affetto,ma non commiserazione.
Ciao Stefano,
in questo caso sarebbe troppo facile esprimere un pensiero e non vorrei mai che questo venisse interpretato come pura retorica. Non dico nulla, taccio, ma non dimenticare che ti sono vicino con il cuore e con la preghiera affinché tu possa guarire il più presto possibile e correre nuovamente su un campo di calcio.
Ti prendo per mano e prego in silenzio assieme a te …
Con tutto me stesso
Andrea
Vorrei lasciare un commento che non è strettamente collegato al contenuto dell’articolo ma alla malattia di Stefano Borgonovo.
Ho letto su un giornale on line che è stata prodotta una medicina sotto forma di pasticca che dovrebbe bloccare la sclerosi multipla; non so se è efficace contro la SLA.
Inoltre ho avuto modo di conoscere casualmente un raggazzo malato di SLA che oltre alle cure tradizionali (interferone) sta effettuando la cura riportata nel sito http://www.matteodallosso.org. Questo sito è di un ragazzo che è guarito dalla sclerosi multipla e sostiene che tale cura, peraltro poso costosa, dovrebbe essere valida per tutte queste malattie degenerative del sistema nervoso. Il sito è veramente completo. Non so se Stefano è a conoscenza di queste informazioni.
Penso di si sopratutto sua moglie che è a contatto continuo,attraverso la sua associazione,al centro di ricerche e sperimentazione.Comunque sono sicuro che lo leggerà.Ciao e grazie.
Ciao Gigi,
haï ragione quando dici che i giovani nei settori giovanili erano educati al sacrificio ed alla professionalità soprattutto in quegli anni si guardva molto al rispetto ed alla devozione del lavoro ed ad apprenderlo e per me come per il Borgo Favini è stato un’esempio di vita oltre che ad insegnare il CALCIO ma poi grazie a voi cosidetti Anziani come te abbiamo potuto Apprendere cosa significa fare il Calciatore e diventare Uomini veri!
Grazie ancora Gigi e penso di parlare anche a nome del Borgo perché tra noi ne abbiamo parlato spesso di te e dei tuoi insegnamenti che ci sono stati sempre d’esempio per la nostra carriera ma anche e soprattutto nella vita!!!
Stefano Maccoppi (BOBO)
Grazie Stefano e a presto dal “PIRLA” come ha detto lui a me l’altro giorno,mi ha chiamato così perchè si è commosso dell’articolo su di lui….E’ un GRANDE
Grande Bobo!!! In bocca al lupo per la tua nuova avventura….
I ricordi di quegli anni a San Benedetto sono indelebili per i 40enni come me, e per tutta la San Benedetto che ha adottato il “ragazzino prodigio” dalla faccia simpatica 🙂
Un abbraccio a Stefano, e a te, Gigi.
Lo continerò a ripetere,quando sono in crisi penso a quegli anni e mi passa tutto.
ciao gigi,
sono Giovanni, un amico di Stefano nonchè allenatore nella sua scuola calcio: quel pomeriggio di Santo Stefano ho avuto la fortuna di essere a casa di Stefano, di conoscerti di persona, dopo che Stefano, in parecchie occasioni, mi aveva parlato di te.
SEI UN GRANDE…………se mi permetti volevo dirti una cosa: durante la lunga chiacchierata, impreziosita anche dalla presenza di un’altra grande persona come Mister Favini, hai accennato alla volontà di voler introdurre dei cambiamenti al tuo modo di approciarsi con i calciatori, portando anche degli esempi vissuti; ebbene: TU SEI GIGI CAGNI, E NON DEVI CAMBIARE ATTEGGIAMENTO PER UN QUALSIASI MARCO ROSSI DI TURNO…………
Ora ti saluto, in attesa di rivederci ancora da Stefano.
Giovanni
Ti ringrazio dell’apprezzamento ma io non cambierò per quanto riguarda certi valori e quindi comportamenti,ma di sicuro dovrò essere diverso nel LINGUAGGIO con questa generazione.Bisogna precisare che il Marco Rossi di cui parli è quello della Samp e non del Genoa.A presto da Stefano o meglio sui campi della scuola.
Complimenti un post toccante e assolutamente condivisibile, complimenti.
Gino
..ero un bambino,tifoso del Pescara,e dagli spalti ammiravo Borgonovo!quell anno fece parecchi gol,e quindi mi fece vivere tante emozioni!..di questo lo ringrazio!oggi lo ammiro da lontano,ma tanto tanto di piu,e ancor di piu lo ringrazio perche sta insegnando a me e tanti altri il comportamento di un uomo vero con gli attributi. buon 2010 signor Stefano Borgonovo
Sono un amico di Stefano oggi pomeriggio ero da lui quando lei ha chiamato chantal per chieder se Ste aveva ricevuto la mail,cosi siamo entrati nel blog e abbiamo letto insieme l’articolo,eSte ha scritto “Digli a Gigi che è un pirla perchè mi ha commosso” a me è venuta la pelle d’oca nel leggerlo è di una delicatezza e nello stesso tempo affronta la realta in un modo veramente…da amico GRAZIE per le sue parole STEFANO MERITA DI AVERE AL FIANCO PERSONE COME LEI GRAZIE
Come ho detto, ed è una grande verità, è lui che aiuta me come penso dia una grande carica a voi che gli siete amici.E’ UN GRANDE.
ciao Gigi e ciao Stefano…ho letto l’articolo stamattina sul Corriere Adriatico…e mi ha fatto ricordare il grande cuore e l’impegno serio di tanti voi giocatori chiocce che in quegli anni eravate a San Benedetto…e come vedo il grande cuore del capitano battagliero continua ad esprimersi e ad essere da esempio per tanti… Grazie…e tanti auguri per il 2010
Grazie a te perchè il sapere che molta gente ha ricordi indelebili di quei tempi ci inorgoglisce e fa grande piacere anche a Stefano.Ciao
Complimenti e grazie Mister x la scelta di questo argomento che ci fa capire che il calcio non è solo soldi e veline ma anche amicizia,gratitudine e il coraggio di lottare contro ogni avversita’ che la vita ci pone davanti…!!!! Grazie Mister…!!!!
ho letto l’articolo di stefano! penso che debba fare riflettere in modo di vivere lo sport con passione e snsibilità tante volte queste cose non vengono messe in pratica dovremmo prendere come esempio questo atleta che in tutti i modi sta combattendo questa malattia con l’aiuto della famiglia e di tanti amici cagni è un esempio penso che il suo blog possa essere d’aiuto a tanti atleti buon anno a tutti!!!!!!!!!!
Il riferimento che Mister Cagni fa agli occhi di Borgonovo non è casuale e credo sia la chiave di lettura di tutta la vicenda. Sono gli occhi a parlare spesso, con più sagacia e con più profondità delle parole. Gli occhi di Borgonovo sono esempio di vita, non di flebile esistenza. Di una vita che vuole essere autentica, esclusiva, intensa. La vita di un atleta, di un grande uomo colpito vigliaccamente dal male, sfiacchito dalla sofferenza, ma non piegato dal cieco destino. Si è uomini fin quando si decide di voler vivere e non ci si accontenta di esistere… Borgonovo è e sarà sempre un grande Uomo!
Grazie di cuore Stefano!! sei un esempio per tutti noi!!! tI FACCIO I MIEI PIù SENTITI AUGURI DI BUON ANNO 2010! 😉
Il calcio dovrebbe servire non ad emergere, a vincere ma a farci capire che ognuno ha bisogno dell’altro …
leggendo l’articolo di borgonovo penso che ci sono ancora persone sensibili che permettono ai piu’ sfortunati di vivere in un modo piu’ sereno grazie gigi dimostri ancora una volta la tua serieta’
Anche da parte mia Stefano un Grazie di cuore della forza che mi hai trasmesso.
Combatti !! come solo i Guerrieri sanno fare.